L'arca olearia

A marzo vendute 13 mila tonnellate di olio extra vergine di oliva italiano

A marzo vendute 13 mila tonnellate di olio extra vergine di oliva italiano

Le scorte di olio nazionale all'inizio della prossima campagna potrebbero comunque essere prossime a 100 mila tonnellate. Soffrono biologico e extra vergine a denominazione di origine

15 aprile 2022 | T N

Il report della Repressione Frodi sulle giacenze di marzo lascia un quadro di ombre e luci sul settore.

Se è vero che le vendite di extra vergine nazionale sono state abbastanza alte, spinte probabilmente dalla relativa convenienza del prodotto nazionale dopo i rincari degli oli vegetali a causa della guerra in Ucraina, a soffrire sono gli extra vergini premium, in particolare biologico e denominazioni di origine.

Facendo un passo indietro scopriamo che a fine marzo le giacenze di olio italiano erano pari a poco più di 149 mila tonnellate, contro le 162 mila di fine febbraio. Quindi le vendite in un solo mese sono state pari a 13 mila tonnellate, quasi un record considerando il trend degli anni scorsi.

E' probabile che dopo l'accaparramento di marzo, le vendite nella Grande Distribuzione rallentino a aprile e maggio, mentre le vendite estive dipendono molto dalla ripresa del turismo e dell'Horeca. Ipotizzando una media di vendite da 9 mila tonnellate al mese di qui alla fine della campagna olearia, a ottobre, gli stock dovrebbero comunque rimanere elevati e vicini alle 100 mila tonnellate.

Guardando ai dati regionali scopriamo che 76 mila tonnellate sono detenute in Puglia, 14 mila in Calabria e 12 mila in Sicilia. Il 68% delle giacenze è quindi nelle tre regioni olivicole per eccellenza.

Se questi dati possono farci ben sperare, il trend dell'olio di oliva premium, soprattutto Dop/Igp e biologico, invece deve destare qualche preoccupazione, ocn vendite abbastanza stagnanti a marzo e nell'ordine delle duemila tonnellate per ciascuna categoria.

I dato non è tanto preoccupante per gli extra vergini a denominazione di origine che, con uno stock a 15 mila tonnellate, potrebbero veder sostanzialmente azzerate le giacenze prima della prossima campagna olearia, quanto piuttosto per l'olio biologico che vanta ancora giacenze per 34 mila tonnellate.

Una riflessione è d'obbligo proprio sul biologico visto che quasi l'80% del prodotto è stoccato nelle tre principali regioni olivicole, con 16 mila tonnellate in Puglia, 6700 in Calabria e 4500 in Sicilia. E' evidente la differenza rispetto all'extra vergine standard, indice di una difficoltà commerciale che va analizzata. E' possibile, secondo alcuni operatori, che l'ingresso sugli scaffali dell'olio sostenibile, con un appeal maggiore perchè molto pubblicizzato, abbia fermato le vendite di olio bio.

Si impone dunque una riflessione sulle dinamiche commerciali negli oli di oliva dove la nascita di nuovi segmenti non sembra conquistare nuovi consumatori e quote di mercato rispetto ad altri oli vegetali ma erodere quelle di altri segmenti all'interno della categoria.

Sul fronte prezzi, dopo la risalita a causa della guerra, si sta assistendo a una stasi delle quotazioni in Spagna e in Italia, tendenza che probabilmente rimarrà immutata anche nelle prossime settimane.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

La correlazione degli enzimi delle olive con i profili fenolici dell'olio di oliva vergine

Il ruolo delle attività di perossidasi, e β-glucosidasi nella modellazione del profilo fenolico dell'olio di oliva. I composti volatili C6 sono aumentati durante la maturazione, mentre è stata rilevata una diminuzione degli oli estratti dai frutti immagazzinati a 20 °C

30 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

Effetto dell’altitudine sulle caratteristiche di qualità delle olive e dell’olio d'oliva

Il valore del perossidi dell'extravergine era più alto nell'olio ottenuto da olive a 800 metri di altitudine in ogni momento del raccolto. Inoltre l'altitudine ha influenzato non solo il contenuto di fenoli, ma anche la sua composizione

29 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

La qualità dell'olio di oliva di Sikitita in confronto con Picual e Arbequina

Fenoli e volatili variano notevolmente sia con il genotipo che, in misura minore, con la maturità delle olive. Per quanto riguarda il profilo fenolico, la cultivar incrociata Sikitita ha mostrato un grado più elevato di somiglianza con la varietà Arbequina.

28 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

L'influenza della varietà e dell'epoca di raccolta sull'amaro e sui composti fenolici dell'olio d'oliva

il livello di composti fenolici e l'intensità dell'amaro è significativamente influenzata sia dall'epoca di raccolta che dalla varietà di olive, con l'influenza del tempo di raccolta più pronunciata

27 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Le condizioni per la fermentazione delle olive da tavola verdi a bassa temperatura

Il comportamento in termini di velocità di crescita e acidificazione è stato simile per questi ceppi e paragonabile a quello osservato nei processi tradizionali, sebbene mannitolo e saccarosio non siano stati metabolizzati e il fruttosio sia stato utilizzato solo parzialmente

24 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Analisi dei micronutrienti nel polline d'olivo

Il polline di olivo è altamente sensibile ai trattamenti chimici. Importante sottolineare il ruolo del ferro e del rame, in particolare quando vengono effettuati ampi trattamenti

23 dicembre 2025 | 11:00