L'arca olearia

Olio d'oliva in quantità, purchè abbia una precisa identità territoriale

La tracciabilità non è utile solo a fini di legalità ma per legare un prodotto al suo territorio. Le criticità del sistema olivicolo-oleario non devono fermare il processo virtuoso avviato in Calabria

06 aprile 2017 | Rosario Franco

La tornata in Calabria dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio il 30 marzo 2017 si è aperta con un convegno su “Salubrità degli oliveti e qualità del prodotto”, che si è svolto presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

La Calabria, una delle principali regioni dell’olivicoltura italiana, si interroga continuamente su quale possa e debba essere il suo ruolo ed il suo futuro in un comparto che, con numeri veramente importanti, costituisce un significativo asse portante della propria economia.

Come da tradizione delle Tornate dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, il programma si è articolato in due momenti, un pomeriggio dedicato alla parte seminariale ed il giorno successivo, alle visite tecniche.

Il tema trattato nel convegno di apertura è in stretta coerenza con il percorso di qualificazione produttiva intrapreso da anni in questa regione, nella consapevolezza che i grandi volumi prodotti debbano sempre più essere tracciabili in termini di qualità ed identità territoriale.

Il convegno, che è stato suddiviso in tre sessioni “Conoscenza e Innovazione: obiettivo qualità”, “Risultati del Progetto di Ricerca PON 03PE_90_2 “Modelli sostenibili e nuove tecnologie per la valorizzazione delle olive e dell’olio in Calabria”, “Le donne dell’olio: pioniere di cultura e foriere di pace”, si è tenuto presso il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e ha visto il coinvolgimento di esperti e studiosi di chiara fama, in riferimento ai temi affrontati. I lavori seminariali sono stati aperti dal Prefetto della Provincia di Reggio Calabria Dott. Michele Di Bari, il quale tra le altre cose ha rimarcato la grande esigenza di tracciabilità di questa importante filiera anche ai fini di imprescindibili aspetti della legalità.

Dopo i saluti istituzionali portati dal Rettore dell’Università prof. Pasquale Catanoso e dalle altre numerose autorità presenti, il convegno, i cui lavori sono stati introdotti dal Direttore del Dipartimento di Agraria prof. Giuseppe Zimbalatti, si è articolato in tre sessioni.

La prima, dedicata a “Conoscenza e Innovazione: obiettivo qualità”, che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti della ricerca scientifica nazionale, partendo dall’analisi di alcune importanti criticità del settore, ha consentito di evidenziare ulteriormente le principali direttrici da perseguire in stretta coerenza con il percorso di qualificazione produttiva intrapreso da anni in questa regione.

La seconda sessione, “Risultati del Progetto di Ricerca PON 03PE_90_2 - Modelli sostenibili e nuove tecnologie per la valorizzazione delle olive e dell’olio in Calabria”, ha consentito di mettere in risalto le cospicue attività di ricerca che il Dipartimento di Agraria ed il Polo Agrifoodnet, in stretta sinergia con le aziende olivicole, stanno portando avanti nell’ambito del progetto di ricerca citato.

La terza ed ultima sessione, “Le donne dell’olio: pioniere di cultura e foriere di pace”, ha aperto una finestra sull’importanza strategica e sociale che l’imprenditoria femminile può e deve sempre più assumere in un’area storicamente molto vocata alla coltivazione dell’olivo ma non sufficientemente consapevole di questo, quale quella del Mediterraneo.

Negli interventi conclusivi di Presidente e Vice Presidente dell’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio, proff. Riccardo Gucci e Maurizio Servili, la conferma degli importanti percorsi virtuosi largamente avviati in Calabria, una delle principali regioni dell’olivicoltura italiana, nella consapevolezza che i grandi volumi prodotti debbano sempre più essere tracciabili in termini di qualità ed identità territoriale. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Maurizio Pescari.

La successiva giornata del 31 marzo, è stata dedicata a visite tecnico-scientifiche sia in agro di Reggio Calabria che di Lamezia Terme, di realtà olivicole ed olearie rappresentative e significative sia in termini produttivi che tecnico-scientifici e paesaggistici.

Approfondire scientificamente ed informare correttamente su argomenti attuali e strategici è il motivo per il quale l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio ed il Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, con il fondamentale impulso di CNO ed Apor, hanno organizzato questa Tornata in Calabria. A supportare tale iniziativa, importanti organismi che a vari titolo operano sul territorio, fra cui spiccano il Polo Tecnologico Agrifoodnet, gli ordini professionali dei Dottori Agronomi e dei Tecnologi Alimentari, le associazioni Pandolea e Primolio.

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