Fuori dal coro 28/03/2009

Alfredo Cetrone: "ho passato momenti difficilissimi, ma ora ho i frutti del successo"

Ha deciso di trasformare la sua azienda da mista in altamente specializzata. E ora i suoi extra vergini si fanno notare, con un primo premio a Olio Capitale


Alfredo Cetrone è nato a Terracina, in provincia di Latina, quarant'anni fa. Risiede sin dalla nascita a Sonnino, un paese dei Monti Lepini.
Dopo il diploma di geometra, ma già dall’età di 16 anni si è dedicato all’agricoltura. Inizialmente aiutavo i genitori a gestire un’azienda mista, operativa nel campo olivicolo, zootecnico e cerealicolo-orticolo.

"Un bel giorno - racconta - circa quindici anni fa, con grande determinazione sono riuscito a far capire ai miei che bisognava specializzarsi per andare avanti, e così ho scelto la strada dell’olio. Ho passato momenti difficilissimi inizialmente, perché quando ho iniziato a valorizzare il mio prodotto non mi conosceva nessuno e non c’era una grande cultura dell’olio, ma oggi le cose vanno bene per il fatto che ho grande richiesta di prodotto; infatti ho avviato un progetto per impiantare altri 15 mila alberi di olivo, oltre ai 20 mila che già sono in produzione da secoli".

Il primo pensiero nella mente? "Spero - dice - che la mia esperienza possa servire ad altri imprenditori che vogliono emergere".



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Mi sono sentito agricoltore dall’età di 16 anni, quindi in pratica da 25 anni. Con ottimi risultati, grazie alla serietà e alla dedizione con cui ho svolto il mio lavoro.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Sono molto soddisfatto, perché dopo tanto lavoro, tanto impegno, cominciano ad arrivare i risultati del programma di lavoro che mi ero proposto di raggiungere.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Perché manca la professionalità di chi opera in agricoltura e manca la specializzazione nel settore.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Certamente, perché il territorio italiano ci offre la possibilità di produrre eccellenze uniche al mondo.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
Perché sono figlio della terra. Io amo la terra.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Un mondo fantastico e affascinante.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Nel mio caso la Coldiretti Latina mi è molto vicina e la trovo quindi molto affidabile.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Specializzazione nel settore.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Qualunque, purché si arrivi a valorizzare al meglio il prodotto, meglio ancora se si arrivasse a trasformarlo direttamente in azienda e quindi offrire un prodotto finito.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Alfredo Cetrone, perché in un territorio dove l’Olio rimaneva in passato a volte invenduto, ora grazie al mio impegno nella valorizzazione della cultivar “Itrana” questo prodotto viene apprezzato e ricercato in gran parte del mondo.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Non so rispondere.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Secondo me servono a poco, anzi a niente. Serve solo l’onestà del produttore.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Non lo conosco.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
La casa dipinta di John Grisham.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
Nessuno, perché purtroppo ho poco tempo anche per me stesso.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Credo per motivi di tempo.

di T N