L'arca olearia

La raccolta meccanica integrale riduce sensibilmente i costi ma danneggia anche le olive

Ogni sistema di raccolta ha le sue virtù e le sue pecche. Oltre al puro dato economico bisogna anche considerare le conseguenze per la qualità dell'olio e quelle per la qualità di vita dei raccoglitori. Occorre scegliere il sistema di raccolta più adeguato in ragione delle piante e delle varietà ma anche della forza lavoro

13 ottobre 2017 | R. T.

I sistemi di raccolta maggiormente adottati in Italia sono certamente la raccolta con agevolatori, quella manuale, quella meccanica (con scuotitori o pettini) e infine quella in continuo.

Ognuno di questi metodi di raccolta presenta pregi e difetti e sbagliato sarebbe solo considerare il lato economico, pur importante.

Da una lettura della bibliografia disponibile, scopriamo che un ettaro di oliveto intensivo, in condizioni semipianeggianti presenta un costo di raccolta manuale di 3300 euro/ha, che si abbassa del 40-48% con agevolatori, del 59-72% con scuotitori e reti da terra, del 68-80% con scuotitori con ombrelli intercettatori e del 85-90% con la raccolta in continuo. Di conseguenza, a parità di resa e in condizioni di carica, l'incidenza della raccolta va da 4,7 euro/kg per la raccolta completamente manuale, fino a 2,7 euro/kg per quella meccanica, per arrivare a 0,3-0,5 euro/kg per la raccolta in continuo.

Ovviamente, stante questi dati, la raccolta in continuo rappresenta il miglior sistema di raccolta in assoluto.

Occorre però anche considerare ulteriori fattori, come l'efficienza di raccolta, ovvero la percentuale di olive raccolte rispetto al totale prodotto.

Con la raccolta manuale si arriva, secondo la bibliografia scientifica, a raccogliere pressochè la totalità delle olive (98%), percentuale che si abbassa all'85-90% per quanto riguarda lo scuotitore al tronco e che diminuisce all'80% circa per la raccolta in continuo. Tali percentuali si riferiscono a varietà con portamento e forze di resistenza al distacco che si prestano per la raccolta meccanizzata, mentre per cultivar a portamento assurgente e alta resistenza al distacco possono abbassarsi anche di 10-15 punti, tale da rischiare di far perdere la convenienza economica della meccanizzazione.

E' evidente infatti che un abbassamento di efficienza significa anche una perdita di redditività che va sempre conteggiata a livello di conto economico aziendale.

Ma le olive si danneggiano con la raccolta meccanica e in particolare quella in continuo? Generalmente i danni alle olive non vengono considerati poiché il sistema superintensivo prevede che le stesse raggiungano il frantoio e vengano molite nell'arco di pochissime ore dalla raccolta. In realtà, però, scopriamo da una ricerca spagnola che i danni ci sono e potrebbero essere più estesi di quello che possiamo pensare. La ricerca è stata effettuata su Manzanilla di Siviglia e Manzanilla Cacereña e ha evidenziato che la la Manzanilla di Siviglia aveva danni estesi alla polpa e anche alla buccia con un danno che progressivamente si aggravava dalla seconda ora e diventava sensibile, con fermentazioni in atto, a 24 ore dalla raccolta. Tutto però dipende dalla varietà. Infatti la Manzanilla Cacereña ha dimostrato subire danni marginali perchè, secondo i ricercatori, ha maggiore spessore della cuticola esterna e anche un maggiore spessore delle pareti cellulari delle cellule della buccia.

Sono però ancora pochi gli studi scientifici che hanno indagato sull'istologia delle cellule epidermiche delle varietà da olive, tali da prendere in considerazione anche questo parametro agronomico al momento dell'impianto.

Quel che è certo, invece, che gli agevolatori causano livelli elevati di vibrazioni mano-braccio (HAV) e che l'esposizione prolungata a questi tipi di stress può causare la cosiddetta sindrome da vibrazione mano-braccio (HAVS). Per determinare quali fattori influiscono significativamente sull'esposizione degli operatori, sono stati monitorati cinque operatori con indici di massa corporea diversi. La ricerca ha evidenziato, come suggerisce anche il buon senso, che i valori di vibrazione al volantino posteriore risultavano inferiori a quelli del manico anteriore in tutte le condizioni e per tutti gli operatori. L'analisi multivariata ha inoltre evidenziato che, oltre all'asse della vibrazione, i le masse dell'operatore possono influenzare i valori di accelerazione registrati. E' quindi evidente che donne e uomini con bassi indici di massa corporea riceveranno maggiori vibrazioni e un maggior rischio di sindrome da vibrazione mano-braccio rispetto a uomini robusti.

Ogni metodo di raccolta, quindi, presenta pregi e difetti, vantaggi e svantaggi che andrebbero considerati nell'insieme e non singolarmente, tenendo conto, naturalmente, che certe dimensioni aziendali troppo ridotte o in condizioni disagiate (collina, età alberi...) precludono già alcune scelte.

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