L'arca olearia

Se l’olio d'oliva è amaro è rancido! Perle di "saggezza" che non avremmo mai voluto leggere

Finchè si tratta di vecchi detti popolari, come che l'olio va provato cuocendo l'uovo, possiamo  pure soprassedere. Sentire però slogan del tipo: "Tutto il Buono dell’Oliva, Senza il Sapore dell’Olio" o leggere che se l'olio è amaro è rancido, lascia interdetti

04 novembre 2016 | Marco Antonucci

Colgo lo spunto dall’articolo “L’olio d’Oliva, Questo Sconosciuto, Non Solo Dai Media Americani” pubblicato il 28 ottobre per aggiungere due casi italiani alla lunga lista di “anomalie” proferite da quelli che vengono considerati “gli addetti ai lavori”.

All’interno di “Guide alla Salute n° 8”, opuscolo pubblicato dalla Società Editrice Andromeda di Roma, che oggi viene rieditato nel libro curato da Paolo Brunetti dal titolo “Controinformazione Alimentare”, troviamo una serie di articoli che chiariscono in modo semplice - ma non semplicistico – alcuni fatti ed alcune convinzioni che sovente sono erroneamente diffuse nel mondo dell’alimentazione.

Tra questi articoli ne troviamo uno a firma del dottor Raul Vergini che (leggo dal sito scienzaeconoscenza.it) “si occupa da oltre vent’anni di omeopatia, medicina naturale, integrazione nutrizionale ed anti-aging. Da diversi anni si occupa anche di bioendocrinologia, cioè del riequilibrio ormonale mediante l’uso di dosi fisiologiche di ormoni bio-identici…Ha scritto inoltre diversi articoli e ha tenuto conferenze in Italia e all’estero”.
“Grassi che Curano, grassi che ammalano, Miti e Verità Sui Grassi Alimentari”: questo è l’argomento trattato dal Vergini. Non entro nel merito dell’articolo in quanto non è l’oggetto di questo breve articolo. Mi soffermo sull’ultima parte, laddove il medico dona
“…qualche consiglio per migliorare il vostro equilibrio di acidi grassi ed evitare la trappola dei grassi nocivi…”. I consigli sono questi: “…Per cucinare, usate il burro invece della margarina. Anche il burro ha dei problemi, come residui ormonali e pesticidi, ma è un alimento completo e se mangiato con moderazione (non più di 30-50 grammi al dì) non dà problemi;…Una alternativa anche migliore sarebbe il…burro chiarificato…È il miglior grasso da cucina per i cuochi indiani e francesi…Quando riscaldato non brucia, non fa fumo né rilascia composti tossici;... Usate olio di oliva, o una miscela 50:50 di burro purificato e olio di oliva;…Sebbene nell'olio di oliva virtualmente non ci siano acidi grassi essenziali, questo è ricco di acidi grassi "mono-insaturi", e non si ossida facilmente. Usate olio di oliva "extravergine", pressato a freddo, di prima spremitura, preferibilmente con un colore verdastro e sedimenti sul fondo...Comprate i vostri oli in bottiglie sigillate ed evitate gli oli dei supermercati, dato che spesso sono irranciditi…Un olio che sa di amaro quando ne mettete una goccia sulla lingua è rancido e non andrebbe consumato. Ricordate comunque che un olio diventa rancido molto prima che se ne apprezzi il gusto. Una volta aperti, tenete sempre i vostri oli in frigorifero e ben tappati. Gli oli non raffinati andrebbero refrigerati appena acquistati, per prolungarne la conservazione…”.

 In una gelateria ho acquistato un gelato definito “La Rivoluzione Naturale”: nell’opuscolo che mi viene consegnato (aggiornato al 24/3/14) si dice essere un gelato che viene prodotto all’interno della linea “ólvi” la quale “nel rispetto della genuinità e della tradizione artigianale offre una linea di prodotti in cui è stata sostituita la parte grassa proveniente dal latte e dalla panna con l’olio di oliva, l’alimento principe della dieta mediterranea”. Nello stesso opuscolo si legge che “Con la linea “ólvi” la bontà si unisce al benessere! Tutto il Buono dell’Oliva, Senza il Sapore dell’Olio.” Nelle dieci facciate dell’opuscolo si dice che l’olio di oliva contiene polifenoli, vitamine A, D, E, tocoferoli, componenti aromatici, steroli omega 3 e omega 6 il cui potere antiossidante previene la formazione di radicali liberi contrastando i processi di invecchiamento, che l’olio di oliva è di aiuto nella prevenzione dei tumori e due pagine illustrano una “nuova piramide alimentare” dove l’extravergine è sostituito dall’olio di oliva, … A scanso di ogni equivoco (e cioè scrivere “olio di oliva” intendendo “olio extravergine di oliva”) nel dépliant i produttori precisano che “l’olio che utilizziamo per produrre “ólvi” è ottenuto esclusivamente con tecniche di estrazione e raffinazione che permettono la conservazione delle caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche della specie vegetale da cui proviene”.

E’ proprio vero, non è necessario andare in America.

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