Emozioni di gusto 19/05/2023

Oleato di Starbucks, la solita americanata?

Oleato di Starbucks, la solita americanata?

Olio extra vergine di oliva e caffè, un miscuglio di sapori che lascia interdetto il gusto italiano, un po' come fu l'arrivo del primo McDonald’s. Oggi Oleato è una curiosità soprattutto per i turisti internazionali


Starbucks e l’Italia: una love story al sapor di caffè e, ormai da qualche settimana, di olio. Della catena americana di caffetterie hanno parlato tutti, anche con una certa indignazione, quando si è affacciata a Milano nel 2018 aprendo la molto scenografica Reserve Roastery, dove è possibile assistere alla torrefazione del caffè in grani (anche un po’ rumorosa, a dirla tutta) mentre si sorseggia una delle tante varianti al nostro più tradizionale espresso.

Ne è passato di caffè nei tubi dal 1971, anno di inaugurazione della prima caffetteria Starbucks a Seattle - una piccola attività acquisita 16 anni dopo da quella che poi è divenuta la multinazionale odierna - e milioni e milioni di “coffee to go” più tardi, è stata inserita nell’offerta una serie di bevande al caffè e olio extra vergine d’oliva. Il nome, Oleato, è ispirato alla parola latina per “oliva”, con un suono italiano che accenna al processo di infusione dell’olio con il caffè; l’artefice è il fondatore del brand Howard Schultz ossia colui che, dopo aver fondato in patria le caffetterie Il Giornale, tramite esse acquisì la torrefazione di Seattle perché anni prima, in un viaggio nel Bel Paese tra Milano e Verona, era rimasto enormemente colpito dall’importanza del caffè per gli italiani e dalla ritualità con cui lo bevono (anche se forse per questo sarebbe stata più indicata Napoli). Nuovamente in Italia in tempi più recenti, per la precisione in Sicilia nel 2022, e dopo aver approfondito la cultura dell’olio, Schultz ne ha realizzato le potenzialità e ha cominciato a ragionare con il team R&D su una bevanda al caffè infusa con olio extravergine di oliva, rimanendo poi affascinato dalla consistenza ottenuta e dal sapore vellutato e burroso.

In effetti gli Oleato attualmente disponibili in Italia - ai 24 store italiani in partnership con Percassi si è aggiunto dallo scorso 10 maggio il punto vendita di Roma a pochi passi da Montecitorio - non sono così da denigrare come potrebbe essere scontato in un primo momento, per lo meno non tutti a scatola chiusa. Ovviamente si tratta di gusti personali che poco si addicono al generale gusto italiano ma se in Italia siamo arrivati a 25 punti vendita è evidente che un mercato c’è, considerato inoltre che gli store sono abbastanza diversi da quelli americani, ovviamente adattati alla piazza italiana con residenti e turisti. Innanzitutto, l’olio che viene utilizzato, il Partanna che nella roastery di Milano è anche in vendita in lattine da 100 ml (€5,00), non è poi male, se si pensa che è olio che non verrà assaggiato come siamo abituati a fare: per ottenere un buon prodotto gli ingredienti devono essere di buona qualità. La miscela di olio extra vergine di oliva creata da Partanna per Starbucks è principalmente costituita da Nocellara del Belice, apprezzata da Starbucks “per il sapore vibrante e burroso” che si è ben miscelato non con uno, ma due tipi di arabica usati da Starbucks. Ora in vendita in Italia troviamo quindi Oleato Caffè Latte, Oleato Iced Shaken Espresso, Oleato Golden Foam Cold Brew, che per l’emulsione di crema di fior di latte e olio Partanna ci è piaciuta meno: tutti diversi, in comune hanno la forte percezione dell’olio che, nel caso del primo, infuso con l’arabica Blonde Espresso Roast dalla tostatura leggera, e cotto a vapore con latte d’avena, ottiene forse il risultato migliore. L’olio rimane evidente nella schiuma dell’espresso shakerato ghiacciato dopo che si è miscelata con la bevanda, con note di nocciole e latte d’avena; e l’altra bevanda fredda non ci ha entusiasmato. A Milano sono disponibili anche Oleato Iced Cortado (con bitter all’arancia e zest di arancia) e Oleato Golden Foam Espresso Martini (con Kettle One vodka e sciroppo di baccelli di vaniglia; e l’oliva del Martini qui si potrebbe dire che viene aggiunta pressata, ossia sotto forma di olio). Limone e frutto della passione invece per l’Oleato Deconstructed. In alcuni negozi si può inoltre aggiungere una pressa, circa un cucchiaio, di olio extra vergine di oliva, infusa (cotta a vapore, agitata o miscelata) come personalizzazione.

In generale, l’esperienza viene da pensare sia più indirizzata agli stranieri, ma sicuramente piace anche agli italiani, considerata la varietà dell’offerta: come tempo fa accadde al primo McDonald’s.

di Giosetta Ciuffa