L'arca olearia

Restyling in vista per registri Sian e DM 8077/2009

Tutti gli oli d'oliva confluiranno in un unico registro. Nuovi soggetti saranno tenuti alle registrazioni e verranno eliminate alcune esenzioni. Alla tracciabilità obbligatoria non sfuggirà più nessuno

09 giugno 2012 | R. T.

A pochi mesi dalla nuova campagna olearia si inizia a discutere di un nuovo decreto ministeriale, o un restyling del vecchio DM 8077/2009, che prenda in considerazioni le criticità e le problematiche emerse durante questi mesi di sperimentazione.

Sarà un provvedimento tappabuchi, nel senso che, secondo le intenzioni del ministero, dovrebbe chiudere alcune falle nella tracciabilità dei flussi d'olio d'oliva italiano.

Questo implicherà la tenuta del registro Sian per soggetti oggi esenti e l'introduzione dell'obbligo per nuove categorie di operatori.

La linea guida su cui si è mosso il ministero è una semplificazione delle procedure, soprattutto a beneficio degli organi di controllo.

I disagi da parte dell'Icqrf, ex repressione frodi, riguardavano soprattutto l'enorme difficoltà di incrociare i dati fra varie tipologie di prodotto presenti in azienda. Le registrazioni attraverso il sistema telematico Sian, infatti, riguardavano solo l'extra vergine e il vergine d'oliva, non il lampante. Inoltre gli oli Dop/Igp avevano registri propri, secondo schemi dettati dai singoli consorzi di tutela.

Il nuovo progetto ministeriale prevede un'armonizzazione e una standardizzazione di tutti i processi di tracciabilità, includendo nel sistema Sian tutti gli oli d'oliva, compresi i lampanti e quelli a denominazione d'origine.

Naturalmente questo implica che nuovi soggetti dovranno essere tenuti alle registrazioni, primi fra tutti le raffinerie.

Novità del nuovo decreto dovrebbe essere anche l'introduzione della figura, sconosciuta alla normativa attuale, del commerciante di olive che sarà obbligato ugualmente alla tenuta dei registri.

Infine dovrebbe essere revocata l'esenzione dalla tenuta dei registri per i frantoi aziendali, ovvero quelli che, ai sensi dell'articolo 7 del DM 8077/2009, frangevano esclusivamente le proprie olive.

Mantenuta, invece, l'esenzione per i soli olivicoltori, purchè imbottigliano solo olio ottenuto dalle proprie olive. La tracciabilità, in questo caso, verrà comunque garantita dalle registrazioni effettuate da frantoi, siano essi conto proprio o conto terzi.

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Valeria Maria Gabriella Cicerale

20 settembre 2012 ore 10:10

Salve, io sono pugliese e confeziono olio prodotto esclusivamente dai propri terreni, quindi esente da Dichiarazione. Ho messo su un bel laboratorio, piccolissimo ma funzionale, con l'intento di guadagnare qualcosa poichè il prodotto qui non lo pagano abbastanza per coprire almeno le spese. Ho l'appoggio di un'altra azienda commerciale che mi da una mano per quanto riguarda la rete commerciale, quindi ..teoricamente non dovrei avrei nessuna difficoltà per la vendita del mio olio..tranne....nel combattere con i vari colossi, cui si sanno nomi e cognomi e che continuano a spacciare olio extravergine italiano quando basta solo assaggiarlo per capire che non lo è...oltre a capirlo già dal prezzo..ridicolo (1 litro a euro 1,99 direttamente al banco). Perchè non si fanno i dovuti controlli a questi colossi che distruggono il 90% delle aziende minori???? .. Mi chiedo..e vi chiedo: è mai possibile che ogni santo giorno che un'azienda apre la serranda per andare a lavorare, si debba passare il relativo tempo per adempiere alla noiosa burocrazia ..interminabile tra haccp, tracciabilità, rintracciabilità, ex 626, Privacy e DPS, analisi dell'olio, registri carico/scarico......e chi ne ha più ne metta....!!! Il mio entusiasmo ormai è al capolinea..come pure il mio laboratorio.....! E' una continua battaglia tra "colossi" e "normative" ..quando qui da noi ..nel foggiano...c'è il coltivatore privato che si raccoglie le sue belle olive, le porta al frantoio e si vende il suo bell'olio prodotto in nero ai privati....senza ulteriori spese e rogne burocratiche .........ma soprattutto senza controlli e soldi subito e puliti!...ormai questo tipo di lavoro ..qui ..è diventata una consuetudine! ..perchè ...questa "tracciabilità non si controlla anche a loro????? scusate lo sfogo..ma sapete cosa vuol dire per un laboratorio piccolo come il mio avere ancora quasi tutto l'olio incamerato ..quando siamo prossimi alla nuova campagna olearia???

