Emozioni di gusto

Il Frantoio in terra di Calabria si ingentilisce e perde la sua toscanità

All'azienda agricola Librandi piace giocare con i profumi e i sapori dell'extra vergine, stupendo sempre un po'. Scopriamo così un Frantoio inedito dove dominano le note aromatiche mentre il carciofo è in secondo piano, dove la mandorla avvolge il palato e l'amaro e il piccante restano quasi nell'ombra

30 maggio 2014 | Alberto Grimelli

L'azienda agricola Librandi è, da anni ormai, una certezza dell'olivicoltura italiana. Opera in un territorio affascinante e difficile come la Calabria regalandoci oli intensi e avvolgenti.

Extra vergine di confine, nel senso che spesso amano giocare con varietà non autoctone, penso alla Nocellara del Belice, scommettendo sull'adattabilità del loro territorio e della varietà.

Scommesse spesso vinte, come dimostrano i numerosi premi, attestati e riconoscimenti vinti in mezzo mondo.

Non mi ha stupito allora che Angela Librandi, che ha studiano all'Università di Firenze, insieme al fratello Michele abbiamo voluto portarsi un pezzo di Toscana in Calabria. Lo hanno fatto con una cultivar apparentemente docile e ubiquitaria, come la Frantoio.

E' una varietà ormai internazionale che troviamo in Australia e in Sud America ma che, quando esportata, non sempre esprime il meglio di sé, quasi offesa dall'essere stata trapiantata in area diversa dalla sua Toscana. Ne escono oli con una personalità sbiadita, svogliata e solo pochi accenni ai caratteri che rendono la Frantoio riconoscibile e unica, come il carciofo e la mandorla verde.

Mi sono quindi accostato al Frantoio Librandi con un misto di diffidenza, considerata la mutevolezza della varietà, e di curiosità, contando sulle capacità professionali di Angela e Michele.

Al naso non è un Frantoio. Il carciofo e la mandorla bisogna andarli a cercare. Dominano invece la scena le erbe aromatiche, come menta e salvia, e si nota persino un accenno di foglia di pomodoro, oltre all'oliva verde. In bocca la freschezza lascia il posto a un impatto dolce, mandorlato, dove riconosci un po' di toscanità ma sfumata e ingentilita. C'è il rischio di rimanere delusi se non fosse che dopo qualche secondo arrivano le sensazioni verdi, erbacee, con un amaro molto delicato che presto lascia il posto a un piccante che ben accompagna una chiusura di mandorla verde, solo lievemente astringente.

In terra calabra e nelle mani dei Librandi il Frantoio sembra essersi ingentilito, rinunciando alla rusticità e ruvidezza toscana per prendere toni più sfumati ma che denotano comunque una propria personalità. Non è insomma il genere di olio che ti stupisce con la sua potenza, avvolgendo i tuoi sensi. E' un extra vergine che ti affascina piano piano, dolcemente. E' un Frantoio che sta bene su pesce al sale o all'acqua pazza ma anche su un'insalata di mare fresca fresca per l'estate.

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