Fuori dal coro 10/01/2009

Cesare Buonamici: sono in molti a lottare con le Istituzioni, per permessi e finanziamenti

L'agricoltura? Ha scarsi margini di guadagno, anche quando punta sulla qualità. Ma il futuro sarà un po' diverso. Si andrà oltre la semplice produzione di alimenti


Cesare Buonamici è titolare a Fiesole dell'azienda agricola Buonamici, posta sulle colline toscane intorno a Firenze, in un’area geografica e climatica ideale per l’olivicoltura e in particolare per le coltivazioni biologiche.

E' convinto da sempre che produrre in modo “biologico” possa contribuire a difendere la salute e l’ambiente e a conservare quelle risorse preziose e non rinnovabili che sono terra, aria e acqua.



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Da vent'anni e i risultati per certi aspetti sono soddisfacenti.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Sono soddisfatto per aver messo su un'azienda di un certo peso, per aver fatto investimenti pesanti ma utili, ma so un po' preoccupato per gli scarsi margini di guadagno dell'agricoltura soprattutto per quella di qualità.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Perchè il modello di sviluppo dei Paesi avanzati si è sempre basato sull'industria e perché i guadagni in agricoltura sono modesti se ci si limita al semplice settore della produzione.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Sì, in quanto in futuro rivestirà un ruolo un po' diverso da quello della semplice produzione di alimenti.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
In primo luogo per rivalorizzare la tenuta di famiglia.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Stimolante.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Incerte.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Innovare e mantenere la qualità.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Se l'investimento è in Paesi sviluppati, un settore che pernetta di fare un prodotto di gran qualità.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Ho molti amici imprenditori nell'area del Mugello che come me lavorano tra tradizione e innovazione, lottano con le Istituzioni per permessi e finanziamenti.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Difficile da dirsi in quanto un po' tutti si sono impegnati in tempi recenti sul recupero del settore.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Sono utili se il consumatore sa cosa deve leggere e cercare.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Storia dell'agricoltura italiana, dell'Accademia dei Georgofili; De Agricoltura, di Catone.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
Il barone rampante, di Italo Calvino.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
Rifkin, Economia all'idrogeno.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Oggi si legge meno in generale perché siamo soggetti a troppe sollecitazioni visive; gli agricoltori di una volta forse leggevano meno ma non quelli di oggi!

di T N