Fuori dal coro 07/06/2008

Onofrio Spagnoletti Zeuli: il mondo agricolo è stimolante perché imprevedibile

Una vita spesa per l'agricoltura, premiata dal Presidente della Repubblica, che lo ha nominato cavaliere del lavoro lo scorso 31 maggio. Le lobby sono fondamentali, ma per vincere le sfide non bastano


Il conte Onofrio Spagnoletti Zeuli, viepresidente dell'Unaprol, ha avuto l'onore di essere tra i 25 neo nominati cavalieri del lavoro. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato infatti proprio in chiusura di maggio i decreti con i quali, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, onorevole dottor Claudio Scajola, di concerto con il Ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dottor Luca Zaia, sono stati nominati 25 prescelti. Un onore, che però ha visto solo il conte pugliese tra coloro che si occupano di agricoltura, segno che il settore non è proprio così in evidenza.

Ma veniamo al Conte: le sue tenute di famiglia, San Domenico e Zagaria, comprendono una superficie di 400 ettari e si concentrano in particolare sulla produzione di vini della rinomata Doc Castel del Monte, ma anche di un olio extra vergine di oliva di eguale prestigio, ottenuto da varietà Coratina e Cima di Bitonto, si avvale della Dop "Terra di Bari".

"Gli oliveti del conte Onofrio Spagnoletti Zeuli - scriveva di lui Giorgio Bocca nel 1984, in Italia anno uno. Le campagne senza contadini. Le città senza operai - stanno nell'agro di Andria, terra di mezzo fra le ricche del Tavoliere e le povere e carsiche delle Murgie. (...) azienda avanzata, ma con giudizio, vecchi oliveti 'infittiti' con piante nuove, con sesti più stretti, irrigati, curati con una perenne di ricerca, non facile con il vecchio olivo".




Cavaliere, da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Praticamente da sempre, ereditando la passione e l'impegno imprenditoriale della mia famiglia. Il bilancio che traggo mi appaga sotto il profilo dell'impresa, nonostante le mille difficoltà.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Sì, sono soddisfatto: finalmente ho scoperto che l'agricoltura è importante per la gente che ci chiede qualità e sicurezza alimentare.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Son state fatte dai governi del tempo, negli anni '50-'60, scelte economiche che andavano in altra direzione. Inevitabilmente l'agricoltura ha pagato un prezzo.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Più che crederlo, lo spero. C’è un recupero di attenzione da parte di tutti, ma serve ancora molto altro.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
E’ stata una scelta familiare. Mio padre mi ha insegnato ad amare la terra. Questo messaggio l'ho fatto profondamente mio.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
E’ un mondo imprevedibile. E' difficile fare programmazioni di lungo percorso, ma questo è anche stimolante per un imprenditore. Insomma, una roulette russa.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Le lobby sono fondamentali. Le associazioni sono la prima forma di sostegno per gli imprenditori. La Confagricoltura, la mia organizzazione, svolge da sempre un ruolo straordinario.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
La mia ricetta è questa: mercato. gestione, capitale umano, associazionismo, legame con il territorio e rispetto delle tradizioni.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Qualsiasi comparto, purché vissuto con le regole imprenditoriali che ho citato prima.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Mio padre, un grande imprenditore, che mi ha inculcato il senso del dovere e del lavoro e che ha sempre favorito l'occupazione nella sua azienda.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Cito il più recente, Paolo De Castro, che ha guardato con molta sensibilità ai problemi strutturali dell'agricoltura meridionale.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Sì, le certificazioni sono utilissime perché funzionali a dare certezze ai consumatori, con i quali dobbiamo constantemente confrontarci, assecondandone le esigenze.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Le Georgiche, di Virgilio.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
I demoni, di Feodor Dostoevskij.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
Gomorra, di Roberto Saviano.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Il problema viene da lontano e forse deriva dalla nostra complessa storia nazionale che ha influenzato e frenato la crescita sociale omogenea del nostro Paese.

Il Conte neo cavaliere del lavoro con la moglie

di T N