Bio e Natura
Grano duro. Chiusa la campagna è ora di bilanci
Raccolto record in Italia ma prezzi in forte calo. Ottimo il dato delle rese ad ettaro, cresciute del 33% rispetto allo scorso anno
20 settembre 2008 | C S
Per il grano duro la campagna 2008 si è chiusa, in Italia, con un raccolto record, ma anche con prezzi in discesa, con punte anche del 40 per cento rispetto alle quotazioni di fine 2007 ed inizio dâanno.
Le ultime stime Istat-Ismea relative allâ agosto scorso rilevano un volume produttivo di circa 5,8 milioni di tonnellate, che consente al bilancio cerealicolo nazionale di guadagnare un aumento del 45 per cento circa rispetto allo scorso anno. La superficie si attesta intorno ad 1,5 milioni di ettari.
Un dato molto significativo è rappresentato dallâottimo andamento delle rese per ettaro in estese aree di produzione. Pur considerando le dovute eccezioni di zone colpite da difficoltà produttive, la variazione di resa ad ettaro segnalata da Istat-Ismea, in Italia ha fatto segnare un aumento del 33 per cento rispetto allo scorso anno. Tale sensibile incremento di resa produttiva si è concentrato nel Sud Italia ( più 48 per cento circa), mentre nel Centro è stato indicato un più 3 per cento, nel Nord-Est un più 1,1 per cento e nel Nord-Ovest una riduzione di resa del 10 per cento circa.
In base ai dati sulle superfici investite a grano duro nel 2008 fornite dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, lâincremento degli ettari a grano duro rispetto al dato 2006 è stato particolarmente elevato per lâEmilia Romagna (più 113 per cento), la Sicilia (più 56 per cento), la Basilicata (più 42 per cento) e la Toscana (più 41 per cento).
Da rilevare ancora che la superficie totale italiana a grano duro nel 2008 si è attestata su livelli simili al 2004, ultimo anno di pagamento accoppiato prima della riforma Pac. Gli ettari in più a grano duro sono stati recuperati allâinterno delle superfici precedentemente investite a foraggere avvicendate (che registrano nel 2008 una contrazione di 250.000 ha rispetto al 2006) ed a colture industriali (girasole, colza, soia, barbabietola da zucchero, tabacco: anche in questo caso la riduzione di ettari investiti è stata di circa 250.000 ha rispetto al 2006).
Un dettaglio regionale:
Sicilia: la superficie investita a grano duro è stata di circa 500.000 ettari, con una produzione prossima ai 9 milioni di quintali. Rispetto allo scorso anno si è registrato un incremento di circa il 15-20 per cento sia per i volumi che per gli ettari coltivati.
Toscana: la produzione di grano duro ammonta a circa 424 mila tonnellate ( più 24 per cento rispetto al 2006/2007), la superficie raggiunge circa 123 mila ettari (più 20 per cento).
Basilicata: gli ettari investiti a grano duro sono stati circa 170.000, equamente distribuiti tra le province di Potenza e di Matera. Si tratta di circa il 10 per cento in più rispetto al 2007. Il dato più eclatante della campagna appena conclusa è stato lâelevato livello delle rese, che nella media regionale si è attestata sui 35-40 ettari/quintale, ma in alcune aree come nel nord della Basilicata, ha raggiunto i 50 quintali/ettaro. Anche i parametri qualitativi risultano questâanno molto soddisfacenti. I quantitativi prodotti vengono stimato interno ai 6 milioni di quintali.
Puglia: la superficie investita a grano duro è di circa 400.000 ettari (nel 2007 era stata di circa 380.000 ettari), con una produzione di circa 11-11,5 milioni di quintali. La resa media regionale può essere stimata intorno ai 30 quintali/ettaro, con una sensibile diversificazione geografica (ad esempio, nellâarea delle Murge, nella provincia di Bari, la resa è stata inferiore).
Marche: lâincremento sia in termini di superficie che di quantità prodotta può essere stimato interno al 30 per cento rispetto alla precedente campagna cerealicola.
Fonte: Cia
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
Produrre grano duro in agricoltura biologica e convenzionale: le differenze sulla produttività

Le rese di grano duroin biologico sono state inferiori del 37% rispetto al convenzionale in media, confrontando le prestazioni delle colture in una rotazione a 5 anni non irrigua. Un numero inferiore di chicchi per metro quadrato è stato osservato nel grano biologico rispetto al convenzionale
26 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Afidi e antracnosi del melo, cecidomia dei frutti del pero, cocciniglia dell’actinidia: le soluzioni

Tecnologie digitali, droni e strategie sostenibili per difendere le colture emiliano-romagnole, tra cui mele, pere e kiwi, dalle nuove emergenze fitosanitarie. Per una frutticoltura più smart e con meno chimica
26 agosto 2025 | 12:00
Bio e Natura
Il pellet di sansa di oliva per la concimazione del grano

Il trattamento con fertilizzanti minerali ottiene i migliori risultati in termini di produttività e assorbimento dei nutrienti, seguito dal pellet di sansa, che ha ridotto la resa in granella solo del 15%
07 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
I biostimolanti possono migliorare la resilienza delle colture al calore e allo stress idrico nel Mediterraneo?

Lo stress da calore e siccità riduce significativamente la crescita e la produttività delle piante. L'efficacia dipende dalle colture e dall'ambiente e richiede la standardizzazione. L’integrazione con biopesticidi e soluzioni scalabili è fondamentale
04 agosto 2025 | 15:00
Bio e Natura
Un miele di 2500 anni fa: le caratteristiche e l'uso

Il miele era una sostanza importante nel mondo antico, a volte lasciato nei santuari come offerte agli dei o sepolto accanto ai morti. Impronta chimica quasi identica a quella della cera d'api moderna e del miele moderno, con un livello di acidità più elevato
04 agosto 2025 | 13:00
Bio e Natura
Il basilico naturalmente respinge alcuni parassiti

Alcune piante profumate aiutano a salvare le colture vicine da insetti nocivi che mangiano foglie. Il forte odore di menta contiene composti che attivano indirettamente i geni di autodifesa, lo stesso fa una varietà di basilico
29 luglio 2025 | 15:00