L'arca olearia

Raccogliere le olive in anticipo, quando conviene davvero?

Raccogliere le olive in anticipo, quando conviene davvero?

Tra attacchi di mosca e condizioni climatiche c'è chi già pensa di raccogliere le olive. La maturità tecnica può però essere ancora molto lontana. La raccolta precoce fa perdere in resa ma non sempre in produttività, considerando le cascole. L'olivicoltore stretto tra un giudizio di convenienza economico e uno qualitativo

16 settembre 2016 | R. T.

La mosca ha attaccato duramente gli oliveti italiani e il meteo delle ultime settimane, con temperature miti e elevata umidità può favorire ulteriori attacchi.
In diverse aree del Paese, inoltre, le condizioni di stress estive, in particolare la siccità, hanno portato a un'invaiatura superficiale precoce delle cultivar che maturano prima.
A causa di questi fattori molti olivicoltori, anche del centro Italia, stanno già pensando a quando raccogliere le olive.
Se in Sicilia, tra pochi giorni, è già tempo di apertura di frantoi, così non è tradizionalmente nel centro Italia dove, anche con gli anticipi degli ultimi anni, raramente le aperture sono avvenute prima del 10 ottobre.
La stagione può far saltare molti programmi, inducendo a raccolte super anticipate, per salvaguardare la qualità. Ma una raccolta troppo anticipata può significare perdere qualche punto di resa. Può però significare anche portare qualche oliva in più al frantoio, olive che altrimenti sarebbero andate perse a causa delle cascole.

Conviene o non conviene raccogliere anticipatamente?

Raccogliere anticipatamente per ridurre gli effetti della mosca delle olive

Al momento i danni maggiori causati dalla mosca delle olive sono attribuibili alla prima generazione della mosca, quella che nel centro Italia ha colpito tra la fine di giugno e gli inizi di agosto. Nel caso non si sia controllato questo attacco, o si sia intervenuti tardivamente, dobbiamo considerare che il danno è ormai fatto. Il ciclo di sviluppo della mosca, anche nei casi peggiori, è di poco più di venti giorni. Nelle olive infestate, senza trattamento, la mosca ha compiuto il suo ciclo. E' quindi visibile il foro di uscita e la polpa del frutto è comunque compromessa, anche dal punto di vista qualitativo. Le olive sono destinate a cadere e, anche se portate al frantoio, otterremmo un olio con elevata acidità e di scarsa qualità, specie se le olive infestate sono superiori al 20-25% del totale. In questi casi, meglio lasciar cadere queste olive e pensare a salvaguardare il raccolto rimasto con adeguati monitoraggi e trattamenti.

In molte aree la mosca delle olive ha iniziato il nuovo attacco, o il primo attacco, già ai primi di settembre. Sempre considerando che il ciclo di sviluppo della mosca nell'oliva è di massimo 20 giorni, dovremo considerare che un mancato intervento produrrà danno, senza poter raccogliere anticipatamente, altrimenti dovendo completare le operazioni di raccolta quando i frantoi, ragionevolmente non sono ancora aperti. E' quindi strategico il controllo della mosca delle olive in questa fase, proprio perchè le eventuali olive danneggiate dalla mosca, non necessariamente cadranno entro la metà di ottobre, riducendo la qualità complessiva del raccolto.

Diverso il caso di pensare a una raccolta anticipata nel caso di un ulteriore attacco di mosca a fine settembre o inizi di ottobre. Nel caso di intervento con fitofarmaco adulticida il tempo di carenza è 28 giorni, che porterà la raccolta a fine ottobre. In questi casi è possibile pensare, almeno su parte dell'oliveto, a una raccolta anticipata, possibilmente entro pochi giorni dall'ovideposizione. Il danno quali-quantitativo di uova, larve di I e, in parte, II età è limitato e spesso trascurabile.

Raccogliere anticipatamente per ottenere il massimo della qualità

Non è infrequente, specie prima delle piogge degli ultimi giorni, imbattersi in olive “raggrinzite”, ovvero con evidente stato di disidratazione, a causa della siccità delle ultime settimane. Per le cultivar più precoci, si può notare anche un'invaiatura anticipata, limitata al solo epicarpo (buccia dell'oliva). Spesso il cambio di colore è considerato un segno della progressiva maturazione delle olive, che vengono considerate quasi pronte per la raccolta. In realtà le condizioni di stress, luminoso o idrico, possono portare ad accelerare il metabolismo fenolico, accumulando polifenoli che, per la loro azione antiossidante, proteggono i tessuti dagli stress. Gli antociani, che danno il tipico colore violaceo-nero all'epicarpo dell'oliva, sono anch'essi fenoli. Variando il colore dalla buccia, dal verde al nero/rossastro, infatti il frutto riesce a proteggersi da un eccesso di radiazioni solari, riducendo anche l'evapotraspirazione dell'oliva, quindi il consumo dell'acqua.

Il grado di invaiatura superficiale, quindi, non può essere preso come riferimento assoluto di maturità del frutto.

Raccogliere anticipatamente per ottenere la massima produzione

Tradizionalmente una raccolta precoce viene considerata nefasta perchè si perde in resa, ovvero in percentuale di olio estratto per quintale di olive. Vero è che una raccolta anticipata permette di portare in frantoio anche olive che, altrimenti, sarebbero destinate a una cascola naturale.

Ovviamente si deve tenere conto di considerazioni di tipo commerciale sul valore e sul prezzo dell'olio nuovo. Una raccolta anticipata, di 20 giorni rispetto al normale, può far ridurre la resa dal 15 al 25%, a seconda della varietà e delle condizioni climatiche. Ovvero, ipotizzando una resa normale del 15%, avremmo, in caso di raccolta anticipata, una resa variabile tra l'11 e il 13%. Con un aumento del prezzo di vendita dell'extra vergine nuovo intorno al 20%, la perdita di resa sarebbe già compensata.

A causa di vari fattori, naturali e climatici, man mano che la maturazione procede, aumenta la cascola dei frutti. In questo caso è bene monitorare attentamente la forza di resistenza al distacco, in termini assoluti e in termini di percentuale di frutti con forze di resistenze al distacco particolarmente basse. E' noto che già con forze di resistenze al distacco intorno ai 250 grammi, o inferiori, basta un vento forte per far cadere l'oliva. Analogamente forze di resistenze al distacco superiori ai 600 grammi riducono l'efficienza di raccolta di scuotitori e agevolatori.

Con una raccolta anticipata (forze di resistenze al distacco di 500-600 grammi) ridurremo praticamente a zero le perdite per cascola, mantenendo una buona efficienza degli attrezzi.
Dobbiamo anche ricordare che alcuni fattori climatici, oltre la maturazione, possono far ridurre rapidamente la forza di resistenza al distacco. Oltre ai venti, la disidratazione e reidratazione delle olive, variando considerevolmente il peso del frutto, possono avere un effetto meccanico negativo sul peduncolo dell'oliva.

Nel giudizio di convenienza su una raccolta anticipata, occorre quindi considerare e stimare le perdite per cascola. Se riteniamo, sulla base dei rilievi sulla forza di resistenza al distacco e sulla base delle previsioni meteo, di poter portare un 15-20% di olive in più al frantoio, rispetto alla raccolta in tempi normali, l'effetto della riduzione della resa verrà annullato, rendendo la scelta sul periodo ottimale di raccolta una questione di organizzazione del lavoro, di profilo organolettico del prodotto e di gestione complessiva delle operazioni gestionali e colturali dell'oliveto.

 

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