L'arca olearia
Utile ma proibito: il carbonato di calcio in frantoio

L'utilizzo di coadiuvanti tecnologici, in fase di estrazione dell'olio, è tema spesso molto dibattuto. Non solo il talco, i cui benefici effetti sono limitati, ora anche il carbonato di calcio, al momento non ammesso, presenta qualche vantaggio tecnologico
03 marzo 2017 | R. T.
Vi sono coadiuvanti che potrebbero aiutare in frantoio ma il cui uso è vietato, come nel caso degli enzimi pectolitici, o controverso, come per il talco.
E' noto in particolare che il talco, in annate particolarmente piovose o per olive surmature, può aiutare, assorbendo l'acqua e migliorando l'estraibilità dell'olio da parte del decanter. Il dosaggio del talco, però, rappresenta un limite all'utilizzo. Infatti, per essere realmente efficace, il talco necessita di un dosatore in linea, così da poter garantire un flusso costante del coadiuvante, così ottenendo la massima omogeneità prima che la pasta arrivi in gramola.
Oggi la ricerca italiana, l'Università di Bari in particolare, si concentra sulla possibilità che un altro coadiuvante tecnologico, il carbonato di calcio, possa essere utile in frantoio.
I ricercatori hanno verificato come l'utilizzo di carbonato di calcio possa influire sulle proprietà reologiche della pasta d'olive, sul consumo di energia dell'impianto e sulla resa e qualità dell'olio ottenuto.
Prima di tutto il carbonato di calcio non fa aumentare la resa di estrazione e nessuna differenza statisticamente significativa è stata riscontrata nei valori analitici degli oli estratti con carbonato di calcio rispetto ai testimoni.
Sicuramente il carbonato di calcio fa aumentare la viscosità apparente della pasta di olive, senza però influenzare le prestazioni delle macchine.
La conseguenza è che l'utilizzo di carbonato di calcio potrebbe avere, come unico beneficio quello di ridurre il tempo di gramolazione, con conseguente aumento della capacità lavorativa dell'impianto.
E' però improbabile, stante l'attuale normativa di settore, che il carbonato di calcio possa mai venire ammesso come coadiuvante tecnologico. Il talco lo fu, qualche anno fa, perchè fu possibile dimostrare che non era coinvolto in alcuno dei processi biochimici legati all'estrazione, ovvero fosse neutro e svolgesse una pura funzione fisica, compatibile con la definizione di extra vergine: “olio di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante processi meccanici”. Molto probabile invece che il carbonato di calcio possa avere una qualche interazione chimica e biochimica con la pasta d'olive, quindi comportandosi come costituente attivo e non neutro in fase di estrazione.
Bibliografia
Antonia Tamborrino, Giacomo Squeo, Alessandro Leone, Vito Michele Paradiso, Roberto Romaniello, Carmine Summo, Antonella Pasqualone, Pasquale Catalano, Biagio Bianchi, Francesco Caponio, Industrial trials on coadjutants in olive oil extraction process: effect on rheological properties, energy consumption, oil yield and olive oil characteristics, Journal of Food Engineering, Available online 20 February 2017, ISSN 0260-8774
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La moderna differenziazione dell'olio di oliva è superata: torniamo a quella degli Antichi Romani

Abbiamo perso quella che era una migliore classificazione dell’olio di qualità fatta duemila anni fa: Oleum ex albis ulivis e Oleum viride, oggi ricompresi nell’unica categoria dell’olio extra vergine. E l'Alta Qualità?
11 luglio 2025 | 18:00 | Alessandro Vujovic
L'arca olearia
La varietà di olivo Arbequina è più produttiva della Coratina? Non sempre, ecco perché

La sommatoria termica, ovvero i gradi giorno di temperatura, influenzano relativamente la crescita dei germogli di olivo mentre il carico produttivo ha mostrato un'influenza negativa sull'allungamento. In questo il comportamento di Coratina e Arbequina è molto diverso
11 luglio 2025 | 17:00
L'arca olearia
Comportamento dello smorzamento dell’olivo sotto scuotimento del tronco

La ricerca sul fabbisogno energetico degli scuotitori per olivi ha dimostrato una notevole differenza tra le previsioni teoriche e l'energia effettivamente necessaria. L'ottimizzazione dell'altezza di attacco durante la raccolta meccanica può migliorare l'efficienza energetica e ridurre al minimo i danni
11 luglio 2025 | 16:00
L'arca olearia
L’impatto della micropropagazione in vitro dell’olivo sulla morfologia e sui parametri fisiologici di diverse cultivar

La risposta allo stress idrico dell’olivo e la sua capacità di risposta e recupero dipendono anche dal sistema di propagazione dell’olivo. Ecco le differenze per Arbequina, Coratina, Frantoio e Urano tra olivi micropropagati e autoradicati
11 luglio 2025 | 15:00
L'arca olearia
L’influenza del clima estivo sulle caratteristiche dell’olio extravergine di oliva

Un deficit idrico durante lo sviluppo iniziale dell’oliva può comportare una diminuzione irreversibile delle dimensioni delle cellule della polpa. Lo stress idrico estivo influenza negativamente l'acidità, mentre i valori di perossidi e K232 e K270 mostrano correlazioni dirette
11 luglio 2025 | 14:00
L'arca olearia
La speranza contro Xylella fastidiosa dell'olivo viene da spore batteriche

Identificate spore batteriche in diversi oliveti andalusi che hanno attività antimicrobica contro la Xylella fastidiosa. Queste spore sono caratterizzate dalla loro resistenza alle sfide ambientali, come le alte temperature, la radiazioni ultraviolette e la scarsità di acqua
11 luglio 2025 | 10:00