Bio e Natura
Tutti i benefici della diversificazione delle colture in agricoltura
Maggiori rese, su pomodoro e frumento, ma riduzione dei gas serra con miglioramenti sul fronte della fertilità del suolo grazie ad un accresciuta carica microbica
03 febbraio 2021 | C. S.
Diversificazione colturale e riduzione degli input chimici per garantire le rese e limitare l’impatto ambientale, offrendo, quindi, una possibile soluzione alle criticità agro-climatiche. Questo l’obiettivo del progetto H2020 DIVERFARMING, che ad un anno e mezzo dalla sua scadenza inizia a tirare le prime somme.
La sperimentazione: In Italia sono state identificate 4 aree pilota caratterizzate da condizioni pedoclimatiche differenti (tre aziende nell’areale padano e una azienda sperimentale in Puglia) entro le quali sono state testate sia la diversificazione colturale - ossia l’aumento delle colture in successione nella rotazione della tipica filiera alimentare italiana frumento duro/pomodoro da industria, attraverso l’inserimento di una leguminosa da reddito (pisello da industria) o da sovescio (favino) e di un coltura ciclo breve di secondo raccolto, inserita tra due colture principali - sia le innovazioni gestionali, quali lavorazioni del terreno, irrigazione e fertilizzazione azotata. Attualmente, il team di ricercatori è al lavoro per valutarne gli effetti su resa, conservazione della sostanza organica del suolo, riduzione delle emissioni di gas serra, dinamica dei nutrienti e biodiversità funzionale dei suoli.
I risultati fin qui ottenuti confermano le ipotesi iniziali: il frumento e il pomodoro hanno mostrato rese generalmente più elevate nei sistemi diversificati rispetto alla rotazione tradizionale, anche se il meteo avverso ha condizionato i risultati di pisello da industria e pomodoro in secondo raccolto. Per quanto riguarda i gas serra, le emissioni maggiori sono state rilevate nel periodo autunnale, indipendentemente dalla rotazione colturale, dopo la distribuzione di digestato anaerobico (fertilizzante naturale derivante da produzione di biogas) ed in seguito ad eventi irrigui. Significativa, invece, è stata la riduzione (-15%) delle emissioni di gas serra per il pomodoro coltivato in rotazione con frumento e favino, quando sottoposto a un regime ridotto d’irrigazione (studio condotto da Barilla). Anche la comunità microbica del suolo, e quindi la fertilità biologica, appare fortemente influenzata con visibili differenze tra i sistemi di gestione a diverso livello di diversificazione. L’analisi della filiera, ci restituisce infine, un andamento positivo degli indicatori economici, su base pluriennale, mitigando gli effetti della instabilità climatica e di mercato sul margine lordo, rispetto all'attuale gestione colturale.
Il progetto DIVERFARMING, progetto europeo quinquennale di cui il CREA è il referente per l’Italia ed il Nord-Mediterraneo, mira a costruire sistemi colturali diversificati a bassi input chimici, in grado di garantire la resa delle colture e ridurre gli impatti ambientali. Nello specifico, il CREA, con i suoi centri di Agricoltura e Ambiente, Cerealicoltura e Colture Industriali e Genomica e Bioinformatica, si occupa di valutare gli effetti delle tecniche adottate in aree con condizioni pedoclimatiche differenti sui principali parametri fisico-chimici e biologici del suolo, sulla biodiversità microbica e sulle emissioni dei gas serra, individuando, attraverso un modello previsionale, la migliore gestione in termini di conservazione della sostanza organica, di incremento della biodiversità e di resilienza dell’agroecosistema (cioè la sua capacità di rispondere ai cambiamenti repentini). Gli altri partner italiani del progetto sono l'Università della Tuscia, Barilla e il Consorzio Casalasco.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
La melanzana senza più segreti: svelato il genoma
Il team ha ricostruito la storia della domesticazione dell’ortaggio in India e nel Sud-Est asiatico e la sua espansione in Medio Oriente, Europa ed Estremo Oriente, probabilmente attraverso rotte commerciali arabe e cinesi
25 novembre 2025 | 11:00
Bio e Natura
Una nuova pacciamatura che protegge le piante senza pesticidi o materie plastiche
I film di pacciamatura mantengono l'umidità nel terreno e impediscono la crescita delle erbacce, ma sono spesso fatti di plastica polietilene. Migliorato un film di acetato di cellulosa includendo l'olio di citronella repellente per insetti
24 novembre 2025 | 12:00
Bio e Natura
Il nuovo fungo col sapore della carne
Grazie all'ingegneria genetica e alla tecnica CRISPR è stato creato un fungo capace di aumentare la digeribilità, con qualità simili alla carne. La varietà modificata coltiva proteine molto più rapidamente e con molto meno zucchero
22 novembre 2025 | 09:00
Bio e Natura
I cambiamenti climatici mettono a rischio caffè, cioccolato e vino
Fosse anche possibile raffreddare il pianeta il destino delle colture di vino, caffè e cacao rimane incerto a causa della mancata stabilizzazione delle precipitazioni erratiche e dell'umidità che devastano la produttività
18 novembre 2025 | 10:00
Bio e Natura
Dal girasole il futuro dei pasti plant-based
Creato un sostituto della carne a base di girasole che è ricco di proteine e minerali. Il nuovo ingrediente, ottenuto da farina di girasole raffinata, offre un ottimo valore nutrizionale e un sapore delicato
05 novembre 2025 | 14:00
Bio e Natura
Ecco come i microbi del suolo aiutano le piante a sopravvivere
Nel patrimonio genetico della microflora e microfauna del suolo c'è il "ricordo" della siccità, un fattore che influenza il modo in cui le piante crescono e sopravvivono. Le piante native hanno mostrato risposte più forti
04 novembre 2025 | 14:00