Bio e Natura
Svelati i segreti della melanzana e della sua biodiversità
Dopo patata e pomodoro, ora è stato decodificato il genoma della melanzana. Ne esistono in natura circa cinquanta specie affini, di cui alcune a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici
12 settembre 2019 | C. S.
Un team di ricerca a guida italiana composto da ENEA, CREA e Università di Verona e Torino ha decodificato il genoma della melanzana, aprendo nuove strade alla coltivazione di varietà sempre più resistenti alle conseguenze dei cambiamenti climatici, come ad esempio la siccità. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature (https://www.nature.com/articles/s41598-019-47985-w), è stato condotto in collaborazione con l’Università di Napoli, il Weizmann Istitute e la University of California.
“La melanzana, come la patata e il pomodoro di cui abbiamo decodificato i genomi nel 2011 e 2012, appartiene alla famiglia delle Solanacee che comprende circa 2.500 specie diverse. La sequenza genomica ha confermato che la grande diversità morfologica delle Solanacee si è generata partendo da un numero di geni molto simile (circa 35.000 in ognuna delle tre specie). Oltre alla melanzana più diffusa in Italia - la specie Solanum melongena - esistono in natura circa cinquanta specie affini, di cui alcune a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici”, spiega Giovanni Giuliano, dirigente di ricerca della Divisione ENEA di Biotecnologie e agroindustria.
“La melanzana sequenziata (chiamata 67/3) è stata sviluppata dal CREA incrociando la varietà “Tunisina” della tipologia tipicamente italiana Violetta con una linea di origine asiatica, per correggerne il difetto della polpa soffice che assorbe parecchio olio in cottura. La progenie è stata poi continuamente selezionata per i 6 anni successivi, fino ad arrivare appunto alla 67/3, da cui abbiamo costituito numerose famiglie imparentate, che hanno permesso di poter ordinare correttamente le sequenze del genoma. Questo ci ha consentito di comprendere la base genetica di una serie di caratteri agronomici importanti, accelerando i programmi di miglioramento genetico, tramite marcatori molecolari associati ai geni di interesse. In particolare, ci siamo concentrati sui geni coinvolti nella colorazione e nella maturazione del frutto e nella resistenza a patogeni fungini”, spiega Giuseppe Leonardo Rotino, dirigente di ricerca presso il CREA Genomica e Bionformatica.
“Il genoma è stato ottenuto tramite una combinazione di tecnologie di sequenziamento di ultima generazione e mappatura ottica. La qualità dei dati è elevatissima e testimonia quanto siano cresciute le competenze italiane nel campo della genomica”, commenta Massimo Delle donne, ordinario di Genetica presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona.
“La melanzana è uno degli ortaggi più consumati al mondo e l’Italia ne è il principale produttore europeo. È stata domesticata oltre 2.000 anni fa in Asia e ha subito un ‘collo di bottiglia’ genetico che ne ha ridotto la biodiversità e la resistenza a malattie e a stress ambientali. La decodifica del genoma ci ha già consentito di iniziare a esplorare il “pool” genetico della melanzana e contribuirà al superamento di queste problematiche” chiarisce Sergio Lanteri, ordinario di Genetica agraria presso il Dipartimento di Scienze agrarie, forestali ed agroalimentari dell’Università di Torino.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
La lingua artificiale utilizza il latte per determinare il livello di piccantezza negli alimenti
              Attualmente, misurare i composti aromatici negli alimenti richiede assaggiatori e metodi di laboratorio complessi. Creata una lingua artificiale per rilevare rapidamente la piccantezza degli alimenti
31 ottobre 2025 | 09:00
Bio e Natura
Una fragranza floreale diventa un killer naturale di zanzare
              Un team di ricercatori dell'Università di Maryland ha sviluppato un fungo dal profumo floreale che inganna le zanzare che si avvicinano e muoiono. Il fungo emette longifolene, un profumo naturale che le attira irresistibilmente
29 ottobre 2025 | 15:00
Bio e Natura
L'effetto della riduzione del sale sulla qualità e l'accettabilità del pane di grano duro
              Il pane a contenuto di sale ridotto ha una crosta meno colorata, con un aroma più debole, oltre a pagnotte meno compatte rispetto a un pane con contenuto ordinario di sale
27 ottobre 2025 | 15:00
Bio e Natura
Un recupero del blu di Guado estratto dalla pianta di Indaco Tinctoria
              Il pigmento viene estratto dalle foglie della pianta di guado e si presenta sotto forma di polvere. Il colore è applicato su tessuti in fibre naturali che possono essere tinti senza essere trattati
24 ottobre 2025 | 12:00 | Marcello Ortenzi
Bio e Natura
Un gene nascosto potrebbe triplicare le rese di grano
              Una rara pianta di grano con tre chicchi per fiore ha portato gli scienziati a scoprire un potente gene di crescita. La scoperta potrebbe aiutare a creare grano super-produttivo per nutrire miliardi di persone in più
21 ottobre 2025 | 15:00
Bio e Natura
Le differenze proteiche tra pane ottenuto da grano duro e grano tenero
              Per poter utilizzare la farina integrale nella produzione di alimenti funzionali, ricchi di componenti benefici per la salute, sono importanti lo studio del contenuto di proteine integrali, la loro struttura e qualità
15 ottobre 2025 | 13:00