L'arca olearia
Nel mercato on line dell'extra vergine di eccellenza servono i Virgilio del gusto
Se la scoperta del'olio è virtuale il cliente deve poter indicare i suoi gusti e comunicarli all’esperto, per arrivare all’accostamento ideale con il cibo che si andrà a consumare
11 dicembre 2020 | Fausto Borella
Nonostante questo Covid non demorda, il Natale è alle porte, finalmente!
Molti produttori di vino e olio mi chiedono un aiuto in questo periodo, per poter presentare nella maniera migliore le proprie eccellenze e, soprattutto riuscire a venderli, dal momento che eventi, fiere e degustazioni sono chiusi per malattia. Un amico produttore di spumante italiano mi dimostrava la scorsa settimana, tutta la sua frustrazione, perché, avendo perso l’80% del fatturato a causa di ristoranti e wine bar chiusi, gli amici non gli ordinavano un po’ di bollicine per le feste. Il problema è che l’amico non ha né un sito internet con l’e-commerce, né si affida a terzi che possano lavorare nelle piattaforme on line per lui.
Se penso che, quando ho cominciato a occuparmi seriamente di olio extravergine di eccellenza con Luigi Veronelli nel 2001, c’erano solo due guide che parlavano di olio, ma la vendita era ancora o con il porta a porta o all’amico di fiducia, in diciannove anni, sono stati compiuti passi da gigante. Dal 2014 a oggi si stima che le vendite on line di prodotti di enogastronomia siano cresciute del 75%, generando oltre 500 milioni di euro di fatturato.
Voglio analizzare un metodo di vendita, che sta funzionando sempre di più e che potrebbe nei prossimi mesi, dare una svolta radicale alle distribuzioni non solo dei prodotti di olio extravergine, ma anche di eccellenze alimentari in generale. Tutto sta nel comprendere che cosa vorrebbe il consumatore, quando, sdraiato nella sua poltrona di casa o concentrato nella postazione dell’ufficio, si prende una pausa di dieci minuti e decide di farsi un regalo. Parte e naviga; con qualunque strumento, (i più eruditi direbbero “device”, ma non esageriamo), che sia telefonino, computer o tablet, ha la possibilità di entrare di fatto dentro un negozio. E come ci hanno sempre insegnato fin da piccoli, più l’ambiente dove vogliamo comprare qualche cosa è scintillante, luminoso e pieno di oggetti e più ci verrà voglia di mettere nel carrello, sia fisicamente, sia virtualmente i prodotti selezionati.
E’ difficile oggi giorno, a prescindere dal Covid, voler vendere i propri prodotti della terra, senza avere una piattaforma di commercio o un aiuto esterno che possa farlo per noi. Il metodo più comune che si usa per la vendita di olio extravergine di qualità è il “dropshipping”, ovvero una piattaforma on line, che terzi creano per il produttore, che non ha grandi costi e permette di essere inserito in bellissima “carta degli oli”, che i consumatori di tutta Italia e volendo del mondo, possono consultare, ordinare e ricevere comodamente a casa in meno di due o tre giorni. Certo, direte voi, e dove lo mettiamo il piacere di sentire all’olfatto i profumi dell’olio appena franto? Sentire al palato se entra prima la nota amaricante del carciofo o quella speziata del peperoncino Habanero? Lo so, manca la parte più ludica e gustosa, quella di emozionare i sensi con l’approccio diretto, ma dall’altro lato, c’è la certezza e la certificazione di professionisti che conoscono il prodotto, lo raccontano giornalmente sui vari social che sono a disposizione di tutti e controllano la filiera, i premi vinti e l’annata olivicola appena passata.
Esattamente come succede per il vino; il cliente fornisce i suoi gusti e li comunica all’esperto o al sommelier di turno, così anche per l’olio, una volta capito che gusto vorremmo ritrovare nella bottiglia, sarà il maestro d’olio a indicarmi l’accostamento ideale con il cibo che andrò a consumare. Il passaggio è semplice, non c’è bisogno di creare magazzino conto terzi, basta inviare alla piattaforma con cui si è scelto di collaborare la campionatura di oli e affini che si vuole proporre, mettersi d’accordo sul prezzo di vendita e sulle commissioni che riceverà il venditore e aspettare gli ordini. Una volta arrivata la richiesta verrà preparata dall’azienda agricola il pacco richiesto e il corriere passerà all’ora stabilita. Come in tutti i mercati di vendita ci sono i pro e i contro per questo tipo di commercializzazione, ma al momento ho riscontrato che il dropshipping è un ottimo partner per quelle aziende che ancora non si sono strutturate con la vendita on line, ma non vogliono perdere quella vastissima fetta di pubblico che aspetta solo di essere “ammaliato” da prodotti che dall’Alto Adige alla Sicilia, rendono il nostro paese, patrimonio mondiale per le bontà della terra.
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