L'arca olearia

Più olio nelle olive: l'influenza di luce, acqua e concimazione

Il periodo di settembre-ottobre è molto delicato. La fertilizzazione fogliare con potassio può davvero incrementare il grado di inolizione dei frutti? In quali condizioni il trattamento può rivelarsi inefficace? Quali altri fattori possono condizionare il risultato finale?

04 settembre 2015 | Alberto Grimelli

Settembre e ottobre sono mesi molto delicati per l'olivo e l'olivicoltore.

E' in questo periodo che, di solito, si concentrano gli attacchi più pericolosi di mosca delle olive. Nel mese di settembre, dopo un'estate molto calda come quella appena trascorsa, avviene una fisiologica cascola di frutti. Da settembre e per buona parte di ottobre vi è infine l'inolizione, ovvero l'accumulo d'olio nelle olive.

Un buon controllo di questi fenomeni può aiutare ad avere risultati più soddisfacenti, migliorando anche i conti dell'azienda agricola.

E', per esempio, inutile concentrare eccessivamente l'attenzione sul grado di inolizione, e la resa al frantoio, se un difettoso controllo della mosca delle olive fa perdere percentuali significative, 10% o più, di frutti.

E' altrettanto inutile procedere con fertilizzazioni fogliari quando l'olivo è in stato di sofferenza idrica, con naturale rallentamento del suo metabolismo, o in condizioni meteo-climatiche sfavorevoli per il processo di inolizione.

Luce e acqua sono prerequisiti fondamentali per assicurarsi un buon grado di inolizione dei frutti.

Gli oliveti irrigui possono sicuramente beneficiare di un plus notevole, se l'irrigazione viene gestita con cura. E' ancora consigliabile eseguire l'irrigazione in deficit, per evitare che il contenuto fenolico scenda eccessivamente, rendendo, tra l'altro, maggiormente appetibile l'oliva per la mosca, ma ricordando che, dopo la fase estiva, il metabolismo della pianta ha ripreso l'attività. Irrigazioni in deficit, con una restituzione di acqua inferiore al 50% dell'evapotraspirato, sono da sconsigliare.

Se il metabolismo della pianta e dei frutti è in piena attività, ovvia conseguenza è un fabbisogno di elementi nutritivi.

Più volte è stata, infatti, dimostrato che il potassio induce un aumento di rendimento in olio e regola importanti attività enzimatiche responsabili della sintesi degli aminoacidi e degli acidi fenolici nell’oliva. Non solo potassio, però, anche l'azoto ha la sua ragion d'essere. Entrambi questi elementi (azoto e potassio) determinano incrementi dei polifenoli e tocoferoli totali, composti che migliorano sia la stabilità e conservabilità nel tempo del prodotto che le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio.

L'effetto di ogni concimazione, comunque, dipende fortemente dallo stato nutrizionale dell'olivo. Solo in caso di carenze, anche asintomatiche, l'efficacia di un trattamento fogliare risulterà significativo e rilevabile.

Tra l'altro è bene ricordare che la concimazione fogliare, per ottenere il massimo effetto, va ripetuta nel tempo.

Ai fini della riduzione della cascola sarebbe stato già utile intervenire prima dell'indurimento del nocciolo. A questo stadio è anche possibile aggiungere fosforo, associando un nitrato e un fosfato di potassio. Somministrazioni con KNO3 (nitrato di potassio) al 3%, e KSO4 (solfato di potassio) al 4% durante le fasi di sviluppo del frutto, hanno mostrato una considerevole e significativa riduzione della cascola, seguita da valori più elevati di peso del frutto e del rapporto polpa-nocciolo.
Nella bibliografia scientifica si rilevano anche conferme di quanto la concimazione fogliare influisca positivamente sulla produzione diminuendo la percentuale di cascola e aumentando il tenore di olio delle olive derivano dalle applicazioni di fosfato biammonio (0,3%), urea (1,65%), e solfato di potassio (1%).

Non sempre, però, i risultati sono apprezzabili a livello aziendale. Anzi, si possono avere addirittura effetti controproducenti. E' il caso della concimazione fogliare con fosforo che diminuisce la resistenza dei frutti al distacco e accelera la loro maturazione. Un intervento tardivo con fosforo può dunque portare a cascole inattese.

Non si possono anche vedere effetti sensibili per via delle condizioni meteo-climatiche dell'annata. Un'eccessiva e prolungata siccità o un periodo di settembre caratterizzato da cielo spesso velato o nuvoloso possono compromettere l'inolizione, mascherando l'effetto positivo di una concimazione fogliare.

Lo stesso periodo di trattamento può risultare determinante. L’assorbimento fogliare è infatti condizionato da diversi fattori quali: le condizioni ambientali al momento della somministrazione (illuminazione intensa e aria sufficientemente umida favoriscono l’assorbimento), la natura e le dosi degli elementi nutritivi e l’eventuale aggiunta di additivi ai fertilizzanti (bagnanti, adesivanti, zuccheri, trasportatori...).

La scelta se, come, quando intervenire con concimazioni fogliari non può essere quindi dettata dal caso o dal sentito dire, ma deve essere una scelta meditata, in ragione dello stato dell'oliveto e delle condizioni dell'annata.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L’influenza delle temperature sulla qualità dell’olio di oliva

La sintesi di triacilglicerolo è fortemente ridotta nel mesocarpo dell'olivo da temperature superiori a 30°C. Esiste una correlazione negativa tra il contenuto di acidi grassi monoinsaturi e la temperatura. Concentrazioni più elevate di squalene e steroli nei siti più caldi

02 dicembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'impatto della centrifugazione verticale sulla qualità dell'olio d'oliva

La centrifugazione verticale è un passo fondamentale nella produzione di olio extravergine di oliva. Ecco quanto può veramente ossidare l'olio, aumentando il valore di perossidi e diminuendo il contenuto fenolico

01 dicembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

L'acido salicilico contro la rogna dell'olivo

Studiata l'efficienza dell'acido salicilico, un ormone vegetale ed un utile antibatterico naturale, a diverse concentrazioni contro i batteri Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi

30 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

Effetto della concimazione con azoto, fosforo e potassio sulla composizione e sulla qualità dell'olio d'oliva

Attenzione alla fertilizzaiozne azotata nel primo autunno che potrebbe aumentare l'acidità dell'olio extravergine di olive e diminuire il contenuto di fenoli. Effetti solo nel lungo periodo in casi di carenza di fosforo

29 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'olivicoltura e l'olio extravergine di oliva Italiani: speculazione, resilienza ed opportunità di crescita

La nuova olivicoltura dovrebbe essere fatta all'italiana, con attenzione alle nuove varietà: debbono rispettare i parametri di purezza e non tutte lo fanno. L'olio extravergine di oliva italiano andrebbe differenziato intanto sulla base di una qualità misurabile

28 novembre 2025 | 16:00 | Maurizio Servili

L'arca olearia

Il segreto delle varietà di olivo più produttive

Se la dimensione dell'olivo risulta inferiore è dovuto alle diverse caratteristiche di ramificazione, che concentrano più germogli in un piccolo volume di chioma, senza necessariamente implicare una crescita inferiore dei germogli. Le correlazioni tra crescita vegetativa, vigore ed entrata in produzione di 12 varietà di olivo italiane

28 novembre 2025 | 15:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati