L'arca olearia
In Puglia niente costruzioni negli oliveti affetti da Xylella fastidiosa per 15 anni
La proposta della Giunta regionale al Consiglio regionale vorrebbe limitare una nuova stagione di speculazioni edilizia favorita dall'infezione del disseccamento rapido degli olivi. Ma perchè porre simili vincoli ora se nel piano nazionale non sono più contemplati gli abbattimenti obbligatori?
03 settembre 2014 | T N
Con il piano pugliese che prevedeva abbattimenti obbligatori, anche coattivi, per gli alberi infetti dalla sindrome del disseccamento rapido degli olivi, la necessità di un intervento normativo che evitasse la possibilità che l'affaire Xylella si rivelasse un'occasione di speculazione edilizia era quantomai urgente.
Viste le scarse disponibilità finanziarie, atte a indennizzare gli olivicoltori, un'ipotesi di alcune amministrazioni, che però era arrivata fino in Regione, era di attribuire alti coefficienti di edificabilità ai terreni colpiti. Con il flusso turistico verso il Salento in continuo aumento, cresce anche la "fame" di alloggi da affittare durante il periodo estivo, con gran gioia dei costruttori.
L'ipotesi, però, sembra tramontata se il Consiglio regionale approverà il disegno di legge composto da tre articoli, a firma Angela Barbanente, assessore alla Qualità del Territorio e Fabrizio Nardoni, assessore alla Risorse Agroalimentari.
Il progetto normativo prevede il divieto di cambiare destinazione d'uso dei terreni colpiti da Xylella per i prossimi 15 anni.
La giunta regionale ha dunque deciso, attraverso il ddl varato oggi, di impedire che per almeno15 anni (così come già accade per le aree attaccate dalle fiamme) possa cambiare la destinazione d’uso di questi terreni. E questo sia sotto il profilo urbanistico, vietando il mutamento della destinazione stabilito dallo strumento urbanistico generale vigente, sia sotto il profilo agricolo, evitando il mutamento della destinazione d’uso nelle zone omogenee “E” o equivalenti.
L'intervento normativo, rispetto a quando è scattata l'emergenza e varato il piano fitosanitario di salvaguardia pugliese, appare tutt'altro che tempestivo. Questo anche considerando che i primi abbattimenti coattivi sono avvenuti nella primavera scorsa.
La proposta di legge avviene inoltre dopo che, a fine agosto, il Ministero ha deciso di farsi direttamente carico del problema Xylella con un piano d'azione ad hoc che prevede l'istituzione di una commissione di esperti e che non parla più di abbattimenti coattivi. L'intervento di Maurizio Martina ha, di fatto, commissariato la Regione Puglia e il suo servizio fitosanitario. Ogni azione su Xylella dovrà infatti essere vagliata da una commissione di esperti, dal Servizio fitosanitario nazionale, dal Corpo forestale e dall'Icqrf. Il piano poi prevede interventi finanziari, sfruttando anche i fondi comunitari, per l'indennizzo degli olivicoltori se si rendessero necessari degli abbattimenti.
L'intervento normativo, per tempi e modi, sembra avere soprattutto una finalità propagandistica e d'immagine. Una riaffermazione della "sovranità" pugliese sull'affaire Xylella.
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