L'arca olearia
Il potenziale inespresso delle varietà d'olivo minori della Calabria
La vincitrice della Borsa di studio Giorgio Fazari ci guida alla scoperta di Tonda di Filogaso, Ciciarello, Ottobratica, Ottobratica Calipa e Ottobratica Cannavà. I risultati ottenuti hanno dimostrato una certa variabilità degli indici qualitativi analizzati per effetto sia del genotipo, sia dello stadio di maturazione delle drupe
10 luglio 2020 | Ilenia Aloi
La richiesta di oli di oliva con caratteristiche organolettiche, nutrizionali e commerciali ben definite, ha rivalutato la funzione del genotipo come elemento che concorre alla differenziazione e alla qualificazione delle produzioni olearie. La tutela di determinate caratteristiche qualitative dell’olio passa attraverso la conservazione e la valorizzazione del patrimonio varietale di un determinato territorio. In Calabria, l’olivicoltura affonda le sue radici nei millenni e continua ancora oggi a svolgere un ruolo di primaria importanza. Le antiche tradizioni colturali e la straordinaria vocazionalità del territorio calabrese hanno portato fino ai giorni nostri, alla differenziazione di un patrimonio olivicolo tra i più caratterizzanti e ricchi d’Italia. Tra le cultivar più diffuse: Carolea, Tondina, Cassanese, Moresca, Grossa di Gerace, Dolce di Rossano e Sinopolese, alle quali si aggiungono delle varietà dette minori a causa della loro limitata diffusione e dello scarso impiego. Alcune di queste varietà locali calabresi presentano delle interessanti caratteristiche bio-agronomiche (rusticità e plasticità che conferiscono alla pianta capacità di resistenza alle avversità e di adattamento) e quali-quantitative della produzione, che le rendono una risorsa da salvaguardare e tutelare.
Considerati la ricchezza del patrimonio olivicolo autoctono e l’influenza esercitata dal genotipo sul profilo chimico dell’olio, si è ritenuto opportuno intraprendere, nell’ambito della presente sperimentazione, uno studio volto alla caratterizzazione qualitativa di cinque accessioni locali (Tonda di Filogaso, Ciciarello, Ottobratica, Ottobratica Calipa e Ottobratica Cannavà), limitatamente diffuse nella provincia di Reggio Calabria, e alla valutazione dei profili chimici degli oli monovarietali che ne derivano, basata sulla:
- determinazione di parametri cosiddetti di freschezza (acidità libera, numero di perossidi, assorbimento all’UV), che forniscono informazioni sullo stato fitosanitario della materia prima e sulle modalità di trasformazione;
- sulla descrizione quali-quantitativa di composti bioattivi (come polifenoli, tocoferoli) che grazie alla loro capacità antiossidante, concorrono positivamente alla salute del consumatore e alla stabilità ossidativa del prodotto durante la sua shelf life.
Oltre che l’effetto varietale, è stata valutata l’influenza dell’epoca di raccolta sui parametri qualitativi considerati, effettuando le analisi su oli ottenuti da tre campioni di olive, per ciascun genotipo, in due differenti epoche di maturazione, nel mese di ottobre 2018 e nel mese di novembre 2018.
Le olive, raccolte presso oliveti della Piana di Gioia Tauro, sono state trasportate in laboratorio e sottoposte al processo di estrazione dell’olio (per pressatura) entro 24 ore dalla raccolta, mediante l’utilizzo di un mini-frantoio. L’olio separato dall’acqua di vegetazione per centrifugazione, è stato filtrato e conservato in bottiglie di vetro scuro. Per ciascun genotipo oggetto di studio sono state eseguite in triplo le seguenti determinazioni: acidità libera, numero di perossidi, indici spettrofotometrici, pigmenti (clorofille e carotenoidi), attività antiossidante (mediante il saggio del DPPH• e dell’ABTS), contenuto in polifenoli totali, composizione acidica, profilo fenolico, tocoferoli.
