Emozioni di gusto

Raffaella Curiel disegna l’etichetta del Vino della Pace

Il coinvolgimento della stilista milanese, che ha fatto parte della giuria di Mittelmoda, è coinciso con il lockdown e lei stessa ha confessato alla Cantina Cormòns: "Mi sono però confortata assaporando il vostro meraviglioso vino bianco che sicuramente mi ha dato momenti di piacevolezza durante i miei pasti a base di pesce che mangio spesso"

26 giugno 2020 | C. S.

“Sono felice quando faccio ciò che mi piace: disegnare come una bambina. In fondo, non sono mai cresciuta. Così penso, fare la Moda è un eterno giocare con le bambole”. Questa frase di Raffaella (Lella) Curiel scritta a mano sotto una ricetta del suo libro “Lo stile in cucina” uscito nel 2010, sembra calzare perfettamente per presentare la sua etichetta del Vino della Pace.

L’anno scorso, infatti, la Cantina Produttori Cormòns ha rilanciato questo vino famoso, messaggero di fratellanza tra i popoli, rendendolo elegante e accattivante al gusto e all’olfatto, ma lo ha anche vestito con stile. È un assemblaggio di tre varietà autoctone - Malvasia, Ribolla e Friulano - più Pinot bianco e Chardonnay, e le etichette sono ora disegnate da stilisti italiani.

Il primo è stato il maestro Roberto Capucci, la cui Fondazione ha sede nella prestigiosa Villa Manin di Passariano. "Il vino ha subito ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali che ci hanno incoraggiato a proseguire" dichiara entusiasta il dg Alessandro Dal Zovo.

Quest’anno a disegnare l’etichetta è stata la stilista Raffaella Curiel, figlia della triestina Gigliola Curiel (1919-1969), un legame che le ha fatto vincere il San Giusto d'Oro nel 2005. Dieci anni fa a Palazzo Costanzi, nel capoluogo regionale, le è stata dedicata una mostra, che parte dall’atelier della prozia Ortensia, che era accanto alla libreria di Umberto Saba. Oggi, dopo aver venduto il marchio, esce con la firma “by Lalella”, perché tutti la chiamano la Lella.

Il coinvolgimento della stilista milanese, che ha fatto parte della giuria di Mittelmoda, è coinciso con il lockdown e lei stessa ha confessato alla Cantina: "Mi sono però confortata assaporando il vostro meraviglioso vino bianco che sicuramente mi ha dato momenti di piacevolezza durante i miei pasti a base di pesce che mangio spesso".

Ed essendo “una donna che fa quadrare il cerchio”, come la definì il giornalista Alberto Orefice, dalla mano della Lella è uscito un disegno dallo stile inconfondibile, semplice e vivace, che la ritrae "così con occhi e bocca colorata" e con la frase “Che vino! Il mio vino”. A fianco del disegno c’è la poesia “Nascosti”, di Giulia Tesolin, tratta dalla raccolta “La vita è sogno – microcosmi di poesia” (1998-2003) curata dalla professoressa Irene Navarra, con le composizioni dei suoi studenti. Giulia ha frequentato il liceo classico di Gorizia, "fondamentalmente perché studiare mi piaceva e sinceramente non avevo ancora le idee ben chiare sul mio futuro. Quelli sono stati gli anni in cui, grazie anche all'aiuto dei professori, spesso i miei pensieri prendevano vita con carta e penna ed io nel frattempo crescevo. Dopo la maturità mi sono iscritta all’Università, una scelta azzardata, che ha stupito professori, amici e parenti: Viticoltura e Enologia".

Ora è ancor più stupita nel vedere una sua poesia, scritta da ragazza, sull’etichetta del Vino della Pace, accanto al disegno di Lella Curiel, l’intellettuale della moda italiana.

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