Emozioni di gusto
Dai benedettini a oggi, la Liguria leader della qualità olearia
Paolo Cassini con il suo olio Extremum , vincitore del premio speciale per la categoria fruttato leggero del Gambero Rosso, conferma che la Taggiasca è una varietà da non sottovalutare se trattata con cura
18 aprile 2014 | Stefano Polacchi
Un’annata difficile, una guida assolutamente non facile da realizzare: la stagione quest’anno ha fatto segnare una campagna olearia molto variegata – come in realtà da anni sta avvenendo – che ha richiesto mille sforzi e attenzioni da parte degli olivicoltori, sia nel campo che in frantoio.
Le realtà più solide – vere e proprie avanguardie nella ricerca della qualità – si sono confermate a livelli molto alti.
Quello di Paolo Cassini è un piccolo angolo di paradiso caratterizzato da 1.300 alberi di taggiasca distribuiti su poco più di 7 ettari.
Furono i monaci benedettini a piantare, già nel XIII secolo, i primi alberi dei quali ancora ne è rimasto qualcuno in vita. Dal 1962 la famiglia diventa uno dei produttori di riferimento per l'extravergine ligure di qualità e dal 1993, con l'avvento del nuovo impianto a ciclo continuo, si è confermata questa filosofia.
Il miglior fruttato leggero torna in quella che è sempre stata la sua casa storica e in questa annata il figliol prodigo si chiama Extremum, un incredibile extravergine dalla trama aromatica delicata e complessa caratterizzata da una lieve balsamicità, la camomilla, la salvia e maggiorana nel finale.
Al palato emergono note come tè verde e salvia che lasciano in bocca una stupenda sensazione vegetale.
Abbinamenti: crudi di pesce
Extremum Monocultivar Taggiasca di Paolo Cassini a Isolabona (IM)