stefano petrucci

13 giugno 2012 ore 20:53

E questo sarebbe il governo dei tecnici, BUROCRAZIA SOLO BUROCRAZIA.
Ma non viene in mente a nessuno di introdurre fasce di esenzione per chi è sotto un certo volume di prodotto tipo 400/500 q.li. Tanto lo sanno pure i bambini chi sono i truffatori, che per fare affari con olio a 2/3 €, in termini di fatturato non svilupperebbero più di 150.000 €, gli conviene più fare i furti in casa insieme agli zingari.

Emanuele Aymerich

09 giugno 2012 ore 22:40

ma che diamine, finalmente ci si cominciava a capirci qualcosa e adesso un altra secchiata di novità! E chi glielo dice ai privati che non hanno un azienda che se mi vogliono vendere le olive si devono tenere il registro SIAN? Lo sapete che fine faranno d'ora in poi quelle olive? Mangiate dagli stormi! Qui chi si vende le olive di solito è gente che fa altri mestieri e ha ereditato piccoli oliveti che non vuole gestire, e non saprebbe cosa farsene dell'olio, quindi cede le olive sulla pianta al frantoiano che ha la scuotitrice e raccoglie velocemente, oppure le fa raccogliere e consegnare da un mezzadro, che nel 99% dei casi è un pensionato sfaccendato che in cambio ottiene l'olio per casa. E ci bastava una semplice autofattura.

Io credo che chi fa queste leggi e queste modifiche deve smetterla di consultare solo la enorme realtà pugliese! Perche pure se è la regione che produce di piu, nel resto d'Italia ci sono tante realtà diversissime! Ad esempio in Sardegna abbiamo un frazionamento degli oliveti elevatissimo: io come frantoiano ho circa 2.000 clienti con una produzione media di 3 quintali a testa, tutta in partitario, molite una ad una separatamente, e comunque con una produzione di picco intorno agli 80 q.li per soli 2 o 3 clienti. Quindi abbiamo una molitura incredibilmente partitaria al punto che già ora la gestione del registro è faticosissima per l'elevato numero di operazioni, in una buona annata possiamo arrivare a 20.000 operazioni in tre mesi! Che poi vorrei sapere come è sfruttabile una tale mole di micro dati, non era piu semplice per tutti accorpare almeno quelle dei piccoli privati che moliscono ad uso proprio? Adesso quest'altra novità, non riusciremo più comprare olive, fantastico! Gia il partitario conto terzi ha dei costi elevatissimi che lasciano margini piccolissimi, fra un po conviene chiudere, licenziare tutti, e mettersi a imbottigliare olio comprato all'ingrosso in Puglia: guadagni di più e lavori di meno.

PS: Sono basito, scopro leggendo quest'articolo che solo ora verrà esteso l'obbligo alle raffinerie: ma come? Proprio quelle da controllare di più erano esenti? E'stato creato un sistema di polizia, manco trattassimo uranio arricchito, che coinvolge tutti i piccoletti d'Italia e le raffinerie erano fuori??????