Bio e Natura 07/07/2022

Falsi miti sui cibi surgelati: le proprietà nutrizionali

Falsi miti sui cibi surgelati: le proprietà nutrizionali

Grazie alla surgelazione i cibi conservano nel tempo pressoché intatte le caratteristiche nutritive e organolettiche degli analoghi prodotti freschi. Solo le verdure appena colte hanno contenuti di vitamine più alti di quelle surgelate


Post pandemia, complici le nuove esigenze di vita in casa, tra smart working e pasti casalinghi, la quasi totalità degli italiani (98%) oggi consuma prodotti surgelati e 1 su 2 (54%) dichiara di averne aumentato l’acquisto nell’ultimo biennio. Tra gli effetti della crescita dei consumi di frozen food, l’impennata nelle vendite di freezer (+32% nel 2020) e di frigoriferi di grandi dimensioni con congelatori più capienti (+40%), per venire incontro alle nuove abitudini alimentari e alle esigenze di consumatori bisognosi di più spazio ed efficienza.

La praticità dei prodotti surgelati è fuori discussione, soprattutto per i genitori super impegnati di oggi, che negli alimenti sottozero trovano un alleato formidabile per portare in tavola, in tempi rapidi, un pasto sano, vario e gustoso per tutta la famiglia. 1 mamma su 2, infatti, dichiara di utilizzare abitualmente (2-3 volte a settimana) prodotti surgelati.

Tuttavia, ancora oggi alcuni genitori hanno dubbi, frutto di convinzioni errate e fake news, sull’opportunità di offrire prodotti surgelati ai propri figli, magari temendo di privarli di importanti sostanze nutritive fondamentali per la loro crescita. I dubbi, sebbene comprensibili, sono però fortunatamente privi di fondamento: infatti, è proprio grazie al processo di surgelazione che gli alimenti riescono a mantenere pressocché inalterate tutte le loro proprietà organolettiche e nutrizionali, rimanendo buoni come i freschi, senza l’aggiunta di conservanti.

La conferma arriva dall’ IIAS -Istituto Italiano Alimenti Surgelati (che fa capo a UIF – Unione Italiana Food), che in collaborazione con il Dott. Giuseppe Morino, Pediatra Dietologo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e con la piattaforma multimediale “A scuola di salute”, ha fatto chiarezza sull’argomento per fugare dubbi e falsi miti che ancora aleggiano intorno a questa categoria di prodotti, soprattutto quando si parla dell’alimentazione dei più piccoli.

“La surgelazione industriale - ricorda il Prof. Morino - è un processo attraverso cui gli alimenti raggiungono temperature molto basse (inferiori a -18°) in un arco temporale molto breve. Ciò comporta la formazione di micro-cristalli di ghiaccio, che non alterano la struttura intima degli alimenti, ma ne facilitano semplicemente la conservazione, attraverso due fattori fondamentali: in primo luogo, riducendo l’attività degli enzimi, che altrimenti continuerebbero ad operare, ‘rovinando’ gli alimenti stessi; in secondo luogo, abbattendo la crescita dei batteri, che attraverso la proliferazione, potrebbero rendere i cibi pericolosi. Grazie alla surgelazione, invece, i cibi conservano nel tempo pressoché intatte le caratteristiche nutritive e organolettiche degli analoghi prodotti freschi. Pertanto, possono essere consumati dagli adulti così come dai bambini, senza alcuna limitazione”.

I falsi miti sui prodotti surgelati, dalle verdure al pesce

Vitamine nelle verdure surgelate

Un recente studio americano della American Society for Nutrition ha dimostrato che frutta e ortaggi surgelati sono, in molti casi, più nutrienti dei freschi. Nessuna controindicazione, quindi, ad inserirli quotidianamente nella dieta dei più piccoli.

Gli autori della ricerca hanno misurato, per oltre due anni, il contenuto nutrizionale di tre tipi di prodotti: ‘freschi’, ‘surgelati’ e ‘freschi ma a cinque giorni dalla raccolta’. Broccoli, cavolfiori, fagiolini, piselli, spinaci, mirtilli e fragole surgelate avevano un contenuto di vitamina C, beta carotene e folati maggiore rispetto ai freschi conservati per qualche giorno. Pertanto, mentre i prodotti freschi “appena colti” contengono sicuramente le più alte quantità di sostanze nutritive in assoluto, una volta a casa vincono invece i surgelati, perché questi ultimi vengono lavorati a poche ora dalla raccolta, quando necessario.

“Le verdure rappresentano una componente fondamentale nell’alimentazione di tutti, ma soprattutto dei bambini, per il loro apporto di acqua, di fibre e di vitamine. Se avessimo un orto sotto casa e potessimo raccogliere quotidianamente verdure fresche per proporle ai nostri figli, sarebbe certamente l’ideale”, conferma il Dott. Morino. “Ma se compriamo la verdura al mercato, dobbiamo tener conto del fatto che quando la portiamo a casa e la teniamo in frigorifero per qualche giorno, è inevitabile che ci sia la perdita di alcune vitamine, come quelle idrosolubili ad esempio, che con l’acqua e i lavaggi, facilmente possono venir meno. In questi casi, ovviamente, un’alterazione delle proprietà organolettiche dell’alimento è inevitabile. Possiamo far ricorso allora, in alternativa, alle verdure surgelate, che possono essere tranquillamente portate in tavola e servite ai bambini, senza limiti. L’importante è che sia sempre rispettata la catena del freddo, che garantisce la sicurezza di ogni prodotto sottozero”, conclude Morino.

Il vantaggio delle verdure sottozero, infatti, è che mentre questi prodotti, una volta scottati e surgelati, mantengono costanti le proprietà organolettiche e nutrizionali, quelli freschi invece hanno una perdita progressiva giorno dopo giorno. Di conseguenza, a distanza di più giorni, le proprietà del prodotto fresco diventano inferiori a quelle di un prodotto surgelato.

Pesce surgelato è nutriente

“In base ai dettami della dieta mediterranea, il pesce risulta un elemento davvero indispensabile nell’alimentazione, varia e corretta, di un bambino in crescita. Non ci sono controindicazioni ad inserirlo precocemente – sia fresco che surgelato – nell’alimentazione infantile. Ovviamente è sempre opportuno agire con gradualità nel primo anno di vita, non appena si inizia ad adottare un regime di alimentazione complementare, in modo tale da saggiare la tollerabilità di questi alimenti da parte del bambino e consentirgli di assaporare i diversi gusti, che faranno poi parte della sua dieta abituale”, sostiene il Dott. Morino.

I prodotti ittici surgelati di fatto contengono micro-nutrienti (come le vitamine A e D e i sali minerali, come lo iodio e il selenio) e macro-nutrienti (tra cui le proteine nobili e gli acidi grassi Omega 3) del tutto analoghi rispetto ai prodotti freschi. Ecco perché il pesce surgelato può essere proposto ai bambini, senza alcun problema o limitazione, anzi può diventare un alleato indispensabile nella preparazione dei loro pasti settimanali, dal momento che il consumo di pesce da parte dei più piccoli è molto importante e portarlo in tavola “fresco” 2 o 3 volte a settimana non è sempre così facile e sicuro.

“Talvolta si pensa – erroneamente! – che durante l’attività di surgelazione, le aziende facciano ricorso all’uso di conservanti per mantenere il pesce ‘fresco’. In realtà, nessun conservante né colorante viene mai utilizzato in questi processi, che invece consentono di preservare tutte le proprietà nutritive dei prodotti ittici, evitando pericolose contaminazioni e proliferazioni batteriche”, conferma l’esperto.

Il pesce, infatti, viene pulito e surgelato, da alcuni produttori, non appena pescato, quando è ancora sui pescherecci. Tutti i prodotti ittici surgelati (e non solo quelli ittici) per legge devono poi essere venduti all’interno di una confezione che riporti tutte le informazioni necessarie al consumatore: è questo che li rende maggiormente sicuri e controllati, talvolta anche di più rispetto al prodotto fresco.

di C. S.