L'arca olearia

Le vendite di olio extra vergine d'oliva italiano non decollano

Le vendite di olio extra vergine d'oliva italiano non decollano

Si fermano sempre sotto le 10 mila tonnellate i volumi commercializzati a maggio, con giacenze ancora sopra le 100 mila tonnellate. Stabili anche i flussi di olio extra vergine d'oliva biologico e quello a denominazione d'origine

16 giugno 2021 | T N

Nessun exploit per le vendite di olio extra vergine d'oliva nazionale a maggio secondo i dati della Repressione frodi.

I volumi venduti sono infatti pari a 9 mila tonnellate, in linea con i dati di aprile. Le giacenze, così, non riescono a scendere sotto la soglia delle 100 mila tonnellate, rimanendo a 103 mila tonnellate.

Quasi la metà delle giacenze totali, 47 mila tonnellate, sono localizzate in Puglia, al secondo posto la Toscana (dove hanno sede molti imbottigliatori) con poco più di 10 mila tonnellate, praticamente al pari della Sicilia. A seguire, con poco più di 8000 tonnellate, la Calabria e quindi l'Umbria, altra sede di molti stabilimenti di imbottigliamento, con 7000 tonnellate. Una curiosità: la Regione italiana con i minori stock di olio extra vergine d'oliva è il Friuli Venezia Giulia, con 43 tonnellate in giacenza.

Con tali trend di vendita anche le quotazioni dell'olio extra vergine di oliva italiano restano stabili, con una tendenza al ribasso, pur lieve. La forchetta indicata dalla Camera di Commercio di Bari, per olio di buona qualità (acidità < 0,4%) è ferma a 4,7-4,9 euro. Secondo le rilevazioni di Teatro Naturale, però, gli scambi delle ultime settimane, in particolare di questo primo scorcio di giugno, vedono prezzi più vicini al margine inferiore che superiore, in Puglia ma soprattutto in Calabria.

Se guardiamo ai vari segmenti dell'extra vergine notiamo che anche gli oli premium, tipicamente il bio e i Dop/Igp, vedono una stabilità dei flussi commerciali.

Se per gli extra vergini a denominazione di origine si tratta di una dinamica prevedibile, assottigliandosi l'offerta ormai prossima alle 10 mila tonnellate, per il biologico la stabilità è indice di una difficoltà commerciale proprio mentre la Commissione europea segnala che le importazioni di olio biologico tunisino hanno raggiunto i massimi di sempre all'interno dei confini europei. Le quotazioni dell'extra bio extra-Ue infatti sono circa la metà di quelle dell'olio bio nazionale e gli imbottigliatori, spagnoli e italiani, hanno costruito brand dedicati alle miscele di oli bio Ue ed extra-Ue dai prezzi molto concorrenziali, con buone performance di vendita a scaffale.

Il 75% di tutto l'olio extra vergine di oliva biologico italiano è concentrato in Puglia, Calabria e Sicilia.

Se si mantenesse questo trend le giacenze di olio extra vergine di oliva nazionale all'inizio della nuova campagna olearia ammonterebbero a circa 60 mila tonnellate, decisamente troppe consederando l'annata di scarica registrata dall'Italia l'anno passato.

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