Bio e Natura

Per casa o per l’azienda il fotovoltaico conviene davvero

Un’analisi dei costi e dei benefici di questa fonte energetica alternativa che oggi, oltre a essere valida ed ecologica, è anche remunerativa. Eccovi modelli di impianto a confronto

21 giugno 2008 | Emiliano Niccolai, Giacomo Silvestri

Lo scenario geopolitico globale, che vede situazioni di crisi e di difficoltà di reperimento delle fonti primarie per la produzione di energia come gas e petrolio e le eccessive speculazioni finanziarie che hanno reso il petrolio prossimo ai 130 US $ al barile, hanno messo in moto un mercato quanto mai frizzante riguardo alle fonti energetiche rinnovabili, considerate una valida, conveniente ed ecologica alternativa alle fonti fossili. In Italia si sta attraversando una fase di ‘boom’ di richieste e realizzazioni di impianti per generare energia elettrica da fonti rinnovabili e per gli interventi relativi al risparmio energetico. Per quanto riguarda il solare fotovoltaico, vi sono state già ad oggi installati numerosi impianti (a novembre 2007, 42 MWp, per un totale di energia pari a 18 GWh, fonte Gse) sia di dimensioni domestiche sia di dimensioni maggiori. Dal 2007 in Italia è entrato in vigore con il Decreto 19/02/07 n.45 “Conto Energia”, un articolato sistema di incentivi, volto a premiare con una tariffa incentivante valida 20 anni il totale dell’energia prodotta da qualsiasi impianto fotovoltaico installato sul territorio nazionale che si attenga a determinate procedure e modalità e che effettui la richiesta di incentivazione in maniera conforme a quanto stabilito dal Gestore dei Servizi Elettrici. Il Conto Energia inoltre, regola l’entità della tariffa incentivante in base alla potenza dell’impianto e al grado di integrazione architettonica privilegiando impianti con potenza minore, a carattere domestico, integrati architettonicamente e con l’ambiente (tetti fotovoltaici, coppelle fotovoltaiche etc.) rispetto a grandi potenze installate a terra o non integrate architettonicamente. (per informazioni consultare il sito del Gse www.grtn.it).

La tecnologia del solare Fotovoltaico sfrutta la capacità delle lamine di silicio, opportunamente trattato, di innescare un moto di elettroni (dunque corrente continua) alle estremità della cella, una volta che i fotoni della radiazione solare incidente sul piano dei moduli scambiano energia con gli elettroni di valenza del silicio. Una volta generata, la corrente continua viene convertita da un dispositivo chiamato Inverter in corrente alternata e immessa in rete o direttamente indirizzata all’utenza. I generatori [moduli] fotovoltaici sono montati su apposite strutture ed esposti alla radiazione solare in maniera che la loro capacità di captarne l’energia contenuta sia massimizzata. I moduli fotovoltaici possono essere anche montati su strutture che ruotano su uno o due assi ed inseguono la radiazione solare nell’arco dell’intera giornata, captando circa un quarto dell’energia in più rispetto all’installazione fissa. Gli inseguitori solari si prediligono in genere per istallazioni a terra e con disponibilità di grandi superfici, in quanto essendo strutture di notevoli dimensioni creano delle altrettanto notevoli superfici d’ombra, e potrebbero oscurare gli inseguitori limitrofi.

Produrre energia elettrica tramite la conversione fotovoltaica della radiazione solare, è per il cittadino, non solo una opportunità notevole per diventare “autosufficiente” dal punto di vista dei consumi elettrici ad emissioni di CO2 nulle, ma anche un investimento economicamente conveniente e remunerativo.
Vediamo perché prendendo, ad esempio due tipologie di impianto fotovoltaico, uno relativo ad una utenza di tipo domestico, ed uno con una taglia di tipo aziendale.

