L'arca olearia

La Coratina è sensibile a Xylella fastidiosa, la Maiatica è invece tollerante

Leccino e FS17 sono le cultivar di olivo indicate come tolleranti ma gli studi in corso, ancora parziali e provvisori, indicano che vi sono buone speranze anche per Maiatica, Toscanina e Termite di Bitetto. Suscettibili Arbequina, Arbosana e Koroneiki

08 novembre 2019 | T N

Finalmente, dopo la grande conferenza in Corsica su Xylella fastidiosa, emerge qualche informazione in più, se non proprio dati e risultanze scientifiche, sulla suscettibilità varietale, nazionale e internazionale, delle varietà di olivo a Xylella fastidiosa.

Sia dai campi sperimentali nel Salento, sia da campi oggetto di studio, emerge che le principali varietà per l'olivicoltura superintensiva: Arbequina, Arbosana e Koroneiki sono suscettibili a Xylella fastidiosa.

Sebbene la massima sensibilità sia stata riscontrata per Cellina di Nardò e Ogliarola leccese, purtroppo anche altre due note e diffuse cultivar pugliesi si sono dimostrate sensibili a Xylella: Cima di Melfi e soprattutto Coratina.

Le osservazioni in campo di campi di Coratina tra Ugento e Casarano dimostrerebbero che la varietà regina dell'olivicoltura pugliese è capace di contrastare la patologia ma solo per pochi anni, dopo di che viene opraffatta dal batterio ed è destinata a seccare.

Al momento non sono state rilevate varietà di olivo note immuni alla patologia, ovvero capaci di non farsi contagiare dal batterio.

Esistono solo cultivar di olivo che, pur essendo contagiate, riescono a convivere con Xylella e anche a produrre, anche se è ignota la durata di questi fenomeni di resistenza.

Oltre a Leccino e FS17, a dimostrare una certa tolleranza è la Maiatica, cultivar della Basilicata. Nel campo sperimentale del Salento solo 10 delle 24 piante di Maiatica sono state infettate, senza che mostrassero alcun sintomo. Anche la Toscanina si è dimostrata tollerante, con 15 piante infettate su 24 e con bassi livelli di disseccamento. Termite di Bitritto, Dolce di Cassano e Ogliastra sarda sono varietà che hanno mostrato tolleranza, anche se con livelli di sintomi di disseccamento crescenti. Anche la Frantoio, progenitrice della FS17, ha mostrato una buona tolleranza alla Xylella.

Nel complesso emergono le prime indicazioni tecnico-scientifiche utili per il mondo produttivo, soprattutto in virtù dell'avanzata del batterio alla velocità di circa 40 chilometri all'anno verso nord.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L'importanza di biostimolanti e concime organico per aumentare la produzione dell'olivo

La bassa produzione e l'alternanza per l'olivo si possono combattere anche con un'adeguata fertilizzazione. Gli effetti anche sulla crescita e sullo sviluppo della superficie fogliare, oltre che sul peso medio delle olive

15 settembre 2025 | 16:00

L'arca olearia

Le procedure pre e post raccolta delle olive che garantiscono un olio extravergine di oliva ad alto contenuto di fenoli

L'effetto del grado di maturazione delle olive sul contenuto fenolico dell'olio extravergine di oliva. Dimostrata una forte correlazione tra il contenuto di polifenoli e la stabilità ossidativa. L'effetto antiossidante dei polifenoli è dose-dipendente

12 settembre 2025 | 18:00

L'arca olearia

L'impatto delle condizioni di conservazione sui contenuti fenolici dell'olio d'oliva extra vergine

Per preservare la durata di conservazione dell'olio extravergine di oliva e il valore nutrizionale, le pratiche di conservazione adeguate devono essere attuate lungo la catena di approvvigionamento e a casa dei consumatori

12 settembre 2025 | 17:40

L'arca olearia

L'influenza sulla quantità e qualità dell'olio di oliva di trattamenti con caolino e zeolite

L'applicazione di caolino ha influenzato negativamente la traspirazione e la conduttanza stomatale, con potenziali effetti negativi sulla resa in olio delle olive. Le potenzialità dell'uso della zeolite come vettore di sostanze nutritive: la zeolite arricchita NH4+

12 settembre 2025 | 16:50

L'arca olearia

Gli isotopi radiogenici per la tracciabilità dell’origine dell’olio extravergine di oliva

I valori degli isotopi  87 Sr/ 86 Sr riflettono sia la geochimica del suolo dell’oliveto che l'acqua utilizzata in frantoio. Possibile ottenere un modello di regressione per rintracciare la provenienza degli oli extravergini di oliva

12 settembre 2025 | 16:30

L'arca olearia

L'influenza della velocità del frangitore a martelli sulla resa in olio

L'aumento della velocità del rotore aumenta l'efficienza di estrazione, il contenuto di composti fenolici e triterpenici nell'olio extravergine di oliva. Nessun effetto sulle caratteristiche chimiche basilari dell'olio prodotto in frantoio

11 settembre 2025 | 14:00