Emozioni di gusto 23/01/2015

Non solo olio. Dall'olivo ai dolci il passo può essere molto breve

Due esempi di creatività che vedono al centro l'extra vergine e non solo. Due panettoni creati da maestri artigiani del sud, con prodotti locali, per esaltare la tipicità che può andare a braccetto con l'innovazione


Solo olio extra vergine d'oliva, olive o patè?

Davvero la filiera olivicolo-olearia non può proporre altro?

Con un po' di sforzo creativo, e la collaborazione di altri maestri artigiani, possono nascer spunti gastronomici decisamente interessanti, sfiziosi e gustosi.

Due panettoni, per esempio, che vedono coniugare grandi prodotti del sud, come olio extra vergine di oliva e canditi, con un dolce tipico del nord.

Il Pandulivo dell'Olearia San Giorgio (San Giorgio Morgeto (RC) è frutto della collaborazione tra la pasticceria “Le Chicche” di Francesco Taverna e i fratelli Fazari. Colpisce già la confezione, semplice e ricercata, con il ramoscello di ulivo che simboleggia il legame con la Calabria. Non c'è solo l'extra vergine d'oliva, che non è un un olio qualsiasi ma il pluripremiato Aspromontano, a difendere i colori calabri ma anche i canditi. Normalmente io non amo molto i canditi ma questi sono morbidi e la canditura è talmente delicata da apprezzarli a tutto tondo. Il Pandulivo sfata poi un altro mito, ovvero che i dolci preparati con l'olio extra vergine al posto del burro siano pesanti e anche un po' duri. Questo panettone è invece sofficissimo, morbido e si scioglie letteralmente in bocca.

L'altro panettone viene invece dalla Puglia ed è merito della pasticceria San Pietro di Bisceglie (BT). Al contrario del precedente non è un panettone classico e lo si nota già alla prima fetta, con l'impasto scuro, che lascia un po' stupefatti. Non ci sono i soliti canditi di arancio o limone, ma Pasquale si è voluto sbizzarrire con una variante, le olive nere candite che si trovano intere, ma naturalmente denocciolate, all'interno dell'impasto. Anche in questo caso non c'è traccia di grassi saturi o animali, ma c'è l'olio extra vergine d'oliva che è quello pregiato della provincia del nord pugliese. Anche in questo caso colpisce l'estrema morbidezza dell'impasto che è facilmente digeribile. Il Pan d'Oliva, questo il nome della creazione della pasticceria San Pietro, colpisce per l'innovazione, come l'utilizzo delle olive nere candite, unitamente al rispetto del territorio, utilizzando, per l'appunto, prodotti locali. E' quanto sanno far di meglio i maestri artigiani, d'altronde.

Unica nota negativa. Entrambi i panettoni avevano termini minimi di conservazione piuttosto ravvicinati ma, senza sforzi, sono stati finiti molto prima che giungesse la fatidica data.

di Alberto Grimelli