Energia verde
Scontro sulle rinnovabili nel governo Renzi. Nuovo intervento retroattivo in arrivo?
Secondo il sottosegretario all'ambiente Velo: "c'è nell'aria un decreto spalma-incentivi che potrebbe intervenire in maniera retroattiva sul solare." Intanto Fiper si lamenta: "con rammarico, ci sembra che anche sul “Rottamatore” l’abbia vinta la lobby degli energivori e dei grandi gruppi energetici."
30 aprile 2014 | C. S.
Secondo le stesse fonti del governo sarebbe allo studio del Ministero dello sviluppo economico un provvedimento retroattivo per tagliare la bolletta energetica delle imprese.
La norma, che dovrebbe esser pronto prima delle elezioni europee, servirebbe sostanzialmente per ridurre del 10% la bolletta delle piccole e medie imprese. Inoltre, conterrebbe un taglio dei contributi alle rinnovabili 'spalmando' questi aiuti su 27 anni anziché su 20, come previsto attualmente.
"Dobbiamo capire che ruolo ha il ministero dell'Ambiente - osserva il sottosegretario all'ambiente Silvia Velo - se c'è una parte di questo Paese che ancora non ha capito che lo sviluppo sostenibile è l'unica strada che questo Paese ha per crescere. Se non si cambia punto di vista con cui si affronta la materia non ne usciremo, dovremmo continuare a difenderci, arrivando dopo, e a contenere certe spinte che hanno una lettura diversa della realtà". Per il sottosegretario "l'idea che la bolletta del Paese è alta per colpa degli incentivi alle rinnovabili trova degli appoggi. E noi siamo costretti ad arrivarci sulla difensiva". "c'è da condurre una battaglia affinché nel Paese si affermi l'idea che lo sviluppo sostenibile non sia soltanto una virgola da aggiungere nel percorso legislativo - conclude Velo - Altra strada il nostro Paese non ce l'ha. E questa è la strada della crescita".
Intanto a lamentarsi è la Fiper, federazione italiana produttori energie rinnovabili.
Prima la riduzione del 15% del credito di imposta a favore dei cittadini allacciati alle reti di teleriscaldamento a biomassa, ora la modifica dell’aliquota in cui viene tassato il reddito agricolo definendo la soglia del 25%.
La bozza del DL Irpef (comma 1 dell'articolo 22- vedi allegato), modifica a partire dal periodo di imposta 2014, la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali, fotovoltaiche e biocarburanti prodotti da imprese agricole. Ciò significa che tutte le entrate che derivano dalla produzione di energia pulita saranno tassate al 25%, mentre finora quelle entrate, costituendo 'reddito agricolo', erano tassate tramite rivalutazione delle rendite catastali al 4%!
Commenta Righini:” siamo sconcertati e molto preoccupati da questo sistema di politica che crea incertezza e instabilità, visto che vengono disattese con effetto retroattivo misure di incentivazione previste per legge, con l’inevitabile conseguenza di scoraggiare nuove attività industriali e attirare investimenti italiani ed esteri in questo settore”.
Continua Righini: “siamo consapevoli dell’urgenza di garantire la copertura finanziaria per l’aumento degli 80 Euro promessi da Renzi, tuttavia non si capisce perché si colpiscano solo le PMI agricole e forestali o i cittadini allacciati al teleriscaldamento e non si agisca con altrettanta incisività sui grandi produttori di energia elettrica da biomassa che beneficiano del coefficiente k=1,8 sui certificati verdi.
Se si fosse diminuito all’interno del provvedimento “Destinazione Italia” o nel recente DL IRPEF anche solo il 10% del valore dell’incentivo riconosciuto alla produzione di energia elettrica da biomasse legnose derivante dai grandi impianti (450 MWe), come più volte proposto da FIPER, stimato approssimativamente dalla Federazione nell’ordine di 450 milioni/annui, il gettito prodotto sarebbe stato di 45 milioni annui.
Allora perché due pesi, due misure? Ovvero l’applicazione della retroattività in un caso e il richiamo al diritto acquisito nell’altro?”
Conclude Righini:” Con rammarico, ci sembra che anche sul “Rottamatore” l’abbia vinta la lobby degli energivori e dei grandi gruppi energetici. Rimaniamo in attesa di una reale smentita, augurandoci che venga in tempi strettissimi emanato il decreto sui sottoprodotti, revisionato lo schema di decreto sull’efficienza energetica e rimodulato l’incentivo sulla produzione di energia elettrica – termica da biomasse come segnalato dall’Antitrust. Su questo ultimo punto si gioca la credibilità del Governo, che a giorni dovrà uscire con la proposta “spalma incentivi”.
Vedremo se si vuole davvero puntare alle fonti rinnovabili o se queste sono uno slogan da usare solo in campagna elettorale”.
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