Fuori dal coro
Dalla finanza un nuovo modello per l'olivicoltura italiana di successo, il progetto di Andrea Gentili

Il progetto Uliveti Sacri di Gea per dedicare la piantumazione di un nuovo ulivo ad una nascita, nell'Uliveto del Futuro; a un'anima che prosegue il suo viaggio oltre al mondo fisico, nell'Uliveto delle Anime Libere; o a un grande amore, nell'Uliveto delle Anime Gemelle
07 aprile 2025 | 12:00 | Giulio Scatolini
Andrea Gentili, ex trader, vissuto per un lungo periodo a Londra ed ora residente a Milano, da sempre con una grande passione per la natura, acquista nel 2022 a Bevagna, nel cuore della Valle Umbra, alcuni uliveti non solo per estrarne un olio, che la Guida agli Oli d'Italia 2025 del Gambero Rosso ha decretato essere fra i più buoni d'Italia, ma anche per farne un luogo sacro, di connessione con il divino.
La prima cosa che a lui chiedo è di esternare una frase, un concetto che rappresenti la sintesi del suo progetto e del suo modo di agire.
"Credo che non dovremmo sottovalutare la nostra capacità di cambiare il mondo. Riuscirci o meno, non dipende dalla grandezza di ciò che facciamo: ma da quanto intensamente noi ci crediamo"
"Se penso all'impatto che vorrei lasciare a favore delle prossime generazioni, non posso che partire da una considerazione. Ognuno di noi possiede una propria individualità, ma allo stesso tempo siamo un tutt'uno. Di questa realtà, tuttavia, non abbiamo consapevolezza: ci percepiamo separati gli uni dagli altri, e non comprendendo la diversità la temiamo, ci isoliamo anziché ricercare la connessione. Abbiamo tutti un grande bisogno di ricordare la nostra natura spirituale per ritrovare l'unione, oggi più che mai"
Ma perché da questa considerazione è nata un'azienda agricola? Qual è il ruolo di boschi e uliveti?
"I boschi sono i luoghi in cui l'uomo, con maggiore facilità, può riconnettersi al mondo spirituale. Chi desidera farlo ma ha difficoltà a mettersi in ascolto, addentrandosi in un bosco può riuscirci. Perché sono luoghi sacri, nei quali si percepisce in modo netto la presenza di mondi che non sono quello fisico, della materia. L'ulivo, poi, è la pianta che da millenni abbiamo percepito essere il "ponte" fra noi e il divino. Coloro che sono più a contatto con la terra, come gli agricoltori, ne sono anche i custodi. Da qui il loro ruolo, e l'importanza delle loro scelte nel proteggere questi luoghi, queste piante"
È da questo intento che nasce il progetto di istituire gli Uliveti Sacri di Gea?
"Quello degli Uliveti Sacri di Gea è un appello che in occasione dello Yoga Festival di Milano, lo scorso novembre, ho lanciato al mondo. Chiunque lo desideri può chiedermi di dedicare la piantumazione di un nuovo ulivo ad una nascita, nell'Uliveto del Futuro; a un'anima che prosegue il suo viaggio oltre al mondo fisico, nell'Uliveto delle Anime Libere; o a un grande amore, nell'Uliveto delle Anime Gemelle. In occasione del Salone del Mobile di Milano, presso “il Giardino delle Idee”, organizzato da Vanity Fair dall'8 al 13 aprile 2025, proporrò anche di piantare un ulivo dedicandolo a noi stessi: dobbiamo saperci amare e rispettare per poter amare e rispettare gli altri."
Una dedica è una intenzione, è energia che va ad accrescere, a rafforzare la spiritualità di quei luoghi. È così?
"Esattamente. Dal giorno in cui ho presentato il progetto sono stati piantati centinaia di ulivi. E quando mi aggiro fra quelle piante percepisco chiaramente che l'energia del luogo sta crescendo, alimentata da fili invisibili che la collegano a intenzioni d'amore di persone in tutto il mondo, e che tramite gli ulivi collegano noi ad un mondo che da noi non è mai del tutto separato"
Lo scorso ottobre Gea1916 ha dato vita alla sua prima produzione di olio EVO, dal nome evocativo: Recondita Armonia. Perché questo nome?
