L'arca olearia
L'olio d'oliva è un liquido autoestinguente. Convinti anche i Vigili del Fuoco?
L'esenzione dalla normativa antincendio fino ai sei metri cubi di stoccaggio non convince l'Aifo che continua il pressing sul Ministero dell'Interno. Occorrono norme semplificate per i frantoi poiché il rischio d'incendi è molto basso. L'olio minerale non è confrontabile con quello extra vergine d'oliva
08 aprile 2016 | Alberto Grimelli
Nel collegato agricoltura, in via di approvazione al Senato, è già contenuta una norma che porta da 1 a 6 i metri cubi di stoccaggio dell'olio extra vergine d'oliva per essere esentati dalla normativa anticendi.
La misura, sebbene salutata con favore, non viene considerata sufficiente da Aifo, l'associazione dei frantoiani italiani, da sempre convinta che il rischio incendi nei frantoi sia talmente basso da non richiedere le severe misure previste dalla normativa vigente.
“Dall’entrata in vigore del DPR n. 151 del 2011 – si legge in una nota dell'associazione - l’Aifo ha sempre sostenuto l’importanza di distinguere tra i fattori di rischio derivanti dalla gestione dei depositi di olio combustibile rispetto agli oli alimentari. Lo abbiamo ribadito nelle interpellanze inviate al Parlamento come anche nelle richieste di parere formulate ai vari ministeri. Il nostro obiettivo mirava ad evidenziare le incoerenze e a favorire l'emanazione di regole tecniche di prevenzione incendi per gli impianti di stoccaggio dei frantoi che, per loro caratteristiche strutturali, hanno un ridotto rischio di incendio.”
Ma perchè i frantoi avrebbero un così basso rischio d'incendio? Lo abbiamo chiesto all'ingegner Fabio Chialastri della Eos di Roma.
- Ing Chialastri, una parola definitiva: l'olio d'oliva è combustibile?
Legalmente, ovvero sotto un profilo strettamente giuridico, è un liquido combustibile poiché il DPR 251/2011 parla di oli in generale, senza distinzione fra oli minerali e oli vegetali.
- Perchè questa confusione?
Il tema dirimente è il punto di infiammabilità. Per gli oli viene stabilito come limite quello del gasolio, ovvero 65 gradi centigradi. Sotto si è assoggettati a un rigiudissima normativa, sopra a una normativa orizzontale valida per tutti gli oli combustibili, facendoci rientrare gli oli vegetali, oli d'oliva compreso.
- Ma il punto di infiammabilità dell'olio d'oliva è molto più alto...
Certamente, a seconda delle prove e dei test condotti dal doppio al quadruplo dei 65 gradi previsti dalla normativa ma sarebbe sbagliato riferirsi al solo punto di infiammabilità.
- Ovvero?
Vi sono una serie di proprietà che fanno di un liquido un buon o un cattivo combustibile. A questo servono le prove, come quelle condotte dal prof. Massimo Pompili dell’Università della Sapienza di Roma, in settimana. La prova consisteva in una nebulizzazione dell'olio, precedentemente scaldato per poi infiammarlo con una fiamma diretta. L'olio minerale rimaneva acceso anche quando si toglieva la fiamma d'innesco. L'olio vegetale, nel caso specifico l'olio d'oliva, si spegneva. L'olio d'oliva è un liquido combustibile autoestingente.
- Se è così non ci sono rischi d'incendio per i frantoi
L'olio d'oliva è un liquido combustibile, come tale assoggettabile alla normativa anticendi, ma bisogna considerare le sue proprietà nel redigere linee guida che alleggeriscano il carico burocratico e di strutture a carico dei frantoi. Vi sono poi condizioni particolari che devono essere considerate per attenuare ulteriormente gli adempimenti.
- Un esempio?
Penso, per esempio ai centri di stoccaggio sotto azoto. Un incendio si può sviluppare solo in presenza del combustibile (ndr l'olio) e del comburente, ovvero l'ossigeno. Senza ossigeno, come avviene nelle vasche mantenute sotto gas inerte, non c'è possibilità d'incendio.
- Quali speranze che queste linee guida vengano emanate prima della prossima campagna olearia?
Premesso che è consigliabile che tutti i frantoi prevedano la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) per l'antincendio prima della prossima campagna olearia, la speranza è che le prove condotte alla presenza di dirigenti dei Vigili del Fuoco siano state sufficientemente convincenti per arrivare a linee guida adatte al reale rischio di settore nel giro di breve tempo.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
L’effetto del caolino contro la mosca dell’olivo

Dagli effetti fisici al comportamento di ovideposizione della mosca dell’olivo fino all’inibizione del comportamento alimentare e della mobilità. Importante sviluppare protocolli di applicazione adattati alle diverse condizioni geografiche, dall’1,5 al 5% di concentrazioni di caolino
18 luglio 2025 | 17:00
L'arca olearia
L’influenza della temperatura massima sulla crescita dell’olivo e la produzione di olive

La temperatura ottimale per la fotosintesi è compresa tra 15 °C e 30 °C. Il perimetro annuale del tronco, la crescita annuale e l'efficienza produttiva erano correlati negativamente con la temperatura massima in aprile-settembre
18 luglio 2025 | 16:00
L'arca olearia
Gestione delle erbacce in oliveto: l'effetto dell’inerbimento sulla produzione di olive e fertilità del suolo

L’inerbimento migliora la biodiversità e la salute del suolo senza compromettere la produzione di olive. E’ una promettente alternativa alla lavorazione del terreno, sostenendo sia gli obiettivi agroecologici che agronomici
18 luglio 2025 | 15:30
L'arca olearia
Le strategie di adattamento dell’olivo a Xylella fastidiosa

Rispetto al 2016, la risposta dell’olivo all’infezione in dieci anni ha mostrato strategie di adattamento: significativa riduzione del diametro e della frequenza dei vasi xilematici nei rami di un anno, nonché un cambiamento nella posizione dei vasi e nel numero di vasi xilematici isolati
18 luglio 2025 | 15:00
L'arca olearia
L’analisi sensoriale degli oli d’oliva

Ecco perchè l'analisi sensoriale dell'olio di oliva vergine effettuata da un panel diventa una prova analitica a tutti gli effetti. Le persone che partecipano al Panel test sono istruite ed allenate a memorizzare modelli positivi e negativi dell’olio
18 luglio 2025 | 14:00 | Giulio Scatolini
L'arca olearia
Il mercato dell’olio di oliva italiano è fermo: servono interventi urgenti

In un quadro competitivo sempre più complicato per la filiera olivicola nazionale serve un accesso agli scaffali della Grande Distribuzione, un percorso agevolato che la politica deve facilitare. L’interrogazione parlamentare del responsabile agricoltura di Forza Italia, Raffalele Nevi
18 luglio 2025 | 13:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati