L'arca olearia
Le previsioni sulla campagna olivicola 2010/2011: vince il Medio Oriente
Tra alti e bassi sarà un'annata da ricordare per alcuni Paesi e da dimenticare per altri. Anche in Italia c'è chi sorride e chi invece soffre cali considerevoli. Cosa accadrà allora ai prezzi?
02 ottobre 2010 | Alberto Grimelli, Marcello Scoccia
Come di consueto in questo periodo Teatro Naturale offre uno spaccato sulla prossima campagna olearia, un quadro previsionale molto più sfaccettato e complesso di altri anni.
Se, ormai da qualche anno, l'Unione europea ha raggiunto una stabilità produttiva, intorno ai 2 milioni, 2.1 milioni di tonnellate, anche il Nord Africa sta mostrando dinamiche meno movimentate e quest'anno si distinguerà solo il Marocco. Avranno invece da festeggiare i Paesi del Medio Oriente con produzioni in netta risalita e quantità considerevoli.
Unione europea
Nessuna grande diversità rispetto all'anno passato. La produzione si attesterà sui 2,1 milioni di tonnellate soprattutto per merito della Spagna che si presume avrà una produzione di 1,4-1,5 milioni di tonnellate. Non c'è territorio ove non si preannunci una buona campagna. Anche nella zona di Toledo, tradizionalmente colpita da gelate tardive, incrociano le dita sperando di poter portare a casa l'intero abbondante raccolto. Buona la qualità quasi ovunque, non solo in Spagna ma nell'intero bacino del Mediterraneo per condizioni meteo favorevoli e mosca delle olive poco attiva.
Anche la Grecia quest'anno sorride. Dopo i roghi dell'anno passato recupera la produzione di Creta, che vale il 30% dell'intero Paese, e quindi dovrebbe attestarsi sulle 300-300 mila tonnellate.
Ottima performance per il Portogallo che dovrebbe produrre tra le 60 e le 80 mila tonnellate. Ben staccata la Francia con 6000 tonnellate.
Italia
L'Italia potrebbe vedersi sfilare il primato di seconda forza produttiva dalla Grecia. La produzione è infatti stimata intorno alle 300 mila tonnellate con una situazione assai diversificata da regione a regione. Bene il Sud, in particolare Puglia, Calabria e Sicilia, in difficoltà il Centro Nord.
In Puglia festeggia il Salento e il Gargano mentre nel barese e nella zona di Andria la produzione si prospetta in lieve calo. Nel complesso la regione dovrebbe mostrare un segno positivo rispetto all'anno passato.
Stessa cosa vale per la Calabria ove si preannuncia una buona campagna quasi ovunque. Stessa situazione in Sicilia dove qualche sofferenza si manifesta solo nell'Est dell'isola.
In Campania e nel Lazio si preannuncia una buona campagna, mentre situazione difficile in Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Veneto/Lombardia e Liguria a causa dei temporali estivi, accompagnati spesso da grandine, che hanno compromesso i raccolti in diverse aree.
Nord Africa
Se l'Unione europea non sorride anche il Nord Africa mostra un certo appiattimento e questo dovuto soprattutto alla cattiva performance della Tunisia che dovrebbe produrre circa 120 mila tonnellate, in calo del 20% rispetto all'anno passato. Nel centro sud del Paese si è infatti fatta sentire l siccità che ha compromesso la produttività delle piante. Nel Nord, dove generalmente si producono oli più fruttati, invece la campagna si prospetta buona. In Marocco la produzione dovrebbe essere nella media, circa 80 mila tonnellate, mentre in Algeria l'incremento produttivo dovrebbe essere del 20%, per una produzione complessiva di 50-60 mila tonnellate.
Medio Oriente
Ottimo exploit per Siria (150 mila tonnellate) e Turchia (160.000 tonnellate), rispettivamente +20% e +9% rispetto all'anno passato. Sia per volumi che per incrementi produttivi si presentano come nuove nazioni produttrici dinamiche e in crescita ma il loro olio non dovrebbe lambire i nostri confini perchè tutto destinato a un export diretto verso Paesi consumatori, come gli Stati Uniti, e a soddisfare una crescente domanda interna.
Campagna da festeggiare in Israele (9000 tonnellate) e Iran (8000 tonnellate), con produzioni tra il doppio e il triplo dell'anno precedente. Si tratta di piccoli Paesi produttori che presentano forti oscillazioni delle produzioni dovute essenzialmente alle condizioni meteo molto variabili e alle forti siccità dei territori.
Stock e prospettive di mercato
Le previsioni sulle quotazioni dell'extra vergine sono di una sostanziale stabilità non solo perchè la produzione globale dovrebbe eguagliare quella dell'anno precedente, se non essere superiore ma anche a causa delle giacenze che sono un serbatoio di calmierazione dei prezzi.
In Italia, Grecia e Nord Africa gli stock sono minimi e dovrebbero annullarsi con i prossimi contratti, che dovrebbero siglarsi prima dell'inizio della campagna, ma in Spagna la giacenza sarà di 250 mila tonnellate, tale da garantire il pieno soddisfacimento della domanda anche nelle prime settimane di campagna, quando, generalmente, i bassi volumi facevano lievitare i prezzi.
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