L'arca olearia
Dicembre è cruciale per l’andamento dei listini dell'olio di oliva

Le prime contrattazioni sembrano essersi chiuse al ribasso rispetto a quelle dell’ultima settimana di novembre mentre la produzione si conferma stabile
15 dicembre 2021 | C. S.
Le prime stime produttive a livello internazionale attestano i volumi della campagna 2021/22 a 3,1 milioni di tonnellate, risultato di due situazioni molto differenti dentro e fuori la Ue, secondo i dati forniti da Ismea. Il dato comunitario (-3%) risente della flessione stimata in Spagna, la prolungata mancanza di precipitazioni ha fatto passare le aspettative da “molto buone” a “mediocri” con un volume che potrebbe scendere a 1,3 milioni di tonnellate, il 7% in meno rispetto alla campagna precedente.
Situazione analoga in Italia, dove le attese erano di una buonissima annata, ma dalle prime indicazioni elaborate da Ismea e Unaprol (si stima una produzione di 315 mila tonnellate) si profila un’altra campagna difficile per l’olivicoltura nazionale.
Non è andata meglio alla Grecia che con 235 mila tonnellate stimate segna una flessione del 14%. In crescita, invece, la produzione del Portogallo che potrebbe salire a 120 mila
tonnellate (+20%).
Diversa la situazione fuori dai confini comunitari dove, complessivamente, si potrebbe
superare il milione di tonnellate grazie ad un’ottima annata in Tunisia con una produzione stimata in 240 mila tonnellate (+71%) e della Turchia: 228 mila tonnellate (+9%). Intanto cresce molto anche il settore olivicolo in Marocco la cui produzione, nel 2021, potrebbe raggiungere la soglia delle 200 mila tonnellate (+25%).
I prezzi dell'olio extra vergine di oliva
Volendo fare un’analisi distinta per le diverse piazze, seguendo le aree con maggior rilevanza produttiva, si può evidenziare che il nord della Puglia dopo aver toccato punte di 4,8 euro/kg agli inizi dell’anno, nelle ultime settimane di novembre vede i listini dell’extra oscillare tra i 3,90 euro/kg e i 4,20 euro/kg. In Calabria le vendite si effettuano tra i 3,9 euro/kg e i 4,1 euro/kg, mentre in Sicilia i prezzi restano tra i 5 e i 6 euro/kg, tenendo conto che il prodotto isolano è tra i primi ad arrivare sui mercati visti i tempi di raccolta anticipati rispetto a molta altra parte del Sud e le contrattazioni risultano sempre molto concentrate proprio nei primi mesi di campagna.
Anche in Spagna, dove peraltro si stima una produzione inferiore allo scorso anno, i listini stanno subendo qualche aggiustamento verso il basso. Basti considerare che la maggiore piazza produttiva, Jaen, è passata dai 3,27 euro/kg di inizio novembre ai 3,18 euro/kg di fine mese. Sono 20, invece, i centesimi già persi in un mese dall’extra tunisino che a fine novembre si è attestato a 3,28 euro/kg in virtù di una abbondate produzione attesa. Più stabile la situazione in Grecia.
Dicembre, quando si entra nel vivo della raccolta sia in Puglia che in Andalucia, è cruciale per orientare l’andamento dei listini della campagna in corso. E quest’anno si conferma la regola.
Le prime contrattazioni, infatti, sembrano essersi chiuse al ribasso rispetto a quelle dell’ultima settimana di novembre. Nella prima settimana del mese l’extra italiano, ad esempio, si è attestato poco sopra i 4 euro/kg con la Puglia settentrionale che è già scesa intorno ai 3,90 euro/kg.
Intanto anche gli oli a denominazione di origine soprattutto meridionali, per il 2021 hanno mostrano listini in crescita seguendo il trend degli oli convenzionali delle stesse aree.
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