L'arca olearia
Come difendersi dall'assalto spagnolo al panel test
Il metodo è soggetto a molte critiche per la mancanza di oggettività e i problemi gestionali che comporta. La Spagna vorrebbe depotenziarlo anche perchè è l'Italia ad avere la leadership tecnica e culturale in tale settore
24 marzo 2012 | R. T.
Proprio mentre il nostro paese sta emanando un nuovo decreto, dopo quello del 2003, che regola e regolamenta il sistema e il settore dei panel test dell'olio d'oliva, dalla Spagna arriva l'ennesima spallata proprio all'analisi organolettica, rea di essere poco oggettiva e foriera di molti problemi.
Bisogna riconoscere che i casi in cui il panel test ha portato a un declassamento, in via definitiva e giuridicamente inoppugnabile, di un extra vergine sono davvero pochissimi.
L'esame organolettico, questa la tesi spagnola, non sarebbe dunque realmente discriminante per classificare un olio d'oliva visto che i risultati sono sempre contestabili e contestati. Meglio abolire il valore legale del panel per lasciare agli assaggiatori soltanto giudizi di tipo qualitativo e di caratterizzazione. In altre parole, via libera agli italiani nella descrizione dei loro oli, purchè non si interessino dei nostri.
E' chiaro che un passo indietro, rispetto a quanto stabilito dal 2568/91, costituirebbe un rischio per tutto il percorso per la qualità compiuto negli ultimi 20 anni, autorizzando a inondare il mondo di extra vergini con difetti organolettici evidenti. Con buona pace del rispetto per il palato, avremo l'olio extra vergine d'oliva ridotto ancor più a commodity.
E' chiaro che occorra una reazione, netta e ferma, anche se, oggettivamente, qualcosa va rivisto.
“Non credo vada messo in discussione il metodo in sé per sé – ci dice Marcello Scoccia, capo panel e vicepresidente Onaoo – quanto piuttosto il suo sistema di applicazione. Se l'assaggiatore è una macchina, è chiaro che questa va revisionata frequentemente, esattamente come accade per gli strumenti di laboratorio. Un ring test all'anno è troppo poco e, inoltre, come formulato, è assai limitativo. Non è possibile che un panel sia disallineato per mesi e mesi. Vi è poi il problema dell'eccessiva territorialità dei comitati di assaggio, abituati a ricevere e degustare campioni provenienti da aree troppo circoscritte. La capacità dell'assaggiatore è funzione della sua esperienza che si affina solo attraverso la conoscenza della diversità e complessità del panorama oleicolo mondiale.”
Il decreto introduce l'aggiornamento professionale dell'assaggiatore.
“Introdurre il principio nel decreto ministeriale è stato importante, ma, come è formulato, rischia di essere lettera morta. Un assaggiatore deve essere in continuo esercizio. Non possono esserci panel che si riuniscono una volta al mese o meno. Poi i corsi di aggiornamento da chi possono essere tenuti? Secondo quale schema? Non vorrei che il tutto si tramutasse poi in un nuovo business, ora che finalmente è stata data una limitazione ai corsi per capi panel. Se si continuava così rischiavamo di avere più capi panel di assaggiatori.”
Come ovviare dunque al problema?
“Dobbiamo prima di tutto distinguere tra due profili di assaggiatore. Vi è l'assaggiatore che fa parte di un panel. In questo caso occorrerebbe soltanto aumentare la frequenza dei ring test, non limitandoli ai soli difetti, e poi una maggiore collaborazione, magari “istituzionalizzata” tra i vari comitati di assaggio. Se si cominciasse a diffondere l'abitudine di scambiarsi i campioni d'olio, magari particolari e caratteristici, migliorerebbe certamente l'intero sistema in breve tempo. Vi sono poi gli assaggiatori che non sono iscritti a un panel. In questo caso l'aggiornamento è demandato alla loro buona volontà. Le associazioni di assaggiatori, però, oltre a curare la formazione dovrebbero tenere conto della necessità dell'esercizio e dell'aggiornamento.”
Assaggiare anche on line?