"Recondita Armonia è una romanza dell'opera lirica Tosca di Giacomo Puccini, una delle mie preferite e in più il titolo di un recentissimo libro scritto, guarda caso, dal grande maestro Riccardo Muti. Per l'olio di Gea1916 cercavo un nome che rendesse l'idea di come esso fosse il frutto della convergenza di tanti elementi materiali e immateriali. Agricoltura biologica, velocità di lavorazione, tecnologia all'avanguardia, rispetto del lavoro dell'uomo, gentilezza. Valori, senza i quali l'olio sarebbe solo un "prodotto". Gea1916 non nasce per creare un "prodotto", ma perché un semplice progetto come il suo può cambiare il mondo. L'olio EVO che produce doveva esserne l'ambasciatore, l'emblema. Per questo ho pensato che nessun nome fosse più indicato che il riecheggiare la "recondita armonia di bellezze diverse" della Tosca"
Recondita Armonia è dunque un olio biologico. Ma non solo, giusto?
"La scelta di essere un'azienda biologica è stata, per così dire, nell'ordine delle cose: più che una scelta, una constatazione di ciò che siamo e vogliamo essere. Un po' come costituirci come Società Benefit: è quello che siamo. Recondita Armonia è anche DOP Umbria: e non solo perché le cultivar prevalenti (soprattutto Moraiolo e Frantoio, accanto al contributo di Leccino e San Felice) sono quelle tipiche dei Colli Martani dove ci troviamo, ma anche perché ho visto nel disciplinare della DOP una serie di regole, di paletti, ai quali ero ben felice di aderire. A cominciare dal rifiuto della coltivazione superintensiva, che trovo dannosa per la terra, per le piante, e dunque per tutti noi. Inoltre, Recondita Armonia è prodotta esclusivamente da ulive che crescono sui nostri uliveti: non ne compriamo da altri coltivatori, perché vogliamo avere la certezza assoluta di come vengono cresciute"
La scelta di offrire alta qualità senza compromessi è particolarmente impegnativa: il pubblico è pronto per recepirla?
"C'è in generale una crescente attenzione verso l'olio evo di alta qualità, in quanto combina importanti effetti salutistici all'esaltazione dei sapori nei nostri piatti. Chi acquista desidera però conoscere a fondo, per sapere che ci si può fidare. Per questo non ci si possono permettere compromessi, ed essere assolutamente trasparenti in quello che facciamo e nel modo in cui lo comunichiamo. Solo così possiamo far percepire le differenze nella scala dei valori che dal prodotto industriale sale fino al vertice della qualità etica legata in modo indissolubile alla qualità sensoriale"
Già da questa prima produzione 2024/25 arriva il massimo riconoscimento: la Guida agli Oli d'Italia 2025 del Gambero Rosso non soltanto lo onora delle tre foglie, ma lo insignisce anche del Premio Speciale Novità dell'Anno. Cosa significa tutto questo per Gea1916?
"Questo premio mi ha commosso, perché nell'alta qualità di Recondita Armonia leggo un messaggio dei miei ulivi che mi dicono: hai imboccato la strada giusta, continua così. Io sono uno strumento, i veri protagonisti sono loro. Cerco di fare del mio meglio, ogni scelta che compio va nella direzione del rispetto dei valori dei quali ho parlato prima. Soprattutto, ho la fortuna di potermi avvalere del supporto di persone che quei valori li condividono, e che con il loro lavoro rendono possibile portare avanti il progetto"
Progetto che non si limita a Recondita Armonia, mi sembra di capire.
"Infatti. Nei prossimi mesi inizierò a recuperare antichi edifici rurali, abbandonati da anni, per realizzare un locus, un punto di aggregazione, di incontro, dove chiunque cerchi dei momenti di benessere fisico e spirituale possa sentirsi a casa. Dove poter stare bene nella concezione più olistica dell'"io": mangiare sano, trascorrere tempo immersi in un'oasi naturalistica impegnati in attività che ci fanno stare bene. Non solo riposare, non solo divertirsi, ma rasserenarsi. Prendere le giuste distanze dai piccoli grandi drammi della vita. Riconnetterci".