Impianto domestico
Il primo impianto è un impianto da 2,45 kWp, realizzato nella città di Livorno su una falda di tetto esposta a sud ed integrato architettonicamente; con 14 moduli da 175 Wp l’uno, montati su due stringhe da sette per una superficie totale di 18 mq. L’impianto opera con lo scambio sul posto ed ha un costo “chiavi in mano” ed Iva compresa pari a 17248 €, ovvero una spesa per un singolo kWp pari a 6400 €. Nella zona di Livorno questo consentirà una produzione annuale di 3141 kWh di energia elettrica a fronte dei 2900 kWh che sono i consumi dell’abitazione. Grazie al sistema di incentivi previsto dal conto energia, per ogni kWh prodotto dei 3141, vengono corrisposti al titolare dell’impianto 0,49 € per 20 anni, che moltiplicati per l’intera produzione sono 1539 €. A questa cifra si deve aggiungere il risparmio in bolletta pari a 485 € (con una tariffa per kWh di 0,18 €). Al netto delle spese di manutenzione e di assicurazione il margine operativo è pari a 1970 €/annui. Per quanto riguarda la redditività dell’investimento, il Pay Back Time semplice è pari a 8,8 anni, ma considerando le tasse, il calo di potenza dell’impianto, le variazioni Istat e eventuali tassi di interesse, il Pay Back Time aumenta a circa 9 anni. Nei successivi 11 anni di durata della tariffa incentivante, l’utente ha un guadagno effettivo di 21035 €, quindi circa 1900 €/anno. Per una configurazione del genere è anche ipotizzabile un finanziamento in 18 rate annuali, in modo che il cliente non abbia a curarsi minimamente dell’esborso iniziale, con un margine operativo annuo al netto della rata pari a 511 €.



Impianto aziendale
Il secondo impianto è invece un impianto Fotovoltaico da 50,75 kWp realizzato in provincia di Livorno, con 290 Moduli da 175 Wp per una superficie totale di circa 400 mq. L’impianto si suppone in regime di vendita ed installato sul tetto di un edificio industriale. Il costo “Chiavi in mano” Iva inclusa è di 295.873 €, cioè 5300 €/kWp. La produzione di energia solare si attesta in questo caso su 65072 kWh/anno, che vengono immessi in rete e venduti, ricavando cosi tra vendita ed incentivo 30666 € annui, che al netto dei costi di assicurazione, manutenzione e UTF, diventano 29520 € (la tariffa incentivante in questo caso è minore a causa del minore grado di integrazione architettonica). Un impianto del genere ha un tempo di ritorno reale (Pay Back Time) di 11 anni, al di la dei quali, al termine dei 20 anni di durata dell’incentivo, rimangono come guadagni effettivi 160087 €, circa 14500 €/anno. Ipotizzando un finanziamento cambiano un po’ le cose, in quanto cala il margine operativo annuo, che diventa di 4491 €, ma viene praticamente azzerato il flusso di cassa negativo iniziale.



Volendo fare un accenno alla tecnologia dell’inseguimento, si può dire con certezza che esso sia un sistema che riesce a captare la luce del sole in momenti della giornata in cui i moduli fissi sono a produzione nulla o quasi. L’incremento di radiazione minimo per il sistema ad inseguimento bi-assiale è del 25% in più rispetto a quello fisso. Il costo del sistema però aumenta di circa il 15% rispetto a quello del fotovoltaico tradizionale, ma rimane sempre un incremento minimo delle entrate di circa il 10%.



Investire nel fotovoltaico può contribuire, anche a livello di singolo cittadino o famiglia, a diminuire le emissioni di gas serra in atmosfera, in quanto, considerando l’attuale mix di fonti energetiche in Italia, produrre 1 kWh di energia elettrica in bassa tensione comporta la combustione di 0,25 tep (tonn. equivalenti di petrolio), con una immissione in atmosfera di 0,53 kg di anidride carbonica. Per fare un esempio, grazie all’impianto fotovoltaico “domestico”, la famiglia in questione contribuirà alla riduzione del riscaldamento globale evitando l’immissione da parte delle centrali a petrolio di 1664 kg/anno di CO2 non dovendo alterare di una virgola le proprie abitudini quotidiane


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