Lo studio ha consentito di definire le caratteristiche qualitative degli oli ottenuti dai genotipi considerati sui quali non erano disponibili informazioni in letteratura e di analizzare l’andamento delle molecole bioattive e dei parametri chimici coinvolti nei processi idrolitici e ossidativi in relazione al procedere della maturazione delle drupe, in modo da individuare l’epoca di raccolta ottimale per produrre olio di qualità. I risultati ottenuti hanno dimostrato una certa variabilità degli indici qualitativi analizzati per effetto sia del genotipo, sia dello stadio di maturazione delle drupe, in ogni modo gli oli oggetto di studio si sono contraddistinti per la loro qualità.
Ad esempio, alcune accessioni minori hanno mostrato elevati contenuti in composti fenolici, carotenoidi, tocoferoli che rappresentano le sostanze responsabili delle proprietà nutraceutiche e di conservabilità del prodotto.
I risultati riscontrati nel corso della sperimentazione confermano delle buone potenzialità per i genotipi locali che, sono stati tralasciati nel tempo a discapito di altri più produttivi; essi rappresenta una risorsa per il territorio calabrese, dunque andrebbero rivalutati e valorizzati in quanto potrebbero:
- offrire un prodotto tipico, funzionale, con una prolungata shelf life
- promuovere lo sviluppo dell’olivicoltura e dell’industria olearia locale
- garantire l’individuazione di varianti genetiche di olivo agronomicamente valide per determinati modelli colturali e potenzialmente resistenti alle avversità che affliggono le coltivazioni calabresi e risultano essere spesso la causa della produzione di olio di scarsa qualità.

Bibliografia
Tesi di Laurea di Ilenia Aloi
Relatore: Prof. Marco Poiana, Correlatore: Dott.ssa Amalia Piscopo
Dipartimento di Agraria, Università Mediterranea di Reggio Calabria
Corso di Laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari (LM-70)
A.A: 2017/2018
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Ridurre l’alternanza di produzione dell’olivo con la giusta potatura, fertilizzazione e irrigazione
L'alternanza produttiva dell’olivo non può essere completamente controllata, ma può essere ridotta al minimo adottando diversi approcci agronomici
25 novembre 2025 | 09:00
L'arca olearia
Tutto quello che devi sapere sull'occhio di pavone dell'olivo: l'uso del rame e dei sistemi di controllo alternativi su Venturia oleaginea
L'occhio di pavone dell'olivo sta diventando una patologia seria per l'olivicoltura moderna. Sapere come e quando intervenire è strategico. Un confronto tra l'utilizzo delle nuove formulazioni di rame, dei fugicidi di sintesi e degli induttori di resistenza
24 novembre 2025 | 09:00
L'arca olearia
Ridurre la torbidità dell'olio extravergine di oliva: centrifugazione verticale, decantazione o filtrazione
L'aggiunta di acqua durante la centrifugazione verticale e il tempo di conservazione degli oli d'oliva dovrebbero essere ridotti al fine di evitare la diminuzione della capacità antiossidante e dei composti fenolici
23 novembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Oltre al caolino c'è di più: luso di talco e attapulgite per prevenire gli stress sull'olivo
Le argille mostrano una elevata trasmissione di radiazioni fotosinteticamente attive (PAR), mentre riflettono le radiazioni ultraviolette e infrarosse. Ciò riduce l'accumulo di calore e i danni solari alle foglie e alle olive. Un confronto tra caolino, talco e attapulgite
22 novembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
L'irrigazione dell'olivo su suolo sassoso aumenta le dimensioni, il peso delle olive e la resa in olio
La produzione delle olive per albero è influenzata da diversi regimi di irrigazione, ma esiste una variabilità che non è chiaramente correlata alla quantità di acqua applicata tra i trattamenti di irrigazione. Maggiori correlazioni col carico produttivo dell'olivo
21 novembre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Mitigare l'effetto delle gelate leggere sui composti fenolici e volatili nell'olio extravergine di oliva
Un gelo meteorologico è definito come la temperatura dell'aria a 1,50 metro dal terreno che scende a un valore inferiore o uguale al punto di congelamento dell'acqua a 0 °C, indipendentemente dalla sua durata o intensità. L'effetto sulle olive e la qualità dell'olio e gli interventi agronomici per mitigare gli effetti di un gelo moderato
21 novembre 2025 | 15:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati