Bio e Natura

Conservare la biodiversità della Terra per farla rifiorire

Conservare la biodiversità della Terra per farla rifiorire

L'estinzione delle piante è un fenomeno che si sta verificando sempre più frequentemente a causa di una combinazione di fattori naturali e umani. Circa due specie di piante su cinque nel mondo potrebbero sparire

16 aprile 2025 | 13:00 | T N

L'estinzione di numerose specie botaniche è una minaccia che richiede attenzione immediata, poiché le piante sono essenziali per la vita sulla Terra. Oltre ai benefici diretti per gli esseri umani, le piante sono alla base di tutti gli ecosistemi naturali, e la loro perdita comprometterebbe l'intero equilibrio della biodiversità.

L'estinzione delle piante è un fenomeno che si sta verificando sempre più frequentemente a causa di una combinazione di fattori naturali e umani. Tra i primi vi sono sicuramente i cambiamenti climatici, mentre tra i secondi troviamo l'urbanizzazione, la deforestazione e l'inquinamento.

Circa due specie di piante su cinque nel mondo potrebbero sparire. Per questo motivo, è importante capire quali specie sono più a rischio e trovare i modi efficaci per conservarle.

E’ questa la sfida raccolta da un gruppo di ricercatori coordinato dal professore Angelino Carta del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Il risultato è stata una nuova metodologia basata sulla rilevanza evolutiva delle specie grazie alla quale sarà possibile integrare le collezioni attualmente conservate nelle banche dei semi. Lo studio pubblicato sulla rivista New Phytologist promette inoltre anche dei risparmi in termini economici. Al progetto hanno partecipato ricercatori della Stazione Biologica Doñana (Spagna), degli Orti Botanici di Ginevra (Svizzera), Meise (Belgio) e Kew (Regno Unito).

L’analisi ha riguardato un imponente set di dati provenienti da 109 banche dei semi comprendente oltre 22.000 specie relative a tutta la flora d’Europa. E’ così emerso che le banche custodiscono una ricca varietà di piante, ma ancora non coprono completamente tutta la diversità evolutiva possibile. In pratica, alcuni “rami” dell’albero genealogico delle piante europee non sono rappresentati nelle collezioni. Le specie attualmente non conservate, ma il cui campionamento e stoccaggio in banca sarebbe fondamentale, sono sopratutto quelle che rappresentano un unicum evolutivo perché mostrano delle strategie riproduttive singolari o sono confinate ad aree geografiche limitate.

“Si tratta di un metodo che può essere personalizzato per adattarlo a diversi obiettivi di conservazione, fino all'esaurimento del budget disponibile – sottolinea Carta – La nostra ricerca rappresenta quindi un passo fondamentale per future azioni di conservazione, i risultati possono servire come base di discussione per promuovere nuove politiche, incluso la salvaguardia delle specie in via di estinzione, la resilienza dei sistemi agroalimentari e l’identificazione delle specie più adatte al restauro degli habitat in uno scenario di cambiamenti climatici”.