L'arca olearia
Olio d'oliva e salute, un binomio perfetto, quando non si scivola
Il classico scivolone sull'olio d'oliva è davvero sempre dietro l'angolo e non risparmia nessuno. In un periodico di cultura medica e benessere viene scritto che l’olio “vergine” subisce alcuni passaggi prima del confezionamento e perde di conseguenza alcune qualità
29 aprile 2016 | Marco Antonucci
In questi giorni un collega giornalista mi ha dato una copia della rivista Bergamo Salute (io abito in provincia di Bergamo), un periodico di cultura medica e benessere che tratta argomenti legati sostanzialmente alla salute. La copia che ho tra le mani è la n° 6, novembre/dicembre 2015, anno 5.
Tra i vari articoli (Andropausa, Ernia Inguinale, il Perdono, Interazioni Tra Farmaci e Alimenti…) ve n’è uno, a pagina 20, nella rubrica In Salute/Alimentazione, che si intitola “7 motivi per non rinunciare all’olio d’oliva”, a firma del dott. Paolo Paganelli.
I sette motivi sono – in massima sintesi - i seguenti: 1 - è uno scudo per il cuore (due cucchiai di olio extravergine al giorno aiutano a ridurre il rischio cardiovascolare); 2 - è un condimento anti-age per corpo e mente (grazie ai polifenoli); 3 - è gradito a stomaco e intestino (facilmente digeribile e assimilabile); 4 - è una farmacia naturale contro le infiammazioni (grazie all’oleocantale); 5 – è un alleato nelle diete (grazie all’appagamento organolettico che ne riduce la quantità da ingerire); 6 - è amico della pelle (migliorerebbe i problemi di psoriasi, acne, dermatite atopica e altri tipi di eczema); 7 - è ottimo per friggere (stabile con punto di fumo oltre i 200 °C).
Invito gli interessati a leggere l’intero articolo, che tutto sommato offre una serie di informazioni utili per il consumatore, anche se con alcune inesattezze trascurabili, visto il taglio medico/scientifico della rivista.
A lato dell’articolo però compare un box dedicato all’etichettatura e alla conservazione, nel quale si legge quanto segue: “Negli scaffali dei supermercati si trovano molti tipi di olio d’oliva. Un olio viene definito “vergine”, se estratto solo con processi meccanici a freddo, cioè a una temperatura tale da non provocare alterazione al prodotto finale. L’olio “extravergine” viene ricavato dalla prima spremitura delle olive e subito imbottigliato, ha un tasso di acidità dell’ 1%, mentre l’olio “vergine” subisce alcuni passaggi prima del confezionamento e perde di conseguenza alcune qualità. Gli altri tipi di olio d’oliva sono prodotti invece con processi fisici e chimici diversi, che prevedono ad esempio l’uso di solventi. Per mantenere l’aroma e le proprietà, soprattutto se extravergine, è bene conservarlo al riparo da luce e calore, ad esempio all’interno di contenitori di colore scuro o protetti da stagnola. Se si compera l’olio in latta metallica e lo si travasa bisogna prestare attenzione alla bottiglia che si utilizza in casa. In contenitore integro e ben sigillato l’olio di oliva si mantiene inalterato per circa 18 mesi”.
Urge un ripasso delle categorie merceologiche degli oli d'oliva. Ogni ulteriore commento appare superfluo.
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