Fuori dal coro 13/05/2006

CON LIVIO PRESUTTI, MEDICO OTORINO, L’EXTRA VERGINE GODE DI OTTIMA SALUTE

Far quadrare i conti in agricoltura non è facile, ma le soddifazioni tuttavia non mancano. Soprattutto quando si raggiungono alti livelli di qualità. Perché si sceglie questo mondo tanto affascinante quanto difficile? Un po’ per passione, un po’ per educare i figli alle cose semplici e naturali


Nato a Città Sant’Angelo nel 1953, si è laureato in medicina e chirurgia, ed è specialista in Otorinolaringoiatria, nonché direttore del reparto di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena.
Dopo la morte del padre, nel 1995, si è occupato della proprietà di circa venti ettari di terreno. Così, dopo lunghi ripensamenti sul da farsi, anche a causa della distanza fra la residenza, a Bologna, e la sede dell’azienda, ha deciso di occuparsene direttamente. Lo ha fatto insieme con la moglie Alessandra, iniziando a frequentare dapprima dei corsi sull’olio di qualità, poi a studiare quanto sembrava interessante sapere sull’olivo e sull’olio. Un impegno a tutto tondo, tanto da trasformare l’azienda in una realtà a indirizzo esclusivamente oleicolo.



Da quanto tempo si occupa di agricoltura e con quali risultati?
Mi occupo di agricoltura, quale seconda attività, da circa dieci anni, con grandi soddisfazioni per il prodotto che riesco ad esprimere, ma forti problemi dal punto di vista economico.

E’ soddisfatto, perplesso o preoccupato?
Sono preoccupato, perchè se non riesco ad eliminare il rosso dal bilancio aziendale sarò costretto a smettere.

Perché il mondo rurale ha perso in centralità e importanza negli ultimi decenni?
Non so dire i motivi per cui il mondo agricolo è in difficoltà, ma mi sembra di percepire uno squilibrio fra costi e ricavi, particolarmente accentuato nel nostro Paese.

Crede che il comparto agricolo possa restare ancora un settore primario in Italia?
Credo che ci possa essere spazio per un comparto agricolo di primo piano in Italia, ma bisogna diversificare fortemente il prodotto di grande qualità da quello destinato alla grande distribuzione, facendo in modo che le normative evidenzino tali differenze.

E lei perché ha scelto di operare in agricoltura?
Ho scelto questo settore per passione, per educare i miei figli alle cose semplici e naturali, e per non disperdere la proprietà di famiglia.

Un aggettivo per definire il mondo agricolo?
Affascinante.

Un aggettivo per definire invece le associazioni di categoria?
Deludenti.

Una parola d’ordine per l’agricoltura di domani?
Qualità.

Se dovesse consigliare a un amico di investire in agricoltura, quale comparto produttivo suggerirebbe?
Quello vitivinicolo, pare si guadagni!

Un imprenditore agricolo che ritiene possa essere un modello a cui ispirarsi?
Non ne conosco abbastanza per esprimere giudizi, ma ne immagino uno che unisca passione, competenza e managerialità.

Un ministro agricolo al quale sente di esprimere pieno apprezzamento?
Non saprei.

Le certificazioni di prodotto sono davvero utili al consumatore o lo confondono?
Le attuali certificazioni sono poco conosciute, bisogna semplificare!

Un libro relativo al mondo rurale che consiglierebbe di leggere?
Consiglierei di leggere le riviste del settore, in quanto credo che leggere o occuparsi di politica agricola in generale porti pochi vantaggi.

Un libro di narrativa, poesia o saggio che non si può non aver letto?
Le Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar.

Il libro che in questo momento sta invece leggendo?
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, di Oliver Sacks.

Perché gli italiani, e gli agricoltori in particolare, non leggono?
Perchè l'agricoltura è spesso gestita da persone poco aperte in senso culturale.

di T N