Bio e Natura
Droga low cost? Scatta la caccia all'ortensia
Dopo i rospi allucinogeni ora scatta la caccia alle ortensie che avrebbero proprietà psicotrope simili a quelle della marijuana. Sono molte le specie che contengono alcaloidi. Anche la Belladonna ne contiene ma può essere mortale
07 febbraio 2014 | R. T.
Per un po' di tempo scoppiò il mito che i rospi secernessero una sostanza psicotropa, una droga simile all'LSD con la quale ci si potesse sballare.
Poco importa che il rospo in questione fosse solo uno e vivesse in Messico. La leggenda metropolitana viene coltivata ancor oggi.
Stiano però attenti gli appassionati di ortensie e i vivaisti. Le vostre piantine potrebbero essere soggette a furti.
Già sta accadendo, in Francia e certe mode, purtroppo, dilagano.
Nella regione del Nord-Pas-de-Calais, diversi villaggi della zona di Hucqueliers, vicino a Boulogne-sur-Mer, sono stati colpiti da furti di ortensie, fenomeno già diffuso in Germania da circa un anno.
Secondo la tv France 3 Nord-Pas-de-Calais, la «gang delle ortensie» non agirebbe per decorare il giardino di casa, ma per ottenere effetti simili a quelli della cannabis, mescolando i petali con le foglie di tabacco.
Ma il fenomeno pone un nuovo problema di salute pubblica: fumare le ortensie può rivelarsi molto pericoloso, se non mortale, con il possibile blocco del sistema respiratorio e del sistema nervoso centrale. Mentre gli effetti nel lungo termine non sono ancora conosciuti. Peggio ancora, secondo Kurt Hostettmann, professore di farmacologia intervistato dal quotidiano svizzero Le Matin, se fumate in dosi elevate, le sostanze psicoattive della pianta si trasformano in Zyklon B, il gas mortale usato dai nazisti.
Sono molte le erbe spontanee che contengono aldalodi. Non solo la Belladonna, mortale, ma anche il falso zafferano, i cui pericoli sono nascosti nella radiche che contiene una molecola che libera acido cianitrico. Anche i bucaneve contengono alcaloidi potenzialmente tossici.
Non basta studiare botanica, però, per trovare droghe low cost. I rischi sono elevatissimi e gli effetti, spesso, non conosciuti fino in fondo.
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