L'arca olearia

La resistenza della mosca dell'olivo agli insetticidi è scritta nel DNA

Attenzione all'utilizzo massiccio di insetticidi organofosfati. Rischiano di divenire un boomerang, rafforzando Bactrocera oleae. Gli sforzi dovrebbero essere concentrati su metodi biologici, biotecnologici o fisici

16 settembre 2020 | T N

La mosca dell'olivo ha un'alta resistenza genetica agli insetticidi, secondo i ricercatori spagnoli dell'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
La loro ricerca ha rivelato che la specie Bactrocera oleae ha, nel suo DNA, meccanismi genetici che conferiscono resistenza agli insetticidi organofosfati.

La scoperta, diffusa dall'Università, è stata anche oggetto di pubblicazione scientifica sulla rivista Insects.

La notizia è particolarmente importante per studiare sistemi di difesa che sfruttino le debolezze della mosca, minimizzando i rischi che si possa rafforzare.

L'abuso durante decenni di questi prodotti sarebbe la causa dell'aumento delle resistenze, secondo i ricercatori iberici.

Lo studio, a cui hanno partecipato ricercatori dell'Istituto Nazionale di Ricerca e Tecnologia Agricola e Alimentare, analizza per la prima volta un ampio campione delle popolazioni di mosca dell'olivo nel territorio spagnolo e comprende un campione rappresentativo di altri paesi del Mediterraneo.

"È essenziale trovare alternative efficaci che riducano significativamente la densità delle popolazioni della mosca dell'olivo", ha spiegato Esther Lantero, ricercatrice presso il Dipartimento di Genetica, Fisiologia e Microbiologia di questa Università.

Ha concluso sottolineando come gli sforzi dovrebbero essere concentrati sulla ricerca di metodi biologici, biotecnologici o fisici che riducano l'uso di sostanze chimiche.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Oltre al caolino c'è di più: luso di talco e attapulgite per prevenire gli stress sull'olivo

Le argille mostrano una elevata trasmissione di radiazioni fotosinteticamente attive (PAR), mentre riflettono le radiazioni ultraviolette e infrarosse. Ciò riduce l'accumulo di calore e i danni solari alle foglie e alle olive. Un confronto tra caolino, talco e attapulgite

22 novembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

L'irrigazione dell'olivo su suolo sassoso aumenta le dimensioni, il peso delle olive e la resa in olio

La produzione delle olive per albero è influenzata da diversi regimi di irrigazione, ma esiste una variabilità che non è chiaramente correlata alla quantità di acqua applicata tra i trattamenti di irrigazione. Maggiori correlazioni col carico produttivo dell'olivo

21 novembre 2025 | 16:00

L'arca olearia

Mitigare l'effetto delle gelate leggere sui composti fenolici e volatili nell'olio extravergine di oliva

Un gelo meteorologico è definito come la temperatura dell'aria a 1,50 metro dal terreno che scende a un valore inferiore o uguale al punto di congelamento dell'acqua a 0 °C, indipendentemente dalla sua durata o intensità. L'effetto sulle olive e la qualità dell'olio e gli interventi agronomici per mitigare gli effetti di un gelo moderato

21 novembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

La verità sull’utilizzo di enzimi in frantoio: l’aumento delle rese e l’impatto sulla qualità dell’olio di oliva

Le olive con livelli di umidità superiori al 52% contribuiscono alla formazione di paste difficili che obbligato ad aumento delle temperature e dei tempi di gramolazione. L’uso di enzimi può aiutare con un aumento della resa industriale del processo di estrazione dell'olio d’oliva

21 novembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Il naso elettronico per scoprire le adulterazioni dell'olio di oliva

Nelle aziende e in GDO sono necessari metodi di screening strumentale rapidi e non distruttivi. In caso di adulterazione, la discriminazione basata su naso elettronico è emersa dal 20% di olio di girasole aggiunto

21 novembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

L’effetto del freddo sulle olive e l’influenza sulla qualità dell’olio extravergine di oliva

Arriva un’ondata polare sull’Italia e non sarà necessariamente un male per la raccolta delle olive. Temperature moderatamente fredde possono favorire la disidratazione dell’oliva e l’attivazione degli enzimi della via della lipossigenasi in frantoio. Attenti però a temperature di pochi gradi sopra lo zero

21 novembre 2025 | 09:00