L'arca olearia 20/04/2013

Il ciclo di sviluppo della tecnologia olearia è arrivato al termine? Ecco cosa bolle in pentola

Il ciclo di sviluppo della tecnologia olearia è arrivato al termine? Ecco cosa bolle in pentola

La crisi economica ha rallentato gli investimenti ma la sensazione è che gli impianti oleari siano destinati a cambiare molto nei prossimi dieci anni superando anche l'ormai logoro schema tra “modello italiano” e “modello spagnolo”. Le interviste ai protagonisti


La ricerca di una sempre migliore qualità ed estraibilità dell’olio di oliva ha spinto aziende e università a ricercare nei 15 anni passati nuove tecnologie e nuovi metodi di estrazione che dessero la possibilità ai propri clienti di differenziare e migliorare i propri prodotti riducendo i costi.

La linea degli ultimi anni è stata piuttosto chiara: da un lato costruire macchine che consentissero di produrre oli di eccellenza per il sistema di “tipo italiano”, dall’altro costruire macchine sempre più grandi e veloci per il sistema di “tipo spagnolo”.

Ed è stato uno sviluppo incredibile che ci ha trasportati in una nuova era dove ormai si parla e si discute comunemente anche tra olivicoltori in frantoio di enzimi, polifenoli, componenti minori, profumi, processo...quando solo un decennio fa si affrontava al massimo il tema della resa o della acidità. L’evoluzione del settore è stata profonda e rapida.

E abbiamo, da italiani, magnetizzato l’attenzione del mondo e dei produttori dei due emisferi portandoli sulla strada da noi intrapresa: italiano o spagnolo che sia, il sistema di processo estrattivo è nato qui.

Oggi si avverte però la sensazione che questo primo importantissimo ciclo di sviluppo tecnologico sia arrivato al termine. Certamente esistono ancora le “variazioni sul tema” ma su cosa stanno scommetendo le grandi case produttici di frantoi per i prossimi 10 anni?

 

La crisi ha portato un rallentamento nello sviluppo di nuovi modelli tecnologici oppure è stata da stimolo per dare inizio ad una nuova fase zero?

 

Giacomo Costagli, Application & Development Manager, Alfa Laval

Al contrario, per noi la fase di sviluppo non è mai terminata, continua ad andare avanti.

Alfa Laval sta lavorando con particolare attenzione sulle innovazioni in gramolazione e frangitura mente per quanto riguarda i decanter la ricerca va avanti più orientata sulla diminuzione dei costi di gestione e sull’ottimizzazione dei consumi nel rispetto dell’ambiente.

Il cuore dell’estrazione rimane la frangitura e la gramolazione che sarà più continua riducendo i tempi di estrazione e migliorando la qualità del prodotto ottenuto. Su queste tematiche sono uscite recentemente su riviste scientifiche alcune pubblicazioni realizzate da noi in collaborazione con università e centri di ricerca.

Ed è proprio nei momenti di crisi che l’innovazione tecnologica risulta più utile ed efficace.

È proprio attraverso l'innovazione che Alfa Laval ha affrontato la crisi a testa alta. Alcuni esempi:

- Abbiamo introdotto il decanter a due fasi più grosso del settore oleario che ci ha consentito di rientrare prepotentemente nel mercato dei grossi impianti industriali.

- Proprio ieri abbiamo inaugurato uno dei più grossi impianti in argentina dove Alfa Laval propone i concetti di innovazione tecnologica anche alla produzione industriale della nuova olivicoltura moderna che vuol coniugare qualità e volume. Nuovo frangitore da 75 hp, concetto Atmosphera alle gramole de 6 e 9000 kg, e nuovi di decanter a due fasi da 200 e 350 t/gg ( reali!).

- AL è entrata con successo negli ultimi due anni nel trattamento, recupero e valorizzazione dei sottoprodotti con la disidratazione della sansa a due fasi per recupero energetico e trattamento termico delle acque vegetali per recupero di solidi e risoluzione dei problemi annosi ambientali. Quest'ultimo concetto è stato introdotto con successo anche nel frantoio medio di tre fasi per risolvere il problema dello spandimento agronimico delle acque e poter inviare la frazione solida della sansa e quella recuperata dalle acque al biogas o al compostaggio.

- Stiamo lavorando a rivedere in maniera significativa il concetto di gramolazione accorciando i tempi e ottimizzando la qualità. E moduli innocativi in questo senso sono già installati.

 

Francesco Rancini, Pieralisi Sales Manager and Technical Support

Einstein diceva che le innovazioni sono frutto dei momenti di crisi in cui l'uomo e' costretto a trovare alternative.

La Pieralisi e' sempre in movimento per quello che riguarda la ricerca, non credo che esista un punto zero, ma un miglioramento costante.

Sicuramente nei prossimi anni ci saranno altri sviluppi tecnologici, nel presente stiamo avendo ottimi ritorni dall'innovazione DMF, a cui ho partecipato attivamente durante la sperimentazione e messa a punto, in cui finalmente le acque vegetali e sanse non sono più viste come rifiuti ma come sottoprodotti richiesti dai mercati sia alimentari che delle energie alternative.

Tutto senza mai tralasciare la ricerca volta a migliorare l’attore principale del nostro lavoro, il sig. Olio Extra Vergine di Oliva.

 

Giorgio Mori, Toscana enologica Mori

Certamente oggi abbiamo raggiunto grandi risultati qualitativi, ma oramai si sente la necessità di cambiare marcia e credo che nei prossimi 2-3 anni si vedranno segnali di cambiamento della tecnologia proposta sul mercato. Non ho dubbi che nei prossimi 10 anni l’impianto per l’estrazione dell’olio extravergine di oliva sarà molto diverso.

Il cambiamento più sostanziale si avrà nella preparazione della pasta e in quella di estrazione dell’olio. L’obiettivo è quello di rendere la gramolazione continua ma efficace per l’estrazione e di avere un decanter sempre più a basso consumo di acqua che dia olio pulito senza necessità dell’uso del separatore. Sembrano forse cose un pò vecchie ma se riusciremo a farle sarà un altro mondo.

 

Giuseppe Lorusso, Amenduni spa

Amenduni è costantemente alla ricerca di macchinari più performanti per migliorare continuamente la qualità degli oli prodotti. Attualmente stiamo sperimentando decanter di nuova generazione con l’obiettivo di poter eliminare nei prossimi anni l’uso del separatore finale evitando in questo modo una ulteriore centrifugazione dell’olio.

Nel campo della frangitura e della gramolazione stiamo lavorando invece sui giri variabili e sui processi estrattivi a freddo e senza aggiunta di acqua per estrarre e preservare al meglio i componenti minori, i profumi e i polifenoli mantenendo allo stesso tempo alta l’attenzione sul risparmio energetico e sull’impatto ambientale.

di Duccio Morozzo della Rocca

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