Bio e Natura

Le colture OGM cominciano a segnare il passo

Anche negli Stati Uniti, patria che ha visto nascere gli organismi geneticamente modificati, si comincia a metterne in dubbio l'utilità economica. La superficie coltivata a OGM, per la prima volta da vent'anni, è diminuita dell'1%

22 aprile 2016 | C. S.

E' in America Latina che si concentra la maggior parte della coltivazione geneticamente modificata del pianeta. Qui si coltivano 97 milioni di ettari di colture OGM, sui 179 milioni complessivi.

Tra le nazioni che coltivano più OGM c'è l'India con i suoi 11 milioni di ettari a cotone geneticamente modificato. Ormai il 95% del cotone coltivato in India è transgenico.

Secondo un rapporto dell'International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Application sono 18 milioni gli agricoltori che si affidano ogni anno alle colture transgeniche, la maggior parte di loro sono piccoli coltivatori.

Nel 2015, però, le superfici a OGM segnano il passo, per la prima volta da vent'anni, diminuendo dell'1%.

Un calo, secondo l'International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Application dovuto soprattutto ai prezzi bassi delle derrate alimentari e alla siccità particolarmente devastante nel Sud Africa.

Proprio in coincidenza con l'uscita dei dati sulla diminuzione della superficie coltivata a OGM la Purdue University di Lafayette (Usa) stima che senza le colture transgeniche i prezzi delle derrate agricole subirebbero un incremento dell1-2%.

Un aumento dovuto, secondo la ricerca dell'Università americana, a una diminuzione della produzione lorda vendibile, in particolare di certe colture. Solo negli Usa si avrebbe una produzione inferiore del 18% di alcune colture, come mais. soia e cotone, con incrementi anche del 28% dei prezzi di questi prodotti sul mercato.

 

 

 

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