L'arca olearia
Controlli semplificati con la mappatura digitale dell'olivicoltura italiana
Mettendo a sistema, come sta facendo il Crea, le banche dati esistenti e utilizzando diversi strumenti tecnologici legati ai sistemi informativi geografici sarà possibile monitorare passo per passo l'evoluzione dell'olivicoltura nazionale
01 luglio 2020 | C. S.
Conoscere per capire i problemi ed individuare su una solida ed univoca base di dati le soluzioni più efficaci. Questo vale anche per l'olivicoltura ed è il focus del secondo Task del progetto OLIVEMAP, coordinato dal CREA, con il suo centro di ricerca Foreste e Legno ed incentrato sullo sviluppo e l'utilizzo di metodologie innovative per la mappatura delle superfici olivetate. I risultati di questo lavoro sono stati illustrati oggi nel corso del webinar, organizzato dal CREA, Mappatura dei fabbisogni di investimento e monitoraggio dell’olivicoltura italiana.
La digitalizzazione e la mappatura delle superfici olivetate ha l'obiettivo di fornire in maniera univoca i dati e le informazioni ufficiali sul settore, integrando più banche dati e utilizzando i più recenti strumenti tecnologici del telerilevamento.
Nello specifico, nel secondo task, in alcune regioni focus (Puglia, Sicilia, Calabria) per incrementare il livello di dettaglio e le informazioni desumibili, i ricercatori del CREA hanno utilizzato un approccio innovativo per la mappatura, in grado di integrare tra loro diversi strumenti tecnologici legati ai sistemi informativi geografici. Il software GIS, tradizionalmente usato per la fotointerpretazione, è stato integrato con un tool per visualizzare Google Street View, che consente di constatare la presenza di alberi di olivo anche senza la verifica di campo, riducendo notevolmente i costi per la raccolta dei dati. Grazie all'adozione di alcuni criteri prestabiliti (superficie minima di 5000 mq, larghezza minima del poligono di 20 m, densità minima di alberi e presenza di altre colture), è stato possibile giungere alla definizione univoca sia della superficie olivicola, riferimento per armonizzare i dati, sia di una unità minima cartografabile, riferimento per futuri aggiornamenti della mappatura in Italia.
Tali risultati sono stati implementati in un sistema informativo geografico (SIT), integrato con altre banche dati esistenti (AGEA, SIGRIAN, SISTAN, SIAN), da cui è emerso che quasi il 90% delle superfici mappate dal CREA è congruente con quanto definito da AGEA e che le aree olivicole delle regioni focus sono potenzialmente servite da fornitura idrica (il 17% in Puglia, il 12% in Calabria, il 18% in Sicilia, secondo il SIGRIAN relativo ai distretti irrigui).
I ricercatori del CREA sono, attualmente, al lavoro per implementare una piattaforma integrata di coordinamento e gestione di informazioni ufficiali univoche, fondamentale per la definizione degli interventi nel settore. Al momento tale piattaforma integra il dato della mappatura, il SIGRIAN, un modello digitale del terreno. E consente di ottenere diverse informazioni geografiche come, ad esempio, la possibilità di accedere alla rete idrica.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Tutto quello che devi sapere sull'occhio di pavone dell'olivo: l'uso del rame e dei sistemi di controllo alternativi su Venturia oleaginea
L'occhio di pavone dell'olivo sta diventando una patologia seria per l'olivicoltura moderna. Sapere come e quando intervenire è strategico. Un confronto tra l'utilizzo delle nuove formulazioni di rame, dei fugicidi di sintesi e degli induttori di resistenza
24 novembre 2025 | 09:00
L'arca olearia
Ridurre la torbidità dell'olio extravergine di oliva: centrifugazione verticale, decantazione o filtrazione
L'aggiunta di acqua durante la centrifugazione verticale e il tempo di conservazione degli oli d'oliva dovrebbero essere ridotti al fine di evitare la diminuzione della capacità antiossidante e dei composti fenolici
23 novembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Oltre al caolino c'è di più: luso di talco e attapulgite per prevenire gli stress sull'olivo
Le argille mostrano una elevata trasmissione di radiazioni fotosinteticamente attive (PAR), mentre riflettono le radiazioni ultraviolette e infrarosse. Ciò riduce l'accumulo di calore e i danni solari alle foglie e alle olive. Un confronto tra caolino, talco e attapulgite
22 novembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
L'irrigazione dell'olivo su suolo sassoso aumenta le dimensioni, il peso delle olive e la resa in olio
La produzione delle olive per albero è influenzata da diversi regimi di irrigazione, ma esiste una variabilità che non è chiaramente correlata alla quantità di acqua applicata tra i trattamenti di irrigazione. Maggiori correlazioni col carico produttivo dell'olivo
21 novembre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Mitigare l'effetto delle gelate leggere sui composti fenolici e volatili nell'olio extravergine di oliva
Un gelo meteorologico è definito come la temperatura dell'aria a 1,50 metro dal terreno che scende a un valore inferiore o uguale al punto di congelamento dell'acqua a 0 °C, indipendentemente dalla sua durata o intensità. L'effetto sulle olive e la qualità dell'olio e gli interventi agronomici per mitigare gli effetti di un gelo moderato
21 novembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
La verità sull’utilizzo di enzimi in frantoio: l’aumento delle rese e l’impatto sulla qualità dell’olio di oliva
Le olive con livelli di umidità superiori al 52% contribuiscono alla formazione di paste difficili che obbligato ad aumento delle temperature e dei tempi di gramolazione. L’uso di enzimi può aiutare con un aumento della resa industriale del processo di estrazione dell'olio d’oliva
21 novembre 2025 | 14:00