L'arca olearia

Dal caolino a Psyttalia concolor. Nuove strategie di difesa contro la mosca delle olive

Oggi è possibile combattere il principale parassita dell'oliveto grazie a prodotti fitosanitari a basso impatto ambientale ma anche a strategie in grado di aiutare gli antagonisti di Bactrocera oleae

12 ottobre 2013 | Angelo Canale, Giovanni Benelli

Nell’ambito del Progetto Integrato di Filiera “Un Filo d’Olio” (PSR 2007-2013 Regione Toscana, Progetto Misura 124 - MODOLIVI), il 26 Settembre 2013 è stata condotta una giornata dimostrativa dedicata alle Strategie eco-compatibili di difesa in olivicoltura.

L’evento è stato ospitato presso l’Azienda Agricola “Stiglianese” in Chianciano Terme (Siena) e ha visto la partecipazione di oltre 60 partecipanti.

I lavori sono stati aperti dal Prof. Riccardo Gucci (Università di Pisa) che ha collocato il contributo della giornata in oggetto all’interno del panorama contemporaneo relativo alla moderna gestione dell’agro-ecosistema oliveto.

A seguire, sono state passate in rassegna le principali avversità biotiche dell’oliveto, con particolar riferimento agli insetti fitofagi. Nell’occasione sono stati riportati I risultati dell’azione di monitoraggio della mosca delle olive, condotta all'interno del P.I.F. mediante il posizionamento di trappole cromotropiche gialle (1/ha) per il monitoraggio degli adulti e la valutazione dell'infestazione attiva sui frutti. Nella zona in esame, tale parametro non è mai risultato superiore al 7%, evidenziando che l'infestazione dacica nelle aziende in oggetto è sotto controllo, senza necessità di interventi con mezzi chimici e/o biotecnici.

Nel prosieguo sono state fornite ai partecipanti alcune utili informazioni pratiche riguardo l’impiego e la corretta distribuzione di due composti a basso impatto ambientale utili nella lotta alla mosca delle olive: caolino e spinosad. Entrambi i prodotti, da impiegare come strumenti antidacici preventivi, hanno effetti tossici ridotti nei confronti dell’entomofauna utile dell’oliveto, garantendo così una maggior preservazione degli equilibri trofici. In particolare, lo spinosad è un principio attivo utilizzabile a basse dosi (1 L di prodotto commerciale in 4 L di acqua), è dotato di una buona selettività nei confronti degli organismi utili (inclusi gli insetti impollinatori e i vertebrati), ha ridotti tempi di applicazione e costi di distribuzione, un odore poco percepibile ed è autorizzato in agricoltura biologica. Anche il caolino è un prodotto autorizzato in agricoltura biologica. Nel dettaglio, si tratta di un’argilla di origine naturale, in commercio come fitostimolante, capace di esplicare un’azione deterrente nei confronti della deposizione dell’uovo nel frutto da parte della mosca delle olive, Questo prodotto presenta inoltre la capacità di proteggere la pianta dalle bruciature solari e un costo contenuto per l’agricoltore.

La mattinata è poi proseguita con l’intervento del Dr. Marco Rimediotti (Università di Firenze) che ha fatto il punto sulle corrette modalità di distribuzione dei prodotti fitosanitari nell’oliveto mediante apposite macchine irroratrici (es. atomizzatori a basso volume) e sulle norme di sicurezza relative. L’intervento del Dr. Rimediotti è stato coadiuvato, dal punto di vista pratico, dalla gentile partecipazione della Ditta Casotti, che ha mostrato ai partecipanti il funzionamento di alcuni suoi recenti macchinari specifici per il trattamento fitosanitario degli olivi.

Infine sono stati passati in rassegna gli insetti entomofagi, predatori e parassitoidi, utili per il controllo dei fitofagi dannosi all’olivo.

Un focus particolare è stato dedicato agli insetti parassitoidi della mosca delle olive, naturalmente presenti negli oliveti mediterranei, e spesso utili nel controllo delle popolazioni di questo importante fitofago. Tra questi, l’imenottero braconide Psyttalia concolor è un parassitoide diffuso negli oliveti dell’Italia centrale e meridionale ed è in grado di attaccare tutte le età larvali della mosca delle olive. La femmina di P. concolor depone un uovo all’interno della larva di B. oleae, la larva del parassita divora poi il fitofago dall’interno. Completato il proprio sviluppo a spese della mosca delle olive, un esemplare di P. concolor nascerà dalla larva parassitizzata e inizierà la ricerca di nuove larve di B. oleae dove ovideporre.

Le conclusioni della giornata sono state tratte dal Dr. Castellani (Consorzio Fitosanitario di Siena e capofila del P.I.F. “Un Filo d’Olio”) e dal Dr. Bucelli (Dirigente della Provincia di Siena).

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