L'arca olearia

Pellet di scarsa qualità con la sola sansa, occorre aggiungere residui di potatura

Pellet di scarsa qualità con la sola sansa, occorre aggiungere residui di potatura

Pellet di sola sansa, ottenuta sia impianti a due o tre fasi, non rispettano i requisiti previsti dalla normativa europea En 17225-6. Miscele di sansa e residui di potatura migliorano le performance in termini di fisica, chimica e caratteristiche meccaniche

15 gennaio 2016 | R. T.

Con la diffusione, anche nelle utenze domestiche, di caldaie a pellet sta aumentando l'esigenza di avere sottoprodotti a basso prezzo ed alta efficienza energetica.

I sottoprodotti delle filiere agricole, tra cui quella olearia, sono potenziali fonti di tali materiale ma non sempre il sottoprodotto in sé da luogo a pellet di qualità.

Secondo una ricerca condotta dal Centro di ricerca sulle biomasse del Cnr di Perugia, la sansa tal quale non rispetterebbe tutti i requisiti previsti dalla normativa europea (En 17225-6) per la caratterizzazione del pellet.

In particolare pellet ottenuto da sansa a due fasi sarebbe al di fuori dei limiti consentiti per tenore in azoto, quantità in rame e durabilità.

Lo studio dei ricercatori perugini così si è concentrata sulla produzione di pellet con sansa e residui di potatura.

Sono state realizzate diverse miscele, con rapporti ponderali diversi, utilizzando sia sansa ottenuta da impianti a tre fasi sia a due fasi.

Tutte le miscele testate sono rientrate nei valori stabiliti dalla normativa comunitaria ma in particolare due hanno manifestato le migliori performance in termini di fisica, chimica e caratteristiche meccaniche: 75% di residui di potatura e 25% sansa a due fasi o 50% residui di potatura e 50% di sansa a tre fasi.

Secondo lo studio queste due miscele sono un ottimo combustibile sia per impianti a combustione, come sono le caldaie domestiche, sia per la gassificazione, che avviene in impianti a biomasse.

Bibliografia

M. Barbanera, E. Lascaro, V. Stanzione, A. Esposito, R. Altieri, M. Bufacchi, Characterization of pellets from mixing olive pomace and olive tree pruning, Renewable Energy, Volume 88, April 2016, Pages 185-191, ISSN 0960-1481

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

La moderna differenziazione dell'olio di oliva è superata: torniamo a quella degli Antichi Romani

Abbiamo perso quella che era una migliore classificazione dell’olio di qualità fatta duemila anni fa: Oleum ex albis ulivis e Oleum viride, oggi ricompresi nell’unica categoria dell’olio extra vergine.  E l'Alta Qualità?

11 luglio 2025 | 18:00 | Alessandro Vujovic

L'arca olearia

La varietà di olivo Arbequina è più produttiva della Coratina? Non sempre, ecco perché

La sommatoria termica, ovvero i gradi giorno di temperatura, influenzano relativamente la crescita dei germogli di olivo mentre il carico produttivo ha mostrato un'influenza negativa sull'allungamento. In questo il comportamento di Coratina e Arbequina è molto diverso

11 luglio 2025 | 17:00

L'arca olearia

Comportamento dello smorzamento dell’olivo sotto scuotimento del tronco

La ricerca sul fabbisogno energetico degli scuotitori per olivi ha dimostrato una notevole differenza tra le previsioni teoriche e l'energia effettivamente necessaria. L'ottimizzazione dell'altezza di attacco durante la raccolta meccanica può migliorare l'efficienza energetica e ridurre al minimo i danni

11 luglio 2025 | 16:00

L'arca olearia

L’impatto della micropropagazione in vitro dell’olivo sulla morfologia e sui parametri fisiologici di diverse cultivar

La risposta allo stress idrico dell’olivo e la sua capacità di risposta e recupero dipendono anche dal sistema di propagazione dell’olivo. Ecco le differenze per Arbequina, Coratina, Frantoio e Urano tra olivi micropropagati e autoradicati

11 luglio 2025 | 15:00

L'arca olearia

L’influenza del clima estivo sulle caratteristiche dell’olio extravergine di oliva

Un deficit idrico durante lo sviluppo iniziale dell’oliva può comportare una diminuzione irreversibile delle dimensioni delle cellule della polpa. Lo stress idrico estivo influenza negativamente l'acidità, mentre i valori di perossidi e K232 e K270 mostrano correlazioni dirette

11 luglio 2025 | 14:00

L'arca olearia

La speranza contro Xylella fastidiosa dell'olivo viene da spore batteriche

Identificate spore batteriche in diversi oliveti andalusi che hanno attività antimicrobica contro la Xylella fastidiosa. Queste spore sono caratterizzate dalla loro resistenza alle sfide ambientali, come le alte temperature, la radiazioni ultraviolette e la scarsità di acqua

11 luglio 2025 | 10:00