L'arca olearia

Farina di nocciolo d'oliva per creare le plastiche del futuro

La farina di nocciolo d'oliva, composta da lignina, emicellulose e cellulosa, può essere utilizzata come base per creare composti di polipropilene senza intaccare la resistenza alla trazione, riducendo significativamente i costi industriali

12 dicembre 2014 | R. T.

Il polipropilene (o polipropene, abbreviato in PP) è un polimero termoplastico utilizzato a vari scopi industriali. Dai tubi del gas e dell'acqua, fino al tessile. Molti oggetti di uso comune, dagli zerbini agli scolapasta per fare alcuni esempi, sono fatti di polipropilene. Altri esempi di utilizzo del polipropilene sono: i cruscotti degli autoveicoli, i tappi e le etichette delle bottiglie di plastica, le reti antigrandine, le custodie dei CD, le capsule del caffè, i bicchierini bianchi di plastica per il caffè.

E' quindi un materiale duttile e sempre più utilizzato, per questo si stanno cercando modi per mantenere le qualità ma abbassare i costi.

Uno di questi studi coinvolge la farina di nocciolo di oliva, come “riempitivo” dei composti di polipropilene.

Il materiale di scarto della lavorazione olearia potrebbe risultare ideale per la sua composizione (lignina, emicellulosa e cellulosa) ma anche perchè può essere ridotto in un ampio spettro di dimensioni, dai 50 ai 400 micron, condizioni ideali per essere utilizzato come riempitivo.

E' stato così preparato un composto polipropilenico, con farina di nocciolo in diverse quantità e fino al 70%, utilizzando un processo di fusione e stampaggio a iniezione.

I vari composti ottenuti sono stati studiati in funzione di vari parametri come prestazioni meccaniche, proprietà di impatto e assorbimento eventuale di acqua.

Il primo risultato ha rivelato la necessità di uso di un particolare polipropilene (MAPP) nella misura del 5% per avere un effetto di rinforzo significativo.

Stante questa premessa, le qualità del materiale con farina di nocciolo di oliva sono state assolutamente confrontabili con altri prodotti industriali fino al 60% di contenuto di nocciolo d'oliva. In particolare il nuovo materiale ha mostrato avere buona resistenza alla trazione.

La farina di nocciolo di oliva può quindi essere proficuamente utilizzata nel processo industriale come riempitivo economico per la matrice di polipropilene, aprendo nuove prospettive nell'uso del sottoprodotto oleario.

Bibliografia

Ilhem Naghmouchi, Peré Mutjé, Sami Boufi, Olive stones flour as reinforcement in polypropylene composites: A step forward in the valorization of the solid waste from the olive oil industry, Industrial Crops and Products, Available online 10 December 2014, ISSN 0926-6690

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