Fuori dal coro
Troppo facile giudicare di fronte a un pc. Niente olio quest’anno per il frantoio Decimi
La radicale decisione è stata presa dal titolare Graziano Decimi a causa degli attacchi della mosca olearia che hanno compromesso irreparabilmente per il 2014 la produzione di olio umbro: “Non posso comunicare concetti come qualità assoluta e approccio etico radicale se poi faccio scelte che vanno nella direzione contraria”
03 novembre 2014 | C. S.
Niente bottiglie “Decimi” quest’anno. Nemmeno una goccia d’olio nuovo. Graziano Decimi, uno dei migliori interpreti dell’extravergine umbro e alla guida di questa piccola e giovane azienda di Bettona a conduzione familiare che già può vantare importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, ha deciso che quest’anno non farà l’olio.
Il clima dei mesi scorsi ha favorito il massimo sviluppo della mosca olearia che oltre a falcidiare le produzioni ha abbassato notevolmente la qualità dell'olio ottenuto azzerando completamente gli standard qualitativi che caratterizzano l'olio umbro. Gli attacchi di mosca olearia sono arrivati in tutte le aree olivicole umbre, con livelli di infestazione fino ad oltre il 40 per cento ed una produzione di olive bassissima. Dati che testimoniano la gravità della situazione, sicuramente ancora più difficile da accettare per un’azienda come Decimi che ha fatto della qualità un proprio cavallo di battaglia.
“Ci ho pensato molto, è stata una scelta sofferta che non mi ha fatto chiudere occhio per giorni, ne ho parlato a lungo con la mia famiglia, mi sono confrontato e alla fine questa mi è sembrata la decisione migliore”, afferma Graziano Decimi. “Certo per la mia azienda è un colpo durissimo – aggiunge –, non so se ci rialzeremo ma in caso saremo ancora più forti. Non posso comunicare concetti come qualità assoluta e approccio etico radicale se poi faccio scelte che vanno nella direzione contraria. Le olive quest’anno erano pessime per via di un attacco di mosca, tignola e altri parassiti senza precedenti, con casi anche 10 volte superiori ai livelli di allarme. L’ultima gelata del 2013 è stata a novembre: l’inverno mite e la primavera-estate piovosa hanno creato le condizione per una vera e propria tempesta perfetta”. “Andremo avanti con le bottiglie della campagna precedente, ne abbiamo ancora un po’ – conclude –, credo sia un percorso serio, dovuto, in linea con il mio approccio radicale a questo lavoro”.
“Per l’olio extravergine 2014 si prospetta una specie di annus horribilis”, commenta il giornalista del Gambero Rosso Antonio Boco che entra così nel merito della produzione 2014 dell’olio umbro e della decisione di Decimi. “Certo, come al solito bisognerà dettagliare la situazione e non fare di tutt’erba un fascio – sottolinea Boco –, però i margini per i sorrisi sembrano davvero pochi. La questione, caso specifico a parte, apre il campo a diverse riflessioni. Quella del clima impazzito e di un’annata davvero problematica, anzitutto. E soprattutto delle possibilità delle imprese agricole nei confronti dei capricci del clima. Graziano Decimi è in una fase di transizione imprenditoriale. Il suo frantoio è sempre più importante e vorrebbe diventasse, a stretto giro, la sua attività a tempo pieno. Dunque la scelta di non produrre è grave ma forse superabile, anche se a caro prezzo. Cosa dovrebbe fare invece, chi è alle prese con attività più ampie e rodate, con contratti commerciali da rispettare e clienti da soddisfare? I danni economici di una cattiva annata sono sopportabili in casi come questi? So che in molti si stanno attrezzando per comprare e imbottigliare olio, in modo da salvare l’annata e le proprie aziende. Questo è da stigmatizzare? A mio avviso bisogna giudicare caso per caso: pontificare dalla tastiera di un pc è facile, avere la responsabilità di un’azienda e delle famiglie che ci lavorano un po’ meno”.
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