Bio e Natura

Quote latte: aumento del 2% da aprile 2008

18 marzo 2008 | C S

I ministri europei dell'Agricoltura hanno approvato oggi la proposta di aumento del 2% delle quote latte, a partire dal 1 aprile 2008, presentata dalla Commissione europea per far fronte alla domanda crescente di prodotti lattiero-caseari all'interno dell'Unione e sui mercati mondiali.
L'aumento, per un totale di 2,84 milioni di tonnellate, sarà ripartito in egual misura tra tutti e 27 gli Stati membri.

Questa decisione non pregiudica il riesame del mercato del comparto lattiero-caseario attualmente in corso nel quadro della verifica dello stato di salute della PAC, nella quale la Commissione ha proposto un graduale incremento delle quote fino al 31 marzo 2015, data della loro scadenza definitiva. La relazione pubblicata nel dicembre scorso dalla Commissione evidenzia un incremento della domanda di latte nel periodo dal 2003 e al 2007, domanda che si stima continuerà a salire anche tra il 2007 e il 2014. Le prospettive sono favorevoli anche per quanto riguarda la domanda e i prezzi sul mercato mondiale. La relazione indica che un incremento del 2% delle quote è pienamente giustificato.

Nell'ambito della riforma della Pac del 2003 la Commissione aveva inizialmente proposto un aumento supplementare delle quote del 2%, oltre all'1,5% che era già stato approvato con l'Agenda 2000 per 11 Stati membri. Il Consiglio si era pronunciato contro l'aumento supplementare, ma aveva invitato la Commissione a presentare una relazione sulla situazione del mercato, a riforma attuata, prima di adottare una decisione definitiva.
La riforma del 2003 ha comportato tutta una serie di altre modifiche al regime che disciplina il mercato dei prodotti lattiero-caseari per renderlo più ricettivo ai segnali del mercato. Nel 2003 si è proceduto alla riduzione dei prezzi di intervento del burro e del latte scremato in polvere e si è deciso di porre termine al regime delle quote nell'aprile 2015. L'andamento positivo del mercato, in concomitanza con gli effetti della riforma, ha contribuito a creare una situazione in cui per la prima volta, da quando il regime fu istituito nel 1968, le restituzioni all'esportazione sono oggi azzerate e i magazzini di intervento sono vuoti. Come era stato previsto con la riforma, anche gli aiuti interni allo smercio sono stati azzerati.

Secondo le conclusioni della relazione sulle prospettive di mercato, nel periodo dal 2003 al 2007 l'incremento della produzione di formaggi e latte fresco ha permesso di assorbire un quantitativo supplementare di 5,5 milioni di tonnellate di latte, a fronte di una produzione di latte globalmente stabile. In base all'analisi della Commissione, tra il 2007 e il 2014 saranno necessarie circa 8 milioni di tonnellate supplementari per far fronte alla crescita della domanda interna, in particolare di formaggi. Per ora le prospettive sono positive anche per il mercato mondiale, dove si osserva un aumento della domanda di prodotti alimentari europei in particolare in mercati emergenti. Lasciando inalterato il regime delle quote si impedirebbe all'Unione europea di trarre vantaggio dal rialzo della domanda e dall'ottima forma dei prezzi attuali.
L'analisi della Commissione evidenzia che il mercato è ampiamente in grado di assorbire un innalzamento delle quote del 2%. La previsione è che l'incremento sarà pienamente utilizzato, ma l'impatto effettivo sulla produzione sarà probabilmente più limitato, vista la situazione attuale in cui vari Stati membri non utilizzano pienamente le quote nazionali.