Fuori dal coro 27/12/2003

PER ANDREA E CHIARA PETTINI, SI VINCE CON LA BIODIVERSITA'

Nella Maremma grossetana, proprio alle pendici del Monte Amiata, due giovani imprenditori si dedicano anima e corpo alla terra. "Per causa di forza maggiore all'inizio. In seguito per passione"


Trentenni dinamici e felicemente sposati, due splendidi figli: Marco di nove anni e Matteo di tre, abitano a Montenero, in provincia di Grosseto, proprio alle pendici del Monte Amiata.
Venuti da studi ed esperienze lavorative assai lontane dal mondo agricolo, Chiara, diplomata al liceo linguistico, e Andrea, perito elettromeccanico, ora conducono insieme, in perfetta sintonia l'azienda agricola "Le Vigne". Quasi trecento ettari di terreni collinari coltivati a grano, oliveto ma anche, più recentemente, a vigneto.




Da quanto tempo vi occupate di agricoltura e con quali risultati?
Andrea e Chiara: dal 1991, cioè da quando siamo subentrati nella gestione dell'azienda di famiglia. L'inizio è stato piuttosto difficile, soprattutto per inesperienza, al momento ci riteniamo abbastanza soddisfatti.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Andrea: perplesso e preoccupato dalla congiuntura economica, ma anche da un'ombra di immobilismo e indifferenza che copre il mondo agricolo.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Andrea e Chiara: probabilmente non siamo riusciti a stare al passo con i tempi.

Credete che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Andrea e Chiara: sì, a patto che si sappia e voglia valorizzare davvero ciò che abbiamo, un territorio sfaccettato, multiforme e una biodiversità che altri Paesi bramano.

Perché avete scelto di operare in agricoltura?
Andrea e Chiara: per cause di forza maggiore all'inizio, per passione in seguito.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Andrea: complicato, ma nonostante tutto affascinante.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Andrea e Chiara: un solo aggettivo non è sufficiente, diciamo che sono uno dei tanti carrozzoni e che non tutelano più gli agricoltori.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Andrea: serietà.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Andrea e Chiara: se fosse davvero un amico gli consigleremmo di cambiare settore.

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Chiara: mio padre.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Andrea e Chiara: dobbiamo tornare molto indietro nel tempo, forse ai tempi dei Medici di Firenze (sic!).

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Andrea e Chiara: se portate avanti seriamente sono utili.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Chiara: "Ruralismo e anti-industrialismo di fine secolo" di Sandro Rogari.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
Andrea: "Siddharta" di Hermann Hesse.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Andrea e Chiara: la mancanza di tempo non può essere una scusante sufficiente, noi facciamo sempre in modo di trovare il tempo per un buon libro.

di T N