L'arca olearia
Il caolino efficace contro la mosca delle olive ma con quali conseguenze sulla qualità dell'olio?
La polvere d'argilla potrebbe diventare anche un utile alleato contro i cambiamenti climatici, favorendo succulenza e densità del tessuto fogliare, con benefici effetti anche sulla composizione acidica dell'extra vergine e non solo
20 giugno 2014 | R. T.
Il caolino è una polvere d'argilla che sta entrando prepotentemente nella gestione agronomica degli oliveti, in particolare di quelli biologici, per la lotta contro la mosca delle olive.
E' noto infatti che il caolino, creando una pellicola sul frutto, rende inospitale lo stesso per Bactrocera oleae. Un effetto meccanico utile poiché non fitotossico né con particolari conseguenze sulla restante fauna e flora dell'oliveto, ed inoltre senza effetti per la salute dell'uomo visto che il caolino può essere facilmente lavato in frantoio prima della molitura.
Da qualche tempo, ormai, sono anche noti gli effetti benefici del caolino sulla tolleranza agli stress idrici, grazie a lavori dell'Az. Agr. Santa Paolina del Cnr di Follonica.
Questi studi sono anche stati confermati da una sperimentazione greca che ha concluso che le particelle di argilla caolino hanno avuto un significativo effetto positivo sul contenuto di acqua della foglia, sulla succulenza e densità dei tessuti fogliari, abbassando la temperatura della foglia sia in caso di oliveti irrigati sia di quelli non irrigati. Inoltre, le foglie trattate con caolino hanno mostrato elevati tassi di assimilazione diurni dell'anidride carbonica in condizioni di siccità.
Il caolino ha quindi dimostrato essere efficace nell'alleviare gli effetti negativi dello stress da siccità.
Ma quali conseguenze può avere tutto questo sull'olio?
Un'esperienza iraniana ha verificato la composizione acidica dell'olio e vari altri indici di qualità su piante trattate al 3 e 6% di caolino.
I risultati hanno mostrato un aumento del contenuto di clorofilla e carotenoidi nell'extra vergine ottenuto da piante trattate con caolino. Allo stesso modo sono state registrate diminuzioni dei perossidi e dei coefficienti di assorbimento all'ultravioletto.
Per quanto riguarda la composizione acidica il massimo contenuto di acidi palmitico (17%) è stato registrato su piante non trattate, con significative diminuzioni nel contenuto nel caso di piante trattate. Simili dinamiche si sono avute per gli acidi linoleico e linolenico.
Al contrario il contenuto di acido oleico è aumentato significativamente, fino al 65%, nel caso di piante tratta e così anche il rapporto acido oleico/linoleico.
I ricercatori iraniani hanno quindi concluso che il trattamento con caolino conferisce all'olio una maggiore stabilità ossidativa e una maggiore shelf life.
Bibliografia
Esmaeil Khaleghi, Kazem Arzani, Norollah Moallemi, Mohsen Barzegar, The efficacy of Kaolin particle film on oil quality indices of olive trees (Olea europaea L.) cv ‘Zard’ grown under warm and semi-arid region of Iran, Food Chemistry, Available online 11 June 2014
Nikoleta-Kleio Denaxa, Peter A. Roussos, Theodoros Damvakaris, Vassilios Stournaras, Comparative effects of exogenous glycine betaine, kaolin clay particles and Ambiol on photosynthesis, leaf sclerophylly indexes and heat load of olive cv. Chondrolia Chalkidikis under drought, Scientia Horticulturae, Volume 137, 1 April 2012, Pages 87-94
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