Emozioni di gusto

Un olio extra vergine d'oliva può anche suscitare forti emozioni

La passione può fare la differenza. L'arte di fare l'olio buono da generazioni è un valore aggiunto non trascurabile. Nella storia di Tommaso Masciantonio e della sua famiglia c'è c’è qualcosa di miracoloso e di nobile: tramandare le proprie radici ai figli

24 gennaio 2014 | Fausto Borella

Non so se i giovani di oggi non hanno più passioni o voglia di seguire le orma paterne a volte degli avi, ma in questa storia c’è qualcosa di miracoloso e di nobile; tramandare le proprie radici ai figli, anche a quelli che stanno per nascere.

Questa è la storia di un ragazzo che ancora non conosco, Tommaso Masciantonio, che tra poche settimane incontrerò per stringergli la mano e ringraziarlo per le emozioni che mette dentro una bottiglia di vetro scura da 250 o 500 ml. Per la volontà di portare in ogni luogo che va, un po’ della sua memoria contadina, proiettata nel futuro grazie a uno stimolo utopico che non è il guadagno o la fama, ma la volontà di continuare a credere in quello che si fa, giorno per giorno.

Sarà perché dopo 387 oli assaggiati in questi mesi di fronte a oli così si deve prendere un momento di riflessione.

Sarà perché, come in questo momento la musica di Yruma mi spalanca il cuore, ma auguro ogni bene a questo ragazzo e ai suoi figli che hanno questa fortuna; tramandare l’arte dell’oliandolo cercando di trasmettere eccellenza ogni volta.

Nella descrizione dei suoi oli ho letto queste parole “-Ci sono pochi ed essenziali segreti per fare l’olio di oliva buono, il terreno pietroso, aspro e selvaggio, il clima pedemontano che allontana parassiti e insetti nocivi, le varietà pregiate di olivi antichi-“

Ho degustato il Dop biologico Colline Teatine e L’”OlioTrappeto di Caprafico prodotte con cultivar della zona della Maiella: Gentile di Chieti, Intosso e Leccino.

Il ventaglio olfattivo ricorda sentori di lime e foglia di mandarino, con un finale vegetale di pinolo acerbo, carciofo, poi fiori di sambuco e glicine per terminate con una nota speziata di pepe. Bocca sempre pulita, con ritorni amaricanti di salvia e spilli di peperoncino.

Se queste degustazioni che cerchiamo di trasmettere ai lettori di Teatro Naturale spingessero ad acquistare anche una sola bottiglia di questi oli prodotti da olivicoltori veri, allora il mondo dell’olio avrebbe compiuto un grande passo per la divulgazione della verità dell’olio. Grazie Tommaso Masciantonio.

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