“Perchè non sfruttare l'aiuto della tecnologia? Sull'utilizzo della teleconferenza da parte di Onaoo è stato montato un falso scandalo. Chiariamo subito. Non facciamo corsi per aspiranti assaggiatori via web. Visto che abbiamo assaggiatori iscritti all'associazione da ogni parte d'Italia e del mondo, però, ci viene richiesto un supporto all'aggiornamento, senza tutti i costi derivati da trasferte ed altro. Allora inviamo dei campioni a casa dell'iscritto e, a gruppi di 4-5 alla volta, si organizzano delle teleconferenze per discutere di tali oli. E' un momento di confronto, di scambio di opinioni e di crescita di assaggiatori già formati e spesso in allenamento continuo.”
Perchè la Spagna ha così paura del panel test?
“Non credo che la Spagna ne abbia timore. Solo non vede in questo strumento un vantaggio per le proprie produzioni, al contrario di quanto può accadere in Italia. Il nostro paese è il leader incontrastato nella cultura e tecnica d'assaggio. Ci viene riconosciuto ubiquitariamente. Eliminare il panel test per noi sarebbe, al contrario, uno svantaggio vista anche la ricchezza e complessità organolettica dei nostri oli che necessitano di esperienza e capacità per essere valorizzati.”
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Il modello di crescita e di accumulo di olio nelle olive: può crescere fino a dicembre
L'olio appare nelle cellule della polpa alla fine di luglio, quando il frutto è sufficientemente sviluppato e il nocciolo si è già indurito. Il picco di olio si può raggiungere anche a dicembre ma il tasso di accumulo a novembre si abbassa molto
31 ottobre 2025 | 17:45
L'arca olearia
Gli effetti di due tipi di imballaggio sul profilo fenolico e sulle caratteristiche sensoriali dell'olio extravergine di oliva
Gli effetti combinati della durata di conservazione e del confezionamento sul profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva in relazione ai suoi attributi sensoriali. I materiali con elevata permeabilità all’ossigeno, come il polipropilene e il polietilene, non sono adatti per la conservazione dell’olio d’oliva
31 ottobre 2025 | 17:15
L'arca olearia
Le caratteristiche nutrizionali, aromatiche e funzionali dell'olio extravergine di oliva da olivo selvatico
La qualità, il profilo fenolico e l'aroma dell'olio d'oliva selvatico evidenziano il suo elevato potenziale per essere utilizzato come preziosa risorsa naturale e alternativa per migliorare la qualità dell'olio extravergine d'oliva
31 ottobre 2025 | 15:00
L'arca olearia
L'impatto di pirofeofitina a e 1,2-diacilgliceroli sulla qualità dell'olio extravergine di oliva e sulla durata di conservazione
Identificati i tratti più impattanti che contribuiscono all'evoluzione di pirofeofitine e diacilgliceroli durante lo stoccaggio in ragione di temperatura e tempo di conservazione per comprendere la loro potenziale correlazione con gli attributi sensoriali
31 ottobre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Estratti di foglie di carrubo e buccia di melograno contro la lebbra dell'olivo
Gli estratti naturali ottenuti da carrubo e melograno potrebbero ridurre l’incidenza della lebbra dell'olivo, una delle più importanti malattie dell'oliveto. Un progresso nella ricerca di strategie di controllo sostenibile che riducano l’uso di fungicidi
30 ottobre 2025 | 09:00
L'arca olearia
La potatura dell'olivo non influenza la qualità dell'olio extravergine di oliva
Il momento in cui vengono raccolte le olive, e quindi il loro indice di maturazione, influenza il contenuto di pigmenti clorofilliani, carotenoidi e tocoferoli degli oli, ma anche i polifenoli. L'effetto della potatura o non potatura è trascurabile
29 ottobre 2025 | 17:00
Luigi Bellucci
26 marzo 2012 ore 20:29Ma è ridicolo!
Spostiamoci sul campo medico. Supponiamo di avere un soggetto che soffra di calcoli al fegato. Il fatto che 85 medici su 100 dicano che deve essere operato e 15 no, non significa che la visita medica sia da abolire, perchè "è una valutazione soggettiva".
Sarebbe soggettiva una degustazione di panel test se i componenti fossero presi tra i primi dieci passanti adulti che passano per strada!