Fuori dal coro

ANTONELLA ROVERSI: L’AGRICOLTURA ESIGE DOTI ESTRANEE ALLA SOCIETA’ DI OGGI

Ci vogliono fatica fisica, pazienza e capacità di saper accettare di dipendere da fattori esterni e non controllabili. Produttice d’olio e di vino nelle Marche, ha compiuto studi di architettura urbanistica, ma la passione per i suoi pluripremiati extra vergini ha prevalso

17 giugno 2006 | T N

Antonella Roversi è nata ad Ancona e dopo aver frequentato il Liceo Classico si è laureata in Architettura, con particolare interesse per l’Urbanistica. Dopo un breve periodo di collaborazione con il dipartimento di Urbanistica del Politecnico di Milano, ha scelto di dedicarsi all’azienda agraria della propria famiglia, nelle Marche. Nell’Azienda del Carmine, si occupa soprattutto dell’aspetto commerciale e del marketing.
Per irrobustire le competenze sul fronte del marketing e della comunicazione, ha frequentato nel 2003 il Corso “Guida Enolearia Conferenziera”, tenutosi a Verona.
Attualmente sta frequentando il Master in Business Management ILA organizzato da Istud.



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Da tre anni mi occupo dell’Azienda agraria dei miei genitori, curando particolarmente l’aspetto commerciale.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Sono pienamente soddisfatta di come la mia azienda in questi anni sia cresciuta ed abbia sviluppato conoscenze e competenze per ottenere prodotti di altissima qualità. Sono preoccupata dalla situazione del mercato.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
L’agricoltura esige doti ormai estranee alla nostra società: la pazienza, il saper accettare di dipendere da fattori esterni e non controllabili e la fatica fisica.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Come molti, penso che l’Italia debba puntare sulle sue grandi ricchezze: arte, turismo e prodotti alimentari di grande qualità che non possono essere replicati; infatti non condivido la preoccupazione per la diffusione di coltivazioni di olivi e vigne nel mondo, saranno prodotti buoni ma diversi dai nostri.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
E’ stata una grande opportunità che mi ha offerto la mia famiglia e per questo mi considero molto fortunata

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Multidisciplinare.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Complesse.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Utilizzare le tecnologie più moderne a disposizione, senza dimenticare l’aspetto poetico e quasi magico dei nostri prodotti, da promuovere sviluppando e conoscendo bene le tecniche di comunicazione.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Olivicoltura .

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Arnaldo Caprai.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Per il passato non ho sufficienti informazioni per esprimere giudizi. Spero che farà un buon lavoro il nuovo ministro Paolo De Castro.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Non condivido questo tipo di soluzione. Ogni tipo di certificazione comporta costi aggiuntivi che si ribaltano sui produttori e i loro prodotti, e di conseguenza sui consumatori. Bisogna denunciare le frodi dove sono presenti (per esempio nel mondo dell’olio) e introdurre nella nostra società l’educazione e la cultura alimentare.

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Quando ho frequentato il corso di Guida Enolearia, ho letto libri molto interessanti sul Marketing del Territorio, penso che questo sia l’argomento da approfondire .

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
Non saprei. Ma uno dei libri che più mi è piaciuto è Delitto e Castigo di Dostoevskji.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
Le mie ultime letture sono orientate a un tema distante dall’agricoltura: Come crescere le mie figlie.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
E’ anche questo il risultato delle abitudine che la nostra società ci costringe ad avere. Durante una giornata frenetica non esiste il tempo da dedicare alla lettura, se non grazie ad una forte motivazione e curiosità.

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