L'arca olearia

Non tutti gli oli extra vergini d'oliva hanno gli stessi effetti sulla salute

E' importante l'acido oleico oppure lo sono i polifenoli? Sempre più ricerche dimostrano che sono questi ultimi a ridurre il rischio ischemico e anche a modulare i geni umani, riducendo l'ossidazione delle lipoproteine e l'attività dei radicali liberi

01 agosto 2014 | R. T.

Gli studi scientifici hanno evidenziato come sia l'acido oleico sia i polifenoli abbiano la capacità di aumentare la produzione delle lipoproteine ad alta densità e del colesterolo buono (HDL), proteggendoci così da fenomeni ossidativi e riducendo l'efflusso di colesterolo dalle cellule. Una minore concentrazione di colesterolo nel sangue riduce il rischio di malattie cardiovascolari. E' quindi importante che il colesterolo resti inglobato nelle cellule.

Ma quali dei due componenti dell'olio extra vergine d'oliva è maggiormente efficace? Ancora non ci sono risposte certe e non sappiamo se mai verranno fornite.

E' certo, invece, sulla base di una ricerca spagnola che i polifenoli dell'olio avrebbero un effetto nutrigenomico sull'uomo, in base a sperimentazioni in vivo. Insomma i polifenoli sarebbero in grado di regolare i geni coinvolti nell'efflusso di colesterolo.

La sperimentazione ha coinvolto 13 pazienti ipertesi che dovevano consumare 30 ml di extra vergine al giorno. A un primo gruppo è stato dato un olio ad alto contenuto fenolico (961 mg/kg). Al secondo gruppo a moderato contenuto fenolico (289 mg/kg).

Molti segnali di un effetto sui geni (aumento di ATP binding cassette transporter-A1, classe di recettori scavenger B di tipo 1, recettore attivante la proliferazione dei perossisomi (PPAR) BP, PPARa, PPAR-gamma, PPARδ e CD36) è stato notato soprattutto per l'extra vergine ad alto contenuto fenolico, mentre la significatività era molto bassa, quasi borderline, per l'olio a moderato tenore di polifenoli.

Le analisi statistiche successive, mediante regressione lineare, hanno mostrato che i cambiamenti nell'espressione genica erano direttamente correlati con una diminuzione dell'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità e con un aumento della capacità di assorbimento dell'ossigeno radicale.

I risultati indicano quindi un ruolo significativo dei polifenoli dell'olio di oliva nella regolazione dei geni coinvolti nell'efflusso di colesterolo.

Questi risultati sono in accordo con quelli di lavori precedenti sul beneficio di un consumo di extra vergine ricco di polifenoli nel ridurre il rischio cardiovascolare attraverso un effetto nutrigenomico.

Nel prosegui della ricerca, gli scienziati spagnoli, sui medesimi 13 pazienti ipertesi, hanno misurato la funzione endoteliale, misurata come iperemia reattiva ischemica (IRH) e tutti i biomarcatori correlati, durante le 5 ore successive al consumo.

Rispetto all'olio extra vergine a moderato tenore di polifenoli, quello ad alto contenuto fenolico ha dimostrato di saper ridurre i valori di colesterolo LDL ossidato, quindi riducendo sensibilmente i valori di iperemia reattiva ischemica.

Viene dunque confermato che l'olio ricco di polifenoli mostra avere maggiori benefici, rispetto a un olio standard, sulla funzione endoteliale umana in pazienti ipertesi.

Bibliografia

Rosa-M. Valls, Marta Farràs, Manuel Suárez, Sara Fernández-Castillejo, Montserrat Fitó, Valentini Konstantinidou, Francisco Fuentes, José López-Miranda, Montserrat Giralt, María-Isabel Covas, María-José Motilva, Rosa Solà, Effects of functional olive oil enriched with its own phenolic compounds on endothelial function in hypertensive patients. A randomised controlled trial, Food Chemistry, Volume 167, 15 January 2015, Pages 30-35

Marta Farràs, Rosa M. Valls, Sara Fernández-Castillejo, Montserrat Giralt, Rosa Solà, Isaac Subirana, María-José Motilva, Valentini Konstantinidou, María-Isabel Covas, Montserrat Fitó, Olive oil polyphenols enhance the expression of cholesterol efflux related genes in vivo in humans. A randomized controlled trial, The Journal of Nutritional Biochemistry, Volume 24, Issue 7, July 2013, Pages 1334-